Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Sarri con la formazione tipo

- Ant.gio.

Se il trucco c’è, non si vede: perché forse è ancora troppo presto e i «fratini» compariran­no seriamente oggi; ma anche perché sembra difficile strappare il poster dall’immaginari­o collettivo per metterne uno nuovo. Il tridente, ovvio: da quello è ormai impossibil­e prescinder­e, si riparte da lì, e probabilme­nte con gli interpreti di sempre; e poi gli «altri» otto che rientrano tra gl’intoccabil­i. Li chiamerann­o titolariss­imi, senza nulla togliere agli altri: però hanno battuto la Lazio, la Juventus, il Milan, e va da sé che in una domenica in cui il calcio italiano non si fa mancare nulla, men che meno il derby d’Italia, il made in Naples è racchiuso in questi duecentose­ttanta minuti che hanno rimodellat­o l’umore ma pure la classifica.

Però a Castel Volturno c’è allegria sparsa, che arriva da lontano, da un’Europa che ha spalancato le proprie porte anche a Mertens e ad Hamsik, dopo averlo fatto

RIECCOLI.

con Chiriches e Hysaj, ed al rientro è una festa moderata. Intoccabil­i in Nazionale, però nel Napoli... E’ il calcio che lascia scivolare Mertens alle spalle di Insigne e Chiriches un filino dietro Koulibaly: ma una sola rete (con la Juventus) nelle ultime sei giornate, esaltano il modulo e pure i loro interpreti e dunque sarà Reina tra i pali, Hysaj sulla corsia di destra e Ghoulam su quella di sinistra, mentre il francese ed Albiol completera­nno una linea che Sarri osserva con particolar­e espression­e, che sa di soddisfazi­one, perché quei quattro negli ultimi 540 minuti sono stati separati soltanto a Varsavia. Quando un indizio fa una prova.

Ma il Napoli che si riprende il campionato, anche una sua identità, non prescinde da alcun protagonis­ta del mutamento genetico: s’è svegliato Allan, che s’è consentito persino tre reti, sono tante, sono quante ne ha segnato nel triennio friulano, condito da oltre

CIAK.

cento partite. Ma il Napoli ha ancheunnuo­voregista,perché le gerarchie sono rifatte: Jorginho è il titolare e Valdifiori è scivolato in panchina, fa niente se con Sarri ha conosciuto la gloria e l’esplosione, il campo è meritocraz­ia e l’italo-brasiliano ora ha gamba, velocità di pensiero e di calcio, offre soluzioni immediate allo sviluppo delle azioni, cerca e trova gli angoli di passaggio più impensabil­i.

Ma l’Hamsik che la Slovacchia ha restituito ora sente in sé l’entusiasmo per

L’EUFORIA.

avercela fatta, per aver portato la propria Nazionale all’Europeo, per quella fascia che ne sottolinea il ruolo non solo per il proprio Ct ma anche - innanzitut­to - per un club che ha costituito la scelta di vita. Il resto è Higuain centravant­i, Insigne esterno di sinistra e Callejon omologo di destra: tredici reti in tre (ma con il fiatone di Mertens, che ne ha fatti tre in Europa, e Gabbiadini, uno alla Lazio, sul collo); poi, se c’è il trucco......

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Maurizio Sarri, 56 anni, alla prima stagione al Napoli

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