Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

BOLOGNA Fattore Dall’Ara per ripartire

Tre partite (Palermo, Inter e Atalanta) su quattro in 15 giorni: è l’occasione giusta

- Di Furio Zara

E’ davanti alla sua gente che il Bologna dovrà cominciare a risalire la classifica e lasciarsi alle spalle l’ultimo posto; è al Dall’Ara che il Bologna - dopo questa sosta dovrà (ri)cominciare il suo campionato, segnato fin qui da un percorso storto. Rapida occhiata al calendario: domenica c’è il Palermo, sabato 24 il Bologna va a Carpi (e sarà questa l’unica trasferta), martedì 27 al Dall’Ara turno infrasetti­manale contro l’Inter, domenica 1 sfida casalinga con l’Atalanta. Tutto in quindici giorni. Due settimane che, nelle intenzioni della società, dovranno servire a Delio Rossi per dare una forma al Bologna. Anche nei colloqui intercorsi negli ultimi giorni tra Corvino, Fenucci, Di Vaio e lo stesso Rossi, il club ha ribadito al tecnico la fiducia: c’è la consapevol­ezza che questa squadra sia vicina alla svolta, ed abbia solo bisogno di tempo per cominciare a macinare punti. La «pazienza» cui faceva riferiment­o ieri Pantaleo Corvino è il terreno su cui il Bologna sta cercando di sbocciare definitiva­mente. Il fatto che tre delle prossime quattro si giochino al Dall’Ara può essere un piedistall­o per la ripartenza dei rossoblù. E’ l’augurio che si fanno a Casteldebo­le. Anche perchéi quindicimi­la spettatori che mediamente assistono alla partita casalinga del Bologna, in queste prime tre uscite si sono sempre dimostrati migliori della squadra che guardano, sempre vicini dall’inizio alla fine, pronti a dare la spinta emotiva quando serve, capaci infine di applaudire i giocatori anche nella sconfitta. E’ questa una novità in controtend­enza rispetto agli anni scorsi: dopo tanto tempo il Dall’Ara è unito.

Del resto, un dato confortant­e c’è. E non è solamente riferibile al fatto che l’unica vittoria sia stata ottenuta in casa contro il Frosinone (20 settembre, gol di Mounier, unica partita del Bologna chiusa senza subire reti). Ma anche (soprattutt­o) conforta sapere che il Bologna migliore si è visto al Dall’Ara. Contro il Sassuolo la sconfitta è arrivata a tre minuti dalla fine, e in circostanz­e accidental­i. Contro l’Udinese il Bologna era addirittur­a passato in vantaggio, salvo poi rallentare il ritmo, non reggere più quello dell’Udinese e consegnars­i agli avversari nella fascia centrale della ripresa. Ma è innegabile che, sotto il profilo del gioco, il Bologna più in palla

SEGNO PIU’.

sia stato quello casalingo. Lo ha ripetuto anche Delio Rossi: «I punti che ci mancano in classifica sono quelli che abbiamo perso in casa contro Sassuolo e Udinese: entrambe le volte meritavamo di più». Il Bologna migliore, si è detto. Il più «dentro» la partita. Questione (anche) di sicurezza nei propri mezzi. Una squadra giovane quale il Bologna, che spesso ha pagato pedaggio alla sua naturale mancanza di esperienza, quando gioca in casa probabilme­nte acquisisce quella tranquilli­tà che in trasferta invece si perde, tra i rivoli di una partita che - ad un certo punto - scivola via dalle mani dei rossoblù. E’ sotto questo aspetto che sta lavorando Rossi. Ci sono sempre - nelle partite del Bologna venti-venticinqu­e minuti di vuoto, un black out che costa caro: la luce si spegne, il Bologna cerca a tentoni l’interrutto­re ma alla fine non lo trova.

Le prestazion­i migliori (e l’unica vittoria) ci sono state nelle partite giocate in casa

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Adam Masina, 21 anni

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