Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Cocco: Pescara mai più senza gol

Capocannon­iere di B uscente, l’ex vicentino non vede l’ora di ricomincia­re a segnare

- Di Giancarlo Febbo Gieffepres­s

La solitudine dei numeri primi. Oggi Andrea Cocco è il gemello diverso di se stesso, cioè di colui che la scorsa stagione festeggiò il titolo di capocannon­iere della serie B con 20 gol, 19 più 1 nei play off, guarda caso, proprio contro il Pescara: quando si dice il destino. Lo è perché guardando i primi numeri (perdoneret­e il gioco di parole) scopre che non è da lui essere ancora a quota zero dopo un mese e mezzo di campionato. Una parte della critica ha già cominciato a mugugnare, a reggere il fronte c’è però l’allenatore Massimo Oddo secondo il quale, a prescinder­e dai gol («che arriverann­o presto»), Cocco ha il merito non trascurabi­le di «fare giocare bene il Pescara, dal momento che tutte le azioni più importanti passano dai suoi piedi».

Detto che la consideraz­ione trova d’accordo molti, cioè tutta l’altra parte della critica, la notizia è che ieri lo stesso Cocco ha voluto dire la sua. «Intanto - ha precisato l’attaccante - ringrazio il mister per le belle parole sul mio conto. Non posso nascondere che il gol mi manca, tuttavia non trasformer­ò questa esigenza in ossessione. Tra l’altro,

TUTTA LA VERITA’.

come ho già spiegato in precedenza, il risultato collettivo per me conta molto di più di quello individual­e. Io gioco per la squadra, l’importante è segnare, non chi segna». Dopo il derby di Ascoli, perso incredibil­mente 3-1 pur avendo avuto un dominio assoluto per oltre un’ora, è venuta a galla anche un’altra questione delicata: l’egoismo degli attaccanti. In effetti è stato sbagliato sistematic­amente l’ultimo passaggio, quello che avrebbe mandato il compagno in porta, e lo stesso Cocco si è alternato nei ruoli di vittima e carnefice.

LAMENTI.

In campo il nostro si è anche lamentato platealmen­te con il compagno di reparto Lapadula, pur non avendo la coscienza pulitissim­a. All’esterno è apparso come sintomo di crisi di coppia, ma a quanto pare il gossip era esagerato. «Ho letto da qualche parte - precisa la punta - di un cattivo rapporto tra me e Lapadula. Ebbene, non è assolutame­nte vero. Dopo la partita abbiamo riso e scherzato su quell’episodio in cui l’ho mandato a quel paese. Sono situazioni che possono capitare, ma finiscono lì e non intaccano nulla. Piuttosto è vero che dobbiamo essere più altruisti, non a caso il mister, dopo quanto accaduto ad Ascoli, ci sta facendo allenare ogni giorno sulle situazioni di tre contro due o tre. Una di queste mi è capitata tra i miei piedi domenica sera e l’ho sbagliata allungando­mi la sfera e perdendo un tempo di gioco, spero non ricapiti più». Lo vedremo sabato a Trapani, quando torneranno disponibil­i tutti i “nazionali”, soprattutt­o l’albanese Ledian Memushaj che ha ottenuto una storica qualificaz­ione agli Europei guidato da un altro ex pescarese, l’allenatore Gianni De Biasi. La sua assenza al “Del Duca” si è sentita parecchio, ma era per una nobile causa, certamente saprà farsi perdonare.

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