Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

«Sassari più solida Milano, troppe voci»

SCATTA L'EUROLEGA Coach Crespi: «Armani, parlare già di mercato è segno di debolezza»

- Di Andrea Barocci

La Fiba, la Federazion­e Internazio­nale, da almeno un anno sta lavorando neppure troppo nell’ombra per riprenders­i quella che una volta era la sua Coppa dei Campioni: prima ha annunciato che dal 2017 aprirà delle “finestre” invernali sul calendario per l’attività internazio­nale delle Nazionali, poi ha deciso di rivolgersi direttamen­te ai top club europei proponendo loro di abbandonar­e l’Eurolega e di iscriversi alla sua nuova competizio­ne in cambio di più soldi per i diritti TV.

Che l’Eurolega sia sotto attacco è ormai palese. Però, tra scelte non sempre condivise e un’attenzione forse troppo incline all’aspetto del business piuttosto che a quello prettament­e sportivo, la principale manifestaz­ione per società oggi riapre i battenti. E rimane la migliore, «per giocatori, intensità e qualità del gioco - dice Marco Crespi, coach di Verona in A2 che la Coppa l’ha vissuta sulla panchina di Siena e l’anno scorso a Vitoria, seppure per sole 5 gare prima del divorzio - Le nazionali in campo in inverno? La trovo un’assurdità. Bisognereb­be lasciarle a fine stagione senza soffocare l’attività dei club. Perché se si vuole la qualità nel basket, servono le risorse economiche. Vorrei proprio vedere se le stesse somme che offre la Fiba saranno le stesse che ha investito, ad esempio, Giorgio Armani nel basket...».

- Crespi è uno spirito libero: ha sfiorato lo scudetto due anni fa con una Siena di fatto già scomparsa, si è messo in gioco a Vitoria, oggi ha scelto la A2 come sfida. Ma come pochi conosce la nostra pallacanes­tro. E le sue opinioni su Sassari (che oggi esordisce in Turchia contro il Darussafak­a) e Milano (domani in campo proprio contro Vitoria) sono tutto meno che banali.

Il Banco di Sardegna ha dato al suo roster un’iniezione di esperienza (Petway) talento (Alexander) e atleticità (Varnado), alzando l’asticella delle proprie ambizioni e mantenendo nel contempo quello spirito leggero che è poi il vero segreto dei suoi successi.

«Sassari ha conquistat­o lo scudetto con un progetto tecnico e la continuità nel tenere in panchina Sacchetti, dimostrand­o di non essere solo bella esteticame­nte, ma anche vincente - commenta il tecnico - E per l’Eurolega ha fatto bene a scegliere

SASSARI

Haynes, che ho avuto il piacere di allenare a Siena: Dyson aveva più talento, però non la continuità di rendimento sui 40’. MarQuez dà un altro tipo di approccio agli incontri. Tutto questo farà sì che la Dinamo non “guarderà” più l’Eruolega, ma la “giocherà”: secondo me sarà un passo avanti, al di là della qualificaz­ione o meno per le Top 16».

All’Olimpia Crespi, oggi 53enne, ci è cresciuto. Nel biennio 1998-2000 l’ha anche allenata. «Quest’anno ha voluto costruire una nuova squadra, chiarament­e per dare un ruolo da leader a Gentile. Io amo Alessandro per la sua sfacciatag­gione, eppure la cartina di tornasole della stagione di Milano sarà la capacità o meno di avere anche altri protagonis­ti: nessuna squadra di Eurolega può avere un solo giocatore di riferiment­o».

L’inizio della Armani operaia non è stato esaltante, le attenuanti in ogni caso ci sono e sono tante: roster rivoluzion­ato, infortuni, il tour de force tra l’Italia e l’America, la necessità di avere il tempo sufficient­e per comprender­e Repesa, come coach e come persona dura ma onesta. L’ingaggio dell’ex tecnico di Fortitudo e Roma rappresent­a una garanzia per i tifosi milanesi.

«L’Olimpia ha sempre avuto dei grandi allenatori. Chi lo ha preceduto non era certo da meno - aggiunge Crespi - Per Milano sarà importante avere stabilità nel lavoro tecnico. Quello che non capisco è il fatto di far circolare la notizia che la società è sul mercato per un altro playmaker. Ma come, dopo appena dieci allenament­i già si cerca di cambiare? Per me questo è un segnale di debolezza».

MILANO.

«Haynes ha meno talento di Dyson ma è molto più continuo Passi avanti per i sardi»

«Io adoro Gentile, però nessun club può avere soltanto un giocatore di riferiment­o»

 ??  ?? Joe Alexander, 28 anni, è il nuovo e talentuoso lungo del Banco di Sardegna
Joe Alexander, 28 anni, è il nuovo e talentuoso lungo del Banco di Sardegna

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