Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Mihajlovic a muso duro «Milan, decido solo io»
«Il verbo “mollare” per me non esiste». Ma stasera non può fallire
Sinisa Mihajlovic sfida Silvio Berlusconi imponendo ancora una volta la sua forte personalità. I contatti fra i due sono sempre molto frequenti. Lo sono stati ancora di più dopo la sconfitta contro il Napoli con una telefonata, già lunedì mattina, del tecnico al numero uno rossonero che ha convocato l’ad Galliani e lo stesso Mihajlovic dopo qualche giorno a cena ad Arcore. Il presidente ha preteso che fosse subito costituita una vera e propria unità di crisi dopo lo 0-4 di San Siro per individuare e risolvere i problemi del Milan che, dopo 7 giornate di campionato, non ha ancora individuato una sua identità ben precisa. Presentando la trasferta di Torino che sarà decisiva per il suo futuro, il tecnico serbo ha ammesso che il 4-31-2 promesso fin dal 16 giugno (esattamente 4 mesi fa quando venne insediato sulla panchina) «ha diversi problemi» ma ha anche puntualizzato che, nonostante i frequenti e intensi contatti con Berlusconi e Galliani «farò di testa mia e mi prenderò tutte le responsabilità».
Mihajlovic avrebbe fatto volentieri a meno della lunga sosta del campionato («è arrivata nel momento sbagliato») che gli ha impedito di poter lavorare regolarmente con tutti i suoi effettivi con i quali ha disputato solo due sedute di allenamento (giovedì e ieri) prima della sfida contro il Torino. Ieri Mihajlovic ha voluto fare pre-tattica su eventuali mutamenti di modulo che potrebbero oscillare dal 4-4-2 al 4-3-3. «Ma chi lo dice che cambierò modulo? - ha chiesto con sarcasmo - Ho letto che il club mi avrebbe chiesto di cambiare modulo: io parlo con Berlusconi e Galliani e dico loro quello che faccio, ma le scelte tattiche e tecniche dipendono solo da me. Chi ha scritto certe cose non mi conosce. Con il modulo usato finora (4-3-1-2, ndi) ci sono diversi problemi, vediamo se è il caso di cambiarlo ora o dopo. Se cambio modulo e vinco faccio bene, se cambio e perdo faccio male, se non cambio e perdo dovevo cambiare: una cosa è sicura, faccio di testa mia e mi prendo tutte le responsabilità».
SOSTA.
Ma i veri problemi del Milan, in realtà sono legati più a una discontinua condizione psicologica che non fisica. Infatti lo stesso Mihajlovic ha ammesso che «non è il modulo che fa vincere le partite: se si va in campo senza la fame di vittoria non c'è modulo che tenga... La cosa più importante è la testa. Finora i miei giocatori sono stati emotivamente un po’ deboli. Ma lavoriamo tanto e non posso dire nulla ai ragazzi per quanto riguarda l'impegno. Io sono convinto che usciremo da questa situazione». Ma adesso non si può più sbagliare, è vietatissimo perdere partite, punti e terreno in classifica. «Effettivamente pensavo di risolvere i problemi prima - ha detto Sinisa - ci vuole ancora più tempo ma ci riusciremo, non ho dubbi. Chi allena una grande squadra ha meno tempo:
TESTA.
senza risultati a lungo non può restare».
Ma lo stesso Mihajlovic, a proposito di una sua possibile abdicazione, ha ribadito che «chi pensa che io possa mollare non mi ha mai incrociato, quel verbo non esiste nel mio vocabolario. Le pressioni mi stimolano, non mi spaventano. Qui in Italia è così e a me va bene... In Serbia rischi anche le botte... Noi allenatori siamo i primi responsabili di tutto, se fai risultati sei il più bravo, se non arrivano sei una mezza sega. Il Milan negli ultimi anni ha cambiato 4 allenatori, quindi è ovvio che ci sono dei problemi».
«NON MOLLO».
«Sento Berlusconi e Galliani, ma poi faccio di testa mia E me ne assumo la responsabilità»
L’ex-granata è attesissimo questa sera contro la sua ex-squadra. Mihajlovic l’ha individuato come possibile match-winner contro il Toro. «Il 4-3-1-2 non è il modulo che lo fa rendere al meglio, anche se è in grado di fare la seconda punta come faceva al Torino - ha puntualizzato il tecnico - Io ho piena fiducia in lui, anche in estate ho bloccato la sua cessione perchè è uno dei pochi della “rosa” in grado di saltare l'uomo».
CERCI.
Ventura.
13 Castellazzi, 28 Ichazo, 96 Mantovani, 21 Silva, 15 Benassi, 14 Gazzi, 23 Prcic, 22 Amauri, 9 Belotti, 17 Martinez. Farnerud, Avelar, Jansson, Peres
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e Obi. Gervasoni di Mantova; Arbitri d’area: Rocchi e Celi; Guardalinee: Posado e La Rocca; Quarto uomo: Di Fiore. 250, 220, 70, 40, 35, 20 euro diretta su Premium Sport e Sky Sport 1