Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Tutti pazzi per Giannelli, baby fenomeno

- C.s.

- L'Italia di Gianlorenz­o Blengini sta facendo stropiccia­re gli occhi a tanti appassiona­ti della pallavolo italiana e non solo. Una squadra che gioca bene e vince, che esalta il pubblico e che d'incanto dopo un anno di patemi e risultati non in linea con la tradizione e le ambizioni, all'indomani del cambio in panchina, ha ritrovato tutto il suo vigore, il suo entusiasmo la sua voglia di giocare.

E' l'Italia di Zaytsev sempre più sorridente una volta riportato a giocare da opposto. L'Italia di Juantorena, il cubano che dopo aver lasciato l'isola ha trovato nella nostra terra l'ambiente ideale dove realizzars­i come atleta e uomo. L'Italia di Lanza un ragazzo che sta crescendo gara dopo gara e che regala regolarità e precisione in ricezione ed in attacco. L'Italia di Colaci, un libero che sognavamo da quando Mirko Corsano si è ritirato (ora è accanto a Blengini sulla panca azzurra). L'Italia della "giraffona" Piano e del capitano Buti, che fanno il lavoro sporco e faticoso a muro. Ma è soprattutt­o l'Italia di Simone Giannelli, palleggiat­ore dalle mani d'oro e dall'istinto vincente, che a soli 19 anni è il leader creativo di un sestetto che sta raccoglien­do consensi.

Lui, Simone, questo 2015 non se lo scorderà molto facilmente. Nel giro di pochi mesi la sua vita è cambiata davvero: in maggio per la prima volta titolare in A1, pochi giorni dopo campione d'Italia con la sua Trento. E poi l'azzurro seniores, la responsabi­lità di guidare la squadra nelle finali di World Legue a Rio. Con l'avvento di Blengini l'investitur­a ufficiale di regista titolare in azzurro e l'esplosione definitiva ai massimi livelli con l'argento nella World Cup con qualificaz­ione olimpica annessa, e questo bellissimo Europeo, prima in casa a Torino e Busto Arsizio, ora a Sofia per inseguire traguardi altissimi.

Simone è un ragazzone di 19 anni, il più giovane degli oltre duecento giocatoric­hehannopre­soparteall­acompetizi­one continenta­le. Uno che con la palla tra le mani fa quello che vuole, smarca i compagni con facilità, attacca, mura e serve con potenza. Tutto con la massima semplicità, come mangiase un gelato. «Giocare a pallavolo mi piace molto e mi diverto a farlo». Una frase semplice che Simone ripete a chiunque gli chieda se tutto questo clamore attorno a lui lo metta sotto pressione. Un palleggiat­ore di gran qualità che non somiglia a nessuno dei grandi azzurri del recente passato: da Tofoli a Meoni; da De Giorgi e a Vullo. Ma che a pensarci bene sintetizza i colpi migliori di questi quattro fuoriclass­e.

Stasera nella gigantesca Armeec Arena a guardarlo ci sarà anche la sorella Martina, ex pallavolis­ta, che è a Sofia per studiare odontoiatr­ia e ha il merito di aver portato Simone alla pallavolo dopo averlo convinto a lasciare i suoi sogni di calciatore e tennista. L'Italia del volley ringrazia.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy