Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Fiorentina senza paura a Napoli difende il primato

«La vetta non porti problemi. Si vince con la qualità più che con personalit­à. E alla Viola la qualità non manca»

- di Alessandro Rialti

Oltre, la Fiorentina, dice Sousa, dovrà superarsi se vuol battere il Napoli. Oltre, per il valore complessiv­o della squadra partenopea che ha «connotati» superiori, oltre perchè ha un grande allenatore e per Paulo è un onore poterci giocare contro. Questa è la realtà, però poi esiste qualcosa di fantastico che si chiama convinzion­e. Quella che il «grande ipnotizzat­ore» sta cercando di trasmetter­e ai propri giocatori.

OLTRE. «Con chi è rimasto abbiamo cercato di mantenere e migliorare la condizione fisica e mentale e al momento partono in vantaggio coloro che qui hanno avuto modo di lavorare di più. Mi incuriosis­ce vedere a Napoli quale sarà l’approccio della mia squadra dopo questa sosta, consideran­do che molti giocatori hanno avuto impegni diversi con le loro rappresent­ative. Devo capire come riuscire a dare continuità a quanto fatto finora. Se ci ha fatto male fermarci? In effetti tante volte sarebbe meglio non fermarci, pensate che nei giorni scorsi non abbiamo mai potuto lavorare con la nostra linea difensiva quando invece l’interazion­e tra elementi dello stesso reparto è molto importante».

Eccoci al match: «Troviamo una squadra in grande forma e di altissimo livello, affrontarl­a ci darà la possibilit­à di crescere. Normale che si parli più del Napoli, si tratta di una squadra costruita negli ultimi anni per vincere lo scudetto. Ma anche noi dobbiamo lavorare per arrivare ad acquisire questa credibilit­à a livello nazionale. Il Napoli ha una dimensione superiore alla nostra, quindi dobbiamo riconoscer­e e essere consapevol­i più che mai delle nostre capacità e dei nostri limiti, per competere contro simili avversari dobbiamo andare oltre i nostri limiti. E comunque dentro i 90’ sappiamo di poterci riuscire. Higuain? Il Napoli ha grandissim­a qualità sia individual­e che come squadre, pertanto per vincere questa gara dobbiamo prima di tutto essere padroni del gioco, bisogna andare là ed essere protagonis­ti. E noi vogliamo esserlo».

SOUSA CONTRO SARRI. Panchine d’oro. «Sarri? È un grande collega, come ho detto subito al mio arrivo in Italia per me è un piacere e un onore poter competere con colleghi così bravi e preparati come lui. In questo Napoli si vede la sua

mano e non c’è nulla di più soddisface­nte per un allenatore che vedere la propria squadra mettere in pratica le tue idee e tutta la qualità di cui dispone. Chi vincerà questa gara? Credo chi riuscirà ad avere il dominio del possesso palla, entrambe le squadre ne sono capaci, speriamo di avere più capacità dei nostri avversari».

SFIDA DA PRIMI. « Essere primi non deve portarci problemi o maggiori responsabi­lità, semmai renderci felici. Perché vincere dà felicità. Se abbiamo la maturità da capolista? Premesso che per vincere le partite serve di più la qualità, mi sembra che abbiamo dimostrato finora di averne. Poi c’è una questione culturale: non è perché siamo primi siamo già pronti, è un pro-

cesso sia interno che esterno su cui dobbiamo lavorare. Certo farlo da lassù aiuta e ci dà gioia».

IO IPNOTIZZAT­ORE. A chi dice che sia riuscito a...ipnotizzar­e la squadra e a convicerla di esseee... grande. «Credo che la convinzion­e sia fondamenta­le, quando vuoi fare e ottenere qualcosa devi essere tu convinto fino in fondo, se non lo sei resti a metà strada. Bisogna avere sempre chiarezza di idee e sostenere sempre la creatività del singolo per arrivare ad un’identità comune sul campo. Questo cerco di inculcare ai miei giocatori. Ovvio poi che le vittorie portano ancora più fiducia e convinzion­e». Sulla squadra: «Si sono allenati tutti abbastanza bene, anche i sudamerica­ni nonostante un giorno di viaggio: ormai sono abituati e non patiscono il fuso. Come sta Kalinic? Contro la Bulgaria ha preso una botta a un muscolo, ha un ematoma. Ci siamo confrontat­i coi medici. Anche per lui non ci sono problemi. Ropssi sta bene e ha lavorato, sia con la squadra che individual­mente. Nel suo caso la continuità è importante come pure acquisire sempre più minutaggio ed equilibrio emozionale in partita, tutto ciò fa parte del suo percorso di recupero. Ma non ho dubbi che Giuseppe tornerà ai suoi livelli e aiuterà tanto la Fiorentina e la Nazionale. In queste due settimane ho avvertito un ‘profumo’, o meglio una scintilla nei suoi occhi, per questo ci stiamo lavorando, è il segnale che ci siamo».

«Ho ipnotizzat­o tutti? Se vuoi che qualcuno ottenga qualcosa devi esserne convinto»

«Il Napoli ha grande spessore: per vincere dobbiamo essere padroni del gioco»

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GETTY Paulo Sousa, 45 anni, sfida primato da primo in classifica

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