Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Si comincia senza gli imprescindibili
Sembra impossibile una Fiorentina priva di Badelj e Kalinic, ma c’è anche questa ipotesi
Giocarsela sempre con possesso palla e tante verticalizzazioni per non rendere appunto il possesso palla fine a se stesso, ma stavolta Paulo Sousa potrebbe aver deciso di incrementare il primo fattore contro un avversario come il Napoli che ha mille soluzioni offensive ed è micidiale quando può metterle in pratica più volte con i suoi attaccanti. Condizionale d’obbligo, un po’ perché il tecnico portoghese ha dimostrato ampiamente di saper sorprendere scegliendo come e dove non t’aspetti e molto perché dall’Atalanta ad oggi c’è stata nel mezzo la sosta che ha portato via ben undici elementi per una settimana e più e anche questo influisce.
In che modo Paulo Sousa starebbe pensando ad una Fiorentina riveduta e corretta?
DA SAN SIRO A SAN PAOLO.
Premessa: la base di partenza è la formazione, negli uomini e nel modulo, che ha strapazzato l’Inter a San Siro. Quindi, quattro difensori, due mediani, tre “trequartisti” e una punta di riferimento, con la particolarità che l’esterno a sinistra può fare il centrocampista aggiunto se serve la difesa a tre e che due dei trequartisti possono viceversa arretrare di una decina di metri il loro raggio d’azione per trasformare il 4-2-3-1 in 4-4-1-1. Nello specifico, le novità del San Paolo potrebbero essere Suarez e Babacar o Rossi, e qui entra in ballo il discorso di privilegiare i calciatori che sono rimasti a Firenze potendo appli- care bene i concetti trasmessi dall’allenatore ex Basilea.
E’ vero che rinunciare a Badelj, uno che ha tempi perfetti di gioco in entrambe le fasi non è semplice, ma questa pare essere l’occasione giusta: Suarez ha svolto dieci giorni di ottimo lavoro, è sempre più e meglio inserito nel gruppo, sta iniziando davvero a capire il calcio italiano con tutto quello che comporta tatticamente. Inoltre, lì nel mezzo può tornare utile per un’altra parte del piano che ha in mente Paulo Sousa: Suarez ha le caratteristiche giuste per fare il De Rossi, cioè aggiungersi ai centrali per irrobustire il muro a protezione di Tatarusanu. Con Suarez ovviamente ci vuole un secondo mediano dai piedi buoni e le idee chiare, ed ecco Vecino. Non a caso un altro che non s’è mosso da viale Fanti e dintorni.
CANDIDATURA SUAREZ.
BABACAR CI PROVA.
Adesso Ba- bacar. Se togliere Badelj è un “problema”, figuriamoci togliere Kalinic, ma se Paulo Sousa ci sta pensando è per la logica di prima: Kalinic è stato fuori ed ha aumentato il dispendio d’energie anche se poi sono stati esclusi problemi muscolari dopo l’uscita in Malta-Croazia, mentre Babacar si è dedicato esclusivamente alla maglia viola chiedendo e ottenendo di saltare Senegal-Egitto (peraltro mai disputata) per preservare la caviglia. Senza dimenticare Giuseppe Rossi che ha una voglia matta di sfruttare un’oc- casione d’oro per riprendersi tutto. Ad occhio e croce, è ballottaggio vero tra Khouma e l’ex Dnipro con leggero vantaggio per il 22enne di Dakar, ma ovviamente nessuna meraviglia se alla consegna delle liste ufficiali succede il contrario. O se c’è Pepito.
Ricapitolando la squadra anti-Napoli. Dietro, tre sono sicuri di un posto da titolare: Gonzalo Rodriguez e Astori al centro, Alonso sulla fascia sinistra e proprio lo spagnolo in odore di rinnovo può risultare ancora più determinante di quanto lo sia già stato per le fortune della Fiorentina. Rimane il posto a destra e Tomovic è in vantaggio su Roncaglia. Detto di Suarez, Vecino e Babacar, per chiudere l’undici di partenza mancano i tre trequartisti: Blaszczykowski, Borja Valero e Ilicic, con lo sloveno pronto a spostarsi alle spalle del centravanti per il 4-4-1-1.
VALORE ALONSO.
Suarez, Babacar e il jolly Rossi potrebbero essere le sorprese di Sousa al San Paolo