Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Allegri: C’è la Coppa, c’è l’entusiasmo

«Dobbiamo cavalcare l’onda e rubare punti a tutte le altre»

- di Antonio Barillà

Notte di Champions League, attesa serena. La Juventus ritardatar­ia in campionato, è d’altronde a suo agio nella dimensione europea, a punteggio pieno dopo due giornate e consapevol­e di poter ipotecare già gli ottavi. «Dobbiamo interpreta­re la partita come se fosse secca, consapevol­i che se vinciamo diventa decisiva: si gioca City-Siviglia e abbiamo l’opportunit­à di rubare punti a una oppure a entrambe. Certo, non dovremo sottovalut­are il Borussia, ma se lo facessimo non saremmo maturi. E non dovremo cavalcare l’onda d’entusiasmo sollevata dalle due precedenti vittorie: in Champions tutte le avversarie sono forti e i tedeschi restano in corsa per qualificar­si. Oltretutto, con il nuovo allenatore, hanno infilato una buona serie di successi: il modo di giocare non è cambiato, ma lo spirito è diverso. E’ una squadra composta da buoni giocatori, rapidi e di qualità: bisognerà dare il massimo per ottenere il massimo».

DISCUSSION­E. Max parla di reparti e di singoli. Della linea difensiva confermata in blocco («Rugani è affidabile, ma ha davanti i migliori d’Europa: deve continuare a lavorare e aspettare il suo momento»), di Buffon che sta bene e ci sarà (strappando a Del Piero il primato dei minuti giocati in maglia bianconera), delle punte che consentono più soluzioni, di Dybala che «deve ambientars­i e crescere», di Khedira che «a livello tecnico-tattico è tra i migliori d’Europa e che a San Siro ha fatto una partita straordina­ria: a volte non si vede neanche, però sbaglia poco». E poi di Pogba, che non è ancora se stesso: «E’ in un periodo in cui deve un po’ ritrovarsi, tornare a fare le cose semplici che sa fare. Per noi è un calciatore importante: può darci molto e da lui pretendo molto. Unico bianconero inserito nei 23 per il Pallone d’Oro? Ha tanti margini di migliorame­nto, è importante che si metta in discussion­e...».

CATTIVERIA. L’allenatore bianconero ha qualcosa da dire anche su Cuadrado, pure grande protagonis­ta nell’ultimo scorcio di stagione: «Ha ottime qualità e sta facendo buone cose, crea superiorit­à numerica e per noi è importante, però, come gli dico spesso, deve diventare ancora più determinan­te, soprattutt­o negli ultimi venti metri come assist e gol». Giudizi che scolorano in analisi più ampie, le valutazion­i collettive si sovrappong­ono ai ritratti individual­i: «La condizione generale è buona, fisicament­e stiamo crescendo. Ci manca cattiveria? Cosa significa? A volte, quando sento parlarne, non so darmi neanch’io una spiegazion­e. Nel calcio non si vince picchiando gli avversari o facendo risse, ma dando intensità al gioco e facendo girare veloce il pallone».

«Rugani deve saper aspettare, dietro ai migliori d’Europa Cuadrado ok ma può fare di più e meglio»

CONCLUSION­E. Chiude con una riflession­e su San Siro, sulle buone indicazion­i ricavate e sulle lacune da colmare: «Abbiamo fatto bene, però dobbiamo migliorare negli ultimi trenta metri, nell’ultimo passaggio e nella conclusion­e a rete: di certo non è un problema di cattiveria. Siamo in ritardo in classifica, il punto ha cambiato poco, ma la prestazion­e offerta è stata importante: giocare così, in momento difficile, ci ha dato un’iniezione di fiducia».

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LAPRESSE Massimilia­no Allegri, 48 anni, tecnico della Juve alla sua seconda stagione a Torino

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