Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Mourinho frenato a Kiev e ora rischia
di Adriano Ancona Il Chelsea dura un tempo e spiccioli, alla fine non può disprezzare questo pareggio. Stride, però, aver fatto un solo punto nelle ultime due partite europee, per i Blues di Mourinho che si ricorda di Kiev perché - ai tempi del triplete interista - tornò carico di belle speranze in prospettiva. Adesso, al giro di boa del gruppo G, di sorrisi se ne possono strappare pochini. Soprattutto per il calo, col passare dei minuti, che impedisce al Chelsea di andare oltre lo 0-0.
DUE LEGNI. La Dinamo Kiev si gioca il bonus con la fortuna ad inizio secondo tempo, con la traversa centrata da Willian direttamente su punizione. I londinesi, a quel punto, hanno già colpito un palo con Hazard - destro a giro che viene toccato da Shovkovsky con la punta delle dita, dopo dieci minuti - e danno l'impressione di non farsi imbrigliare. Il Chelsea è lì, magari sornione ma efficace quando deve attaccare: Willian affrontato palla a terra è sempre un pericolo pubblico. Skomia non se la sente di dare rigore quando Fabregas viene stretto nella morsa tra Rybalka e Khacheridi. E' a metà del primo tempo che Mourinho pregusta il gol: Matic se ne va centralmente e conclude, non trova la porta per questione di centimetri. Lo stesso fa Willian allo scoccare del novantesimo, ma nel frattempo la Dinamo Kiev si è rialzata a dovere e i problemi per il Chelsea vengono fuori. Crepe difensive, soprattutto. Mou passeggia nervosamente, neanche Oscar (inserito nel finale) gli cambia la partita.
AGGRESSIONE. Maggiori problemi, di sicuro, li hanno avuti i sostenitori del Chelsea alla vigilia. Nella tarda serata di lunedì, a Kiev c’è stata un’aggressione - premeditata, secondo gli inglesi - a una trentina di tifosi del Chelsea fuori da un pub. Sono volati calci e pugni: gli autori delle violenze (non armati, a quanto pare) erano coperti con dei passamontagna. Il bilancio è di qualche ferito, per fortuna non grave.