Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

La Pennetta al Master «Dire addio così è bello»

Batte la Gavrilova e si qualifica, poi si ritira dal torneo di Mosca e dice...

- Di Mario Viggiani

Missione compiuta. Ed è quello che conta. Flavia Pennetta per la prima volta in carriera parteciper­à al Masters, il torneo che chiude l’annata tennistica del circuito pro,’ dopo il quale nel calendario femminile restano solo la finale Fed Cup. Quinta italiana a riuscire nell’impresa, dopo Raffaella Reggi, Silvia Farina, Francesca Schiavone e Sara Errani. Seconda, dopo la Schiavone, a chiudere il cerchio magico che comprende anche un posto tra le Top Ten e soprattutt­o il trionfo in uno Slam (e mettiamoci pure almeno una Fed Cup).

Un aiuto gliel’ha dato Lucie Safarova, che fino a ieri mattina la precedeva nella Race 2015: anche lei al debutto nel torneo di Mosca direttamen­te negli ottavi, s’è fatta eliminare subito rimanendo inchiodata a 3.221 punti. Flavia però ci ha messo del suo, liquidando in due set la russa Daria Gavrilova: salto in alto a quota 3.252 e tanti saluti alla Safarova. Per Flavia ottavo posto nella Race, settimo virtuale per la rinuncia al Masters da parte della n. 1 incontrast­ata Serena Williams. E poco male se Carla Suarez Navarro dovesse vincere il torneo moscovita: se pure la sorpassass­e, la Pennetta andrebbe comunque a Singapore. Il regolament­o dice che ci vanno le prime sette più una wild card, non è mai successo che la Wta l’abbia assegnata a una giocatrice che non sia l’ottava della lista. Peraltro, Flavia salverà l’onore del Masters femminile: senza lei, né Serena, sarebbe stata la prima volta che non avrebbe avuto al via almeno una delle vincitrici di Slam dell’anno in questione!

Missione compiuta, e allora Flavia prima ha ringraziat­o pubblico e organizzat­ori di Mosca («Sono felice che abbiate contribuit­o alla realizzazi­one di un altro dei miei sogni da giocatrice, i miei fan sono stati fantastici»), poi li ha gelati («Mi fermo qui, nel torneo: ho problemi al piede destro, per i quali ho chiesto anche l’intervento medico durante il match contro la Gavrilova, devo riposarmi per guarire ed essere al meglio a Singapore»).

In occasione delle due dichiarazi­oni, ci sono stati anche un paio di passaggi indiretti sul suo futuro. Ovvero: «Ho giocato e vinto il Masters di doppio, non vedo l’ora di giocare quello di singolare: il modo perfetto per concludere quest’annata fantastica, un modo splendido per dire addio al tennis», e ancora «È stato un onore giocare qui a Mosca». E se il riferiment­o al torneo russo ci sta tutto, perché comunque tra un anno a quest’ora chissà dove sarà e cosa farà, la Pennetta, l’altro pensiero rafforza invece quanto ribadito alla vigilia di questa trasferta. E cioé che Flavia è sempre convinta di chiudere qui, a questo punto al Masters, con il tennis giocato, senza allungarsi fino all’Olimpiade di Rio 2016, come vorrebbero invece Coni, Fit e sponsor.

Lei ha sempre concesso un 1% di margine all’eventuale ripensamen­to, al massimo l’ha fatto salire al 2%. Certo, una medaglia a Rio, in singolare o in doppio, la renderebbe davvero unica, nella storia el tennis italiano. Ma sì, facciamole disputare questo meritato Masters e poi ne riparliamo.

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Flavia Pennetta, 33 anni
 ??  ?? Flavia Pennetta, 33 anni, attuale numero 8 del mondo, durante la partita vinta ieri a Mosca contro Daria Gavrilova
Flavia Pennetta, 33 anni, attuale numero 8 del mondo, durante la partita vinta ieri a Mosca contro Daria Gavrilova

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