Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

«Questo non intacca la nostra consapevol­ezza»

Bernardesc­hi: «Giornate così possono capitare, ma sappiamo di essere forti. Qualche rimpianto ce l’abbiamo»

- di Francesco Gensini

Non è stata serata in Europa per la terza volta di fila a Franchi, nel senso che questa è la terza sconfitta casalinga di fila, la seconda in questa stagione che poi è quello che conta. Logico che l'umore ne risenta, anche perché la qualificaz­ione ai trentadues­imi adesso è più che a rischio e non può essere diversamen­te con tre punti conquistat­i sui nove disponibil­i: Bernardesc­hi lo sa che quella di ieri non è stata la miglior Fiorentina, anzi nemmeno lontanamen­te vicina alla migliore, e non cerca scuse anche se esclude che la squadra viola possa aver commesso il grave errore di aver sottovalut­ato il Lech.

RIPARTIRE SUBITO. «Purtroppo

- ha affermato Bernardesc­hi - si possono verificare giornate del genere, ma di sicuro non intaccano la consapevol­ezza che abbiamo della nostra forza. E direi che qualche rimpianto ce l'abbiamo: siamo stati un po' sfortunati negli episodi. All'inizio avremmo potuto segnare e se fosse successo credo che la gara avrebbe preso un'altra piega, poi invece siamo stati puniti». E la Roma è "estranea" al nuovo stop in Europa che costringe la Fiorentina all'ultimo posto del proprio girone. «L'attesa per la partita contro la Roma che arriva tra un paio di giorni non c'entra assolutame­nte niente, intanto perché siamo abituati ad affrontare più competizio­ni con l'impegno infrasetti­manale, eppoi perché siamo sempre motivati e non sottovalut­iamo mai nessuno. Piuttosto dobbiamo fare tesoro di questa sconfitta per ripartire subito e continuare a far bene in campionato».

MAGGIORE CATTIVERIA. Astori ha pigiato sugli stessi tasti: gli errori ci sono stati, ma la Fiorentina è scesa in campo con la testa giusta e la Roma non ha influito sull'esito negativo. Semmai può essere stato il Napoli ad aver avuto un ruolo decisivo. E il difensore centrale lo spiega. «Cosa è successo? Niente di particolar­e. E' successo quello che può succedere una volta su dieci giocando contro una squadra molto chiusa. Non sono bastati il 60 per cento di possesso palla e 19 tiri verso la porta del Lech per aver ragione di un avversario che invece ci ha colpiti al primo tentativo. Questo significa che bisogna essere più cinici e più cattivi per concretizz­are ciò che costruiamo. Tuttavia, nonostante l'amarezza per lo stop, dobbiamo rimanere sereni e tranquilli. E non guardiamo la classifica: la classifica conta all'ultima giornata, non a metà percorso».

TESTA ALLA ROMA. Altra conferma alle parole già espresse da Bernardesc­hi: nessun pensiero alla Roma, nessuna leggerezza nel preparare prima e affrontare dopo la partita contro il Lech. «Se il pensiero è andato alla Roma? No, affatto. Semmai è stato il Napoli a "mangiarci" tante energie mentali: uscire battuti dal San Paolo alla fine di una grande prestazion­e è stato ovviamente motivo di rammarico e di delusione. Anche per quello avevamo una grande voglia di rivalsa e invece ci siamo complicati la vita: meno male che il calcio dà la possibilit­à di riscattars­i subito, specie se si gioca ogni tre giorni». E poco importa che la possibilit­à che si presenta si chiami Roma. «La Roma è una squadra costruita per vincere lo scudetto ed ovviamente ci aspetta una gara difficilis­sima, ma noi vogliamo comunque provare ad imporre il nostro gioco». Astori è l'ex, ma questo è un fattore secondario per il diretto interessat­o. «Rivincite personali? A me interessa la vittoria della Fiorentina, nient'altro. Una vittoria è quello che conta, magari anche 3-2 con due autogol a nostro favore».

CONTA ALLA FINE. Detto che il gruppo viola torna in campo già stamani per avvicinare ora davvero la sfida contro la Roma, sfida in cui sarà nuovamente massiccio il turnover di Paulo Sousa e torneranno titolari molti calciatori ieri non utilizzati (Borja Valero e Badelj nemmeno convocati ieri sera, ad esempio) o utilizzati solo per un pezzo d'incontro, la chiosa ce la mette Astori sempre in relazione alla partita contro la squadra di Garcia che vale il primato in campionato. «Il vantaggio sulla Roma in questo momento non conta nulla. A parte che si tratta di un punto appena e comunque ciò che vale davvero è essere davanti al termine della stagione. Ecco, allora sì che mi piacerebbe essere in vantaggio».

«No, l’attesa per la partita contro la Roma non c’entra niente, siamo abituati ormai»

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LAPRESSE Khouma Babacar, 22 anni, ha meritato un 4 in pagella

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