Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Lega Pro, si voterà il 22 dicembre
Proroga a Miele “commissario” fra le polemiche. Tavecchio: «Motivazione tecnica»
- C’è una data, il 22 dicembre prossimo. La Lega Pro voterà allora per darsi un nuovo presidente, dopo l’implosione dell’Era Macalli. A quell’appuntamento ce la porterà, tra le polemiche, il commissario straordinario Tommaso Miele, al quale il C.F di ieri, a maggioranza, ha rinnovato il mandato fino a fine anno. Ma tra due mesi non ci sarà certo un clima natalizio in quell’assise, visto le tensioni che agitano il movimento, che si sono riverberate ieri in Via Allegri, anche per la portata che un cambio ai vertici della Lega di Firenze potrebbe avere sugli equilibri che reggono il Palazzo romano.
E’ stato un Consiglio Federale lungo, teso, pur senza la presenza della delegazione dell’Assocalciatori di Tommasi, che aveva motivato alla vigilia la sua assenza, in polemica con la attuale governance federale. In realtà l’Aic ieri ha incassato quello che voleva, come garantito da Tavecchio, per altro, richieste che avevano recentemente portato alla minaccia dello sciopero da parte delle calciatrici, poi rientrato: ovvero la ratifica dello stanziamento di 500 mila euro per la promozione della disciplina, di cui 50 mila destinati alla creazione del Fondo di Garanzia, e soprattutto la possibilità di sottoscrivere contratti fino a 3 anni e non solo annuali. Resta il nodo del vincolo, madre di tutte le battaglie per l’Aic, per il quale si aspetta domani l’elezione del nuovo presidente della Lnd, Cosentino, per capire quale potrà essere il punto di caduta. In caso negativo probabile che Tommasi diserti ancora il Consiglio Federale.
Dove, in questa occasione, clamorosamente, è
ABETE CONTRO.
stato l’ex presidente federale Abete, appoggiato da Ulivieri, per gli allenatori, e da Gravina, consigliere di Lega Pro oppositore di Macalli, a contestare in modo aperto la scelta del presidente Tavecchio di puntare alla proroga di Miele. «Solo motivazioni tecniche» ha sottolineato con forza poi il numero uno della Figc per spiegare il motivo della posizione di maggioranza: «Non c’erano in tempi tecnici per approvare il bilancio 2013/14, ancora pendente, entro il 31 ottobre». Era quella la data fissata il 7 luglio scorso, sempre dal C.F., unanimemente, come tempo utile a Miele per compiere il suo ruolo di traghettatore verso nuove elezioni. Se da una parte non c’era fretta di sanare la situazione post Macalli (la componente vale il 17% elettoralmente, un peso chiave per ogni governance, seconda solo al 34% della Lnd), dall’altra 35 delle 54 società di Lega Pro avevano sollecitato Tavecchio ad agevolare immediate elezioni, nei tempi già stabiliti. E questa è stata anche la posizione di Abete.
Per parte sua Tavecchio non ha fatto altro che
MIELE AMARO.
fare proprie le istanze del commissario Miele. E’ stato lui infatti a chiedere tempi più lunghi per poter svolgere al meglio il proprio compito. Solo che alla vigilia di questo passaggio anche il magistrato della Corte dei Conti ha dovuto fare i conti, è il caso di dire, con le dimissioni polemiche del subcommissario Feliziani, molto duro nei suoi confronti. Mieli ieri ha replicato così: «Io non sono in conflitto con nessuno, ho anzi apprezzato il lavoro di Feliziani, avendolo invitato a non nascondere la polvere sotto il tappeto, respingo con fermezza certe insinuazioni, mi astengo qui da fare valutazioni, il mio è un ruolo istituzionale, le valutazioni bilancistiche le rimetterò all’assemblea di Lega, la nuova governance poi farà quello che ritiene più idoneo».
«Non c’erano i tempi per approvare il bilancio 2013-14 entro il prossimo 31 ottobre»