Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Figc, 9 milioni per i giovani
Nei prossimi cinque anni pronti 200 centri federali Verrà visionato quasi un milione di baby calciatori tra i 12 e i 14 anni Il dg Uva: «Soldi spesi benissimo sul modello tedesco»
Non chiamateli CFT perché l’acronimo non è all’altezza della portata del progetto: Centri Federali Territoriali, questo sì è il nome chiave. Con un voto unanime del C.F., quasi incredibile di questi tempi, la Federcalcio ha ieri varato la fase attuativa di un’operazione che, nelle intenzioni del presidente Tavecchio, «cambierà la nostra filosofia».
Non chiamateli CFT perché l’acronimo non è all’altezza della portata del progetto: Centri Federali Territoriali, questo sì è il nome chiave. Con un voto unanime del C.F., quasi incredibile di questi tempi, la Federcalcio ha ieri varato la fase attuativa di un’operazione che, nelle intenzioni del presidente Tavecchio, «cambierà la nostra filosofia», concentrata da adesso, fattivamente, nella costruzione dei calciatori e soprattutto delle calciatrici di domani. Come? Seguendo le esperienze continentali d’eccellenza, a partire da quella tedesca, che con programmi pluriennali hanno prodotto alla fine risultati tecnici di primissimo livello, non solo a livello di club, ma anche di nazionale. E allora, con il battesimo, lunedì prossimo, a Firenze, del primo Centro pilota, con sede al campo Bruno Buozzi alle Due Strade, affidato al responsabile tecnico Vinicio Papini (primo capitano di Luciano Spalletti nei lontani ma gloriosi anni del Club Sportivo) prende vita questo ambizioso programma federale di valorizzazione del calcio giovanile. Non è casuale in un certo senso la scelta fiorentina, perché, come ha spiegato il dg della Figc, Michele Uva, «questo si annuncia come il più grande investimento della Federcalcio dai tempi della costruzione del Centro tecnico di Coverciano, nel 1959...». Stiamo parlando di 8,7 milioni di euro (entro il 2020) che produrranno a regime 200 Centri Federali Territoriali, sparsi da Nord a Sud, isole comprese. Anche in questo caso la Figc, potrà contare sul sostegno di alcuni main sponsor, a partire da Puma, a cui si è aggiunta Fiat, in attesa di definire nuovi contratti. Il cronoprogramma modulabile prevede, come prossimo step la primavera 2016, quando oltre a quello fiorentino, diventeranno operativi i CFT di Oristano, Catanzaro, Bari e Parma.
GUARDANDOLONTANO.Naturalmente
gran parte delle risorse (90%) saranno destinate a pagare la struttura. Il piano federale prevede infatti il coinvolgimento di 1200 tecnici qualificati, di 10 mila arbitri, di 200 dirigenti, con 30mila ore di lavoro sul campo, con ragazzi e ragazze tra i 12 e i 14 anni. In 10 anni la Figc conta di monitorare quasi 850mila calciatori/calciatrici, 110 mila dei quali saranno passati attraverso in propri Centri. Uno sforzo mai tentato prima, che parte da una realtà importante, visto che un quinto dei giovani italiani tra i5 e i 16 anni è già tesserato per la Figc. Non è un caso che il motore di questo progetto abita nel Settore Giovanile e Scolastico del presidente Tisci. La novità di questo approccio sta nel fatto che per la prima volta si punta anche all’universo femminile, per cercare di chiudere il gap che separa l’Italia dal resto del primo mondo calcistico. Non mancherà l’aspetto socioculturale nella formazione dei giocani calciatori, tenuti a seguire un codice etico e di comportamento, allargato a genitori e società.
IL PROGRAMMA. In questo percorso di maturazione, i calciatori potranno passare dai CTF alle Rappresentative Regionali U15 maschile e femminile, con i migliori destinati alle Nazionali di categoria. Per arrivare in alto si è pensato a un format che prevede un programma settimanale (lunedì di lavoro), di durata stagionale (9 mesi), con 100 ragazzi e ragazze per ogni centro (reclutati in un raggio di 40 chilometri), che saranno forniti di un kit di abbigliamento federale. Ogni Centro sarà il punto di riferimento di circa 40 società del territorio, a cui apparterranno i giovani selezionati. Le sedute di allenamento comprenderanno lo sviluppo delle qualità tecniche individuali, con applicazione di situazioni di gioco. La Federcalcio poi vuole andare oltre: sulla stessa falsariga è in progettazione un’operazione simile dedicata al Futsal.
La presentazione Tavecchio: «Così nuova filosofia» Il dg Uva: «E’ il top dell’investimento»
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