Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
L’affondo di Agnelli: Classifica non da Juve
«Quattordicesimo posto inaccettabile» Intanto Marotta boccia Hernanes
Un voto di fiducia. Lo esprime Beppe Marotta nei confronti della Juve nel suo complesso e dei singoli protagonisti. L'avvio di campionato, riconosce l'amministratore delegato bianconero, «è stato più difficoltoso di quanto anche ci si potesse aspettare, ma ci sono ancora tanti punti a disposizione e bisogna essere ottimisti».
EVOLUZIONE. Marotta spiega la ratio del cambiamento avvenuto in estate. «Questo è un anno un po' particolare - afferma -, si è verificato un processo di evoluzione, non di rivoluzione. Abbiamo abbassato l'età media della squadra e subìto alcune decisioni forti di alcuni nostri giocatori cui non abbiamo potuto dire di no (il riferimento è agli addii di Tevez, Pirlo e Vidal, ndr). Abbiamo rinnovato quasi il 50% del gruppo, nello sport bisogna capire quando arriva il momento di rinnovare. Abbiamo agito cercando di ottenere il massimo che il mercato poteva offrire, considerando che la volontà del giocatore è predominante. Non so se la rosa sia forte, fortissima o meno forte ma è competitiva e bisogna essere ottimisti perchè abbiamo l'obbligo di vincere».
DYBALA. La punta di diamante del rinnovamento estivo è Paulo Dybala, strappato al Palermo e alla concorrenza soprattutto di Milan e Inter a suon di milioni, ben 40. L'argentino è il capocannoniere bianconero con 4 reti, nonostante sia impiegato a singhiozzo da Allegri. Una gestione che ha fatto discutere. Marotta difende il giovane: «Dybala è un talento da cui non bisogna avere risposte immediate, sono convinto che farà molto meglio negli anni prossimi più che in questa stagione. Passare dal Palermo alla Juve significa affrontare esami importanti, il "peso" della maglia, l'inserimento. E Paulo sta facendo bene per quelle che sono le nostre aspettative; il suo apporto deve essere continuo, determinante e costruttivo e lui lo sta facendo». Il minutaggio ridotto che gli ha concesso finora Allegri non costituisce, secondo Marotta, un problema: «Il suo utilizzo parziale rientra nelle responsabilità dell'allenatore e quello che fa Allegri è condiviso dalla società. Non esiste dualismo tra Dybala e Allegri, né tra Allegri e la società».
PROFETA. Marotta ha poi parlato del mercato, spiegando che «Allegri non ha mai esplicitato la richiesta di un trequartista» e «che il modulo è una conseguenza dei giocatori che si hanno». Quindi, rispondendo agli azionisti, ha illustrato l'operazione Hernanes: «Si è conclusa in extremis, non rappresentava una prima scelta. Non abbiamo mai immaginato di aver portato a casa un fenomeno ma ci può tornare utile e poi la sua cessione ha generato una minusvalenza all'Inter». L'amministratore delegato ha poi corretto il tiro: «Nella nostra rosa mancava un giocatore delle sue caratteristiche. E' stata un'operazione con valore congruo, poi all'interno del gruppo sta all'allenatore decidere l'utilizzo dei giocatori. Riteniamo che l'apporto di Hernanes possa essere determinante in termini di qualità e professionalità».
BILANCIO. Marotta quindi ribadisce i contorni dell'addio di Tevez: «Carlos non è un ragazzino viziato di 16 anni ma un uomo che ha dato tanto alla Juve, per questo abbiamo deciso di assecondare la sua volontà di andare via. La sua cessione non ha generato nessuna minusvalenza di bilancio, è venduto per circa 6 milioni, reinvestiti su alcuni giovani talenti che abbiamo opzionato. Speriamo che uno di questi possa essere riscattato». Tante le domande degli azionisti sulle trattative recenti o futuribili: «Berardi oggi è tutto del Sassuolo, lo stiamo monitorando, faremo un consuntivo a fine stagione. Abbiamo ottimi rapporti con il Sassuolo, abbiamo una sorta di prelazione morale. Cuadrado? Non abbiamo alcun diritto riscatto, è in prestito libero, si è inserito bene. Ha manifestato il piacere di stare con noi e di proseguire in futuro, vedremo poi al momento opportuno con il Chelsea ma è molto probabile una buona conclusione».
Poi l’ad aggiusta il tiro: «Il tecnico decide sui giocatori e il brasiliano potrà essere decisivo»
«Berardi è tutto del Sassuolo: per lui c’è una prelazione morale. Cuadrado? Resterà con noi»