Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Promozione Nedved: diventa vicepresidente
«Sono orgoglioso, ringrazio la società per la fiducia Ai tifosi chiedo unità: puntiamo alle grandi vittorie»
- Pavel Nedved al vertice della Juve. La notizia la dà direttamente Andrea Agnelli al termine dell'assemblea degli azionisti e della riunione del consiglio di amministrazione appena nominato per i prossimi tre anni. «Vi presento il nuovo vicepresidente - esordisce il numero uno bianconero -. Quello che Pavel ha rappresentato sul campo non sta a me descriverlo; mi preme ricordare la sua enorme crescita in questi cinque anni. Ora è un dirigente con piena consapevolezza delle attività che si svolgono all'interno dell'azienda con competenza specifica delle attività di campo. Lui sa che, dopo questo triennio, potrà scegliere il suo miglior percorso professionale: sa che potrà diventare presidente della Federcalcio delle Repubblica Ceca e sa che potrà crescere all'interno della Juventus». Un'investitura in piena regola, dunque, anche perchè la crescita ulteriore potrebbe avvenire esclusivamente con la carica di presidente. Quota raggiunta soltanto da un altro ex giocatore: Giampiero Boniperti, massimo dirigente dal 1971 al 1990 e ora presidente onorario.
UNITA'. Pavel il duro è visibilmente commosso. In bianconero ha collezionato 327 presenze e 65 gol in otto stagioni dal 2001 al 2009, 4 scudetti (di cui 2 revocati) e 2 supercoppe italiane, oltre al Pallone d'oro nel 2003. Ora l'idolo del popolo bianconero (che ogni domenica lo invoca sotto la curva) entra in una nuova dimensione, dopo cinque anni da consigliere di amministrazione, come braccio destro del presidente Agnelli. A dire il vero, dopo l'estate si erano diffuse voci di un suo addio alla Juve. Ora arriva la nomina a vicepresidente che cancella ogni dubbio e che porta la Furia Ceca al vertice del club campione d'Italia, come Roberto Bettega prima del ciclone Calciopoli. «Ringrazio la società e tutto il mondo Juve per la fiducia - esordisce Pavel - in questi anni abbiamo fatto un percorso di crescita importante, tutti insieme, un percorso molto positivo in cui siamo riusciti a vincere dei titoli e a tornare in Europa come ci spetta. Cercheremo di rimanere su questi livelli: ai tifosi dico che serve unità nel sostenere la nostra squadra che è completamente nuova e sono convinto che alla fine otterremo quello che vogliamo: le grandi vittorie. Io sarò fino alla alla fine carico per difendere i nostri colori e per ripresentarci alle prossime finali europee». Quella Champions League sfuggita da giocatore nel 2003 e da dirigente nel giugno scorso a Berlino è l'orizzonte da raggiungere. «Pogba? E' un giocatore di grandissimo talento e pur essendo un classe '93 ha fatto vedere grandissime cose - ragiona Pavel - credo che non ci sia bisogno di dargli troppi consigli basta lasciarlo crescere e lui impara. Dobbiamo farci anche noi la domanda se non siamo noi a chiedere troppo a un ragazzo del '93. Paul ha tutte le possibilità di migliorare e crescere: bisogna lasciarlo tranquillo, sono convinto che avrà un futuro grandissimo».