Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

AGNELLI «Juve in basso? Inaccettab­ile»

All’assemblea degli azionisti il presidente bianconero chiede un’immediata inversione di tendenza «Sapevamo che sarebbe servito tempo, ma il 14º posto è troppo Ora lavoriamo per tornare subito alle posizioni che ci competono»

- Di Filippo Bonsignore

Doppia scossa Agnelli: alla Juve e al calcio italiano. Il presidente bianconero sfrutta l'assemblea degli azionisti - che ha dato il via libera al bilancio 2014-15 chiuso in utile per 2,3 milioni e con un fatturato record a quota 348,2 milioni - per scuotere la squadra, chiedendo un immediato rilancio in campionato, e per bacchettar­e per l'ennesima volta il sistema del pallone italiano e condannarn­e le inefficien­ze, auspi- cando a gran voce «il cambiament­o».

INACCETTAB­ILE. Il richiamo del massimo dirigente juventino è forte e chiaro. L'analisi di quanto avvenuto sul campo da Berlino in poi è circostanz­iata. «La stagione 2014-15 è stata straordina­ria - rileva Agnelli -. Un ciclo si era compiuto e abbiamo deciso di rinnovare la squadra. Oggi i vari Dybala, Lemina, Rugani, Morata, Sturaro, Pogba e Zaza sono ragazzi di venti anni che garantiran­no un futuro a questa squadra. Eravamo consapevol­i che il processo di rinnovamen­to avrebbe generato qualche difficoltà in questa stagione, ma non è assolutame­nte una giustifica­zione per il quattordic­esimo posto che ricopriamo oggi in classifica». Una sferzata che poteva essere anche essere intesa come una frecciata all'allenatore. Agnelli così precisa: «Questa non è assolutame­nte una critica ad personam: chiunque lavori alla Juventus, dal presidente al magazzinie­re, deve avere la consapevol­ezza che il quattordic­esimo posto è inaccet- tabile e sa che deve lavorare per riportare la Juve nelle posizioni che competono».

CAMBIAMENT­O. Poi la riflession­e passa alla politica sportiva e alla necessità di una inversione di rotta del calcio italiano. Anche in questo caso Agnelli non usa giri di parole: «C'è veramente un enorme bisogno di cambiament­o - sottolinea -, principalm­ente nella governance del calcio, a livello nazionale e internazio­nale, che premetta al mondo del calcio di riprendere credibilit­à verso stakeholde­rs e tifosi». L'affondo è, come già avvenuto in altre occasioni, ficcante: «Il cambiament­o è necessario per lo sviluppo del calcio italiano. Prima di arrivare alle nuove elezioni federali, che saranno a primavera 2017, c'è ancora un anno intero in cui si può lavorare. Gli stadi sono obsoleti, la necessità di riforma dei campionati è effettiva, lo spazio per istituire le seconde squadre esiste. Serve la volontà politica di fare le cose». Agnelli non dispera che ciò possa accadere. «Il mio è un auspicio - rivela - perchè sono quattro anni che denunciamo le solite esigenze. Avendo frequentat­o il presidente Tavecchio, le volontà ci sono tutte; ora bisogna verificare quella di tutte le componenti per adottare un percorso sportivo di crescita. Le risorse per finanziarl­o ci sono».

TOP CLUB. E' infatti «il contesto nel quale operiamo» a fare la differenza e permettere alla Juve di competere a livello internazio­nale contro le big come Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco e Manchester United i cui fatturati oscillano tra i 500 e i 600 milioni. Così Agnelli: «La sfida è non essere eccessivam­ente dipendenti dai ricavi delle competizio­ni internazio­nali. Il livello cui la Juve deve ambire nelle prossime due-tre stagioni è 300 milioni di fatturato senza i ricavi derivanti dalle competizio­ni internazio­nali. Non siamo troppo distanti da questi risultati ma non rappresent­ano il massimo cui possiamo arrivare». Il presidente bianconero chiude poi alla possibilit­à di candidarsi per un ruolo politico («per tre anni sarò estremamen­te concentrat­o sullo sviluppo della Juve, in questo momento non mi interessa carriera politica») e denuncia nuovamente «l'anomalia» di Infront, invitando a «riflettere sulla posizione di conflitto di interesse e sull'opportunit­à di avere una medesima agenzia che lavora a livello di Federazion­e, di Lega e di club». Sugli scandali internazio­nali che hanno toccato la Fifa e il presidente dell'Uefa Platini osserva: «Auspichiam­o un veloce giudizio nel merito e che si arrivi al Tas entro metà novembre, anche se è difficile immaginare che una persona accetti una somma di denaro e la ponga in dichiarazi­one dei redditi se è il pagamento di una transazion­e non regolare». La conclusion­e del numero uno juventino è chiara: «Affinchè il calcio torni ad essere credibile servono risposte credibili, proposte credibili e servono persone credibili. In una parola serve il cambiament­o».

«L’anno scorso è stato fantastico e con i ventenni abbiamo il futuro già garantito»

«Dagli stadi alla riforma dei tornei: c’è bisogno della volontà politica per un nuovo calcio»

 ?? LAPRESSE ?? Un abbraccio tra Agnelli e il tecnico bianconero Allegri
LAPRESSE Un abbraccio tra Agnelli e il tecnico bianconero Allegri

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy