Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

«La mia fortuna? Partire dalla serie D»

«Felice all’Atalanta, anche se mi davano al Liverpool»

- di Andrea Ramazzotti INVIATO A BERGAMO

La sua carriera è un esempio per i giovani che sognano il grande calcio. Perché a Marco Sportiello nessuno ha fatto regali: niente corsie privilegia­te per la Serie A e tanta gavetta, partendo dal gradino più basso ovvero dalla Serie Dei dilettanti. «La scelta è stata mia e non mi vergognavo di averla fatta. Potevo giocare titolare nella Primavera dell’Atalanta, ma avevo bisogno di fare esperienza. E siccome sapevo di non essere pronto per affrontare la Serie B, non mi sono fatto problemi ad andare al Seregno. Nella vita bisogna essere umili e realisti» ha spiegato giovedì al termine dell’allenament­o, nella sala stampa del moderno centro tecnico dell’Atalanta, a Zingonia. Sportiello ci ha raccontato la sua gavetta e il sogno di fermare la Juventus, la squadra contro la quale finora ha sempre perso.

Sportiello, è pronto per sfidare la Juventus?

«Sarà un banco di prova impegnativ­o in quello che, insieme a San Siro, è lo stadio più bello d’Italia».

Con la Juve per ora lei ha avuto poca fortuna: 2 partite, 2 sconfitte e 5 gol subiti.

«Ci sta di perdere contro una grande squadra. Per l’Atalanta le partite da vincere sono altre, ma a Torino andremo per giocarcela. Se portiamo a casa dei punti, tanto di guadagnato».

E’ arrivato il momento di sfatare la sua tradizione negativa con i bianconeri?

«Lo spero. Prima della sosta contro Juventus, Lazio, Bologna e Milan dobbiamo portare a casa più punti possibili».

La Juve quest’anno è un po’ meno grande rispetto al passato?

«Ha avuto un inizio un po’ così, ma la Juventus è sempre la Juventus e lotterà per lo scudetto».

Contento di non trovarsi di fronte Tevez che nel 2014-15 le ha fatto 2 reti?

«Di sicuro Tevez è un attaccante imprevedib­ile, un campione, ma Allegri ha comunque Mandzukic, Dybala, Morata e Zaza».

L’attacco della Juve ha segnato 9 golin 8 giornate. Faunpo’ meno paura?

«Non direi... Noi comunque siamo una squadra equilibrat­a e, a parte la sconfitta per 3-0 a Firenze, lo abbiamo sempre dimostrato. Cercheremo di essere tosti e “corti” anche a Torino».

Chi toglierebb­e ai bianconeri?

«Pogba ha un calcio fantastico e per un portiere è fastidioso trovarselo di fronte».

In porta per i bianconeri ci sarà Buffon, uno che ha segnato un’epoca.

«Da bambino tifavo per il Milan e il mio idolo era Sebastiano Rossi, ma Buffon era ed è un grande. Io gioco da due stagioni ad alti livelli e sto imparando a convivere con le pressioni. Lui lo fa da 20 anni... Oltre a forza fisica e qualità tecniche, ha una testa da fuoriclass­e».

Gli chiederà la maglia?

«Me l’ha già data lo scorso anno. L’avevo promessa a un mio amico».

Cosa ha pensato quando ha visto che Buffon era fuori dall’elenco dei candidati al Pallone d’Oro?

«L’ho trovato un po’ scandaloso. La scorsa stagione ha avuto un rendimento incredibil­e e a 38 anni ha ancora una voglia incredibil­e. Questo è il suo segreto».

Qual è invece il segreto del “Papu” Gomez che segna da calcio d’angolo? A lei ha mai fatto gol così in allenament­o?

«Mai. La verità è che domenica ha sbagliato a crossare e la palla è entrata (ride, ndr)».

Pinilla invece le ha mai segnato in rovesciata?

«No. Ci ha provato anche oggi in allenament­o, ma il tiro gli è stato rimpallato. In acrobazia però è il migliore della Serie A».

Con 14 punti in 8 giornate, per l’Atalanta è giusto pensare “solo” alla salvezza?

«Sì perché ci sono ancora in palio 90 punti e può succedere di tutto. Siamo partiti bene e questo ci aiuta, ma dobbiamo continuare con la giusta mentalità».

Contento per il suo ex compagno Baselli che a Torino sta facendo grandi cose?

«Molto, perché èun bravissimo ragazzo. Siamo cresciuti insieme, nel vivaio dell’Atalanta, da quando avevamo 7 anni e vi assicuro che è fortissimo. Ventura lo fa giocare più vicino alla

porta e lui mostra le sue doti».

Baselli e Sportiello insieme in Nazionale: possibile o un sogno?

«Baselli ci arriverà di sicuro, io no».

Non sia modesto. E’ già stato convocato dall’Under 21...

«E, pur non giocando, è stato bello partecipar­e agli Europei, ma nell’Italia ci sono portieri come Buffon, Sirigu, Perin, Padelli e Marchetti. Io devo ancora crescere».

L’Atalanta le darà una mano.

«Quia Bergamo mi sentocome a casa. Indosso questa maglia da quando ho 7 anni ed essere arrivato in Serie A è fantastico».

Non sente il richiamo di una grande squadra?

«In futuro vedremo quello che succederà. Come tutti lavoro per migliorare, ma per i portieri è tutto più difficile perché pochi club investono tanto in questo ruolo. Io comunque sono sereno e felice qui».

La scorsa estate però è stata molto movimentat­a per lei e avrà letto le voci sul suo conto.

«Certo: un giorno mi davano all’Ajax, un altro allo Stoke City, poi allo Stoccarda, alla Roma, addirittur­a al Liverpool... Io però sono sempre stato sicuro di rimanere: era la cosa più giusta perché devo riconferma­re quello di buono che ho fatto la scorsa stagione».

Qual è la dote migliore che si riconosce?

«L’equilibrio. Ho imparato che un portiere deve mettersi alle spalle sia i momenti belli che quelli brutti. Ogni partita sei solo in mezzo ai pali e devi esyserci sempre con la testa».

C’è un errore che non si perdona?

«Quello nella gara casalinga dello scorso anno con la Sampdoria: mi sono fatto sfuggire un tiro sporco di Eto’o e Okaka ha segnato. Dopo quella partita Colantuono fu esonerato. Non mi sono sentito responsabi­le di quella scelta della società, ma potevo fare meglio».

La parata più bella?

«Il rigore neutralizz­ato a Higuain nell’1-1 contro il Napoli».

La sua compagna Sara ha l’abilitazio­ne per fare l’agente Fifa. Pensa a lei come al suo futuro procurator­e seguendo la strada tracciata da Icardi con la moglie Wanda Nara?

(Ride) «No, lei è brava, ma sta cercando un altro lavoro».

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ANSA Marco Sportiello, 23 anni, in allenament­o con la Nazionale Under 21

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