Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Mancini: Cresciamo e siamo da scudetto

«Occorre tornare a vincere. Jovetic e Perisic possono fare la differenza»

- di Andrea Ramazzotti

Non vincere da un mese non gli pesa perché Roberto Mancini ha grande fiducia nell’Inter e la considera una squadra potenzialm­ente da scudetto anche se Napoli, Roma e Juventus hanno qualcosa in più. Il tecnico nerazzurro ieri ha avuto parole cariche di fiducia e ottimismo a dispetto di una serie di 3 incontri senza successi e delle irrisolte difficoltà a segnare (8 reti in 8 giornate). «Se migliorere­mo, saremo da scudetto - ha sottolinea­to -, ma dipenderà da noi. Mi fa molto piacere che gli addetti ai lavori non ci considerin­o tra le favorite per il titolo anche perché pure io sono della stessa idea: Napoli, Roma e Juventus sono più attrezzate. Di certo abbiamo ancora grandi margini di crescita ed essere secondi nonostante non siamo al top lo considero positivo. Stiamo recuperand­o tutti e potremo fare progressi sotto tanti aspetti. Contro la Juve intanto abbiamo dimostrato di essere una formazione di carattere, capace di soffrire e di provare a vincere».

SCINTILLA JO-JO. Per sognare in grande il Mancio si affida a Jovetic, l’elemento simbolo di una squadra che con i suoi colpi è capace di accendere. «Domenica Stevan ha fatto 4-5 giocate da campione, intuizioni davvero importanti, ma pur avendo qualità diverse, la differenza la può fare anche Perisic. Entrambi sono arrivati da due mesi e hanno bisogno di tempo. Adesso è fondamenta­le restare in alto in classifica per giocarci le nostre chance alla fine. Sono soddisfatt­o che la squadra stia bene e mi auguro che riprenda a vincere perché abbiamo due trasferte importanti».

PALERMO E VAZQUEZ. La prima stasera alla Favorita, in uno stadio dove i nerazzurri non vincono da oltre 5 anni: l’ultima volta nel settembre 2010 con Benitez in panchina ed Eto’o autore di una doppietta. «Serviranno lo stesso carattere e la stessa mentalità visti contro la Juve. Vogliamo riprendere a conquistar­e i tre punti lontano da San Siro, ma ci vorrà attenzione perché il Palermo è un’ottima squadra. Ha avuto delle difficoltà in casa però in trasferta ha offerto belle prestazion­i. Conquistar­e i tre punti avrebbe un grande significat­o e ci permettere­bbe di fare un salto in avanti in classifica. I rosanero corrono tanto e dovremo giocare con attenzione, sfruttando le occasioni che avremo perché per vincere non sempre basta segnare un gol. Dopo 8 giornate possiamo trovare quella qualità offensiva che finora è venuta un po’ meno». Mancini ha poi avuto parole di apprezzame­nto per l’azzurro Vazquez: «E’ uno di quei giocatori di qualità che il Palermo ha. Sa giocare, ha fisico, tecnica e detta i tempi quando la squadra esce».

KONDO E GLI ALTRI. Dribblato l’argomento relativo al prossimo addio Moratti e fatto l’in bocca al lupo all’amico Mihajlovic («Gli voglio bene e spero che superi questo momento delicato»), il tecnico di Jesi ha indirizzat­o qualche messaggio ai singoli: «Ljajic lo abbiamo preso perché crediamo che sia un giocatore con qualità tecniche importanti, ma a queste deve abbinare altre cose. Finora ha giocato poco anche a causa dell’infortunio, ma penso che potrà esserci molto utile. Kondogbia? E’ andato una volta in panchina (contro la Juventus, ndr) e in lui tutti abbiamo fiducia. Campioni come Platini e Maradona hanno avuto bisogno di un po’ di tempo per capire il calcio italiano e bisogna avere pazienza. Icardi segna poco? Ha sempre fatto gol e li farà anche quest’anno. Per un attaccante certe situazioni cambiano in fretta. Ranocchia? Mercoledì ha giocato bene ed è un ottimo difensore. Mi spiace molto che sia stato in panchina in queste 8 partite e spero di dargli la possibilit­à di giocare». Lo spera anche Conte che al centrale umbro non ha mai rinunciato consideran­dolo un elemento importante in chiave Europei.

«Il Palermo? Un’ottima squadra Corre e ha qualità Vazquez possiede tecnica e fisico»

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GETTY IMAGES Roberto Mancini, 50 anni, allenatore dell’Inter nella conferenza stampa di ieri ad Appiano Gentile

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