Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Cabrini: Riempiamo lo stadio, gioca la mia Italia
«Contro la Svizzera sarà molto difficile. E’ una squadra forte e ben strutturata. Ma se i tifosi ci stanno vicini...»
Ha fatto bene l’Italia, troppo bene, contro la Georgia vincendo 6-1, ma oggi è tutta un’altra storia e tutto un altro avversario. Antonio Cabrini è fatto così: non si esalta, non si illude e se può mette le mani avanti. «Non si può pensare di ottenere tutto e subito». Oggi le azzurre ospitano la Svizzera, con la speranza di rispedirle oltre confine a mani vuote. La gara, alle 14,30 all’Orogel Stadium Dino Manuzzi di Cesena, è valida per le qualificazioni al Campionato Europeo in programma in Olanda nel 2017.
L’ATTESA DEL CT. Il commissario tecnico a questi Europei tiene particolarmente. Innanzitutto per dimenticare la mancata qualificazione al Mondiale 2015 in Canada. E poi per dimostrare che il cammino di crescita del calcio femminile comincia a fornire risposte interessanti. La Nazionale si sa fa da traino a tutto il movimento: si parte dai successi dell’Italia, opera delle calciatrici del nostro campionato, tranne poche eccezioni come Manieri, Mauro e le due portiere Giuliani e Schroffenegger che giocano all’estero. Una bella responsabilità, dunque. «E’ vero - conferma Cabrini - Però i risultati non si ottengono dal giorno alla notte. Il nostro è un programma a medio-lungo termine. Un risultato agli Europei lo abbiamo fatto nel 2013 ai quarti di finale. Partiamo da quello. Il cammino è in atto».
Aver stravinto con la Georgia non crea false illusioni. La Svizzera tra l’altro è una delle nazionali più forti d’Europa, ha ottime individualità soprattutto in avanti, come Bachmann e Dickenmann. Una Svizzera che adotta spesso il 4-2-4. «Le ragazze sono tranquille e non pensano di essere in vantaggio. Anche perché questa è la partita più difficile delle qualificazione. La Svizzera è una squadra ben strutturata, ha fatto progressi, viene dall’esperienza Mondiale ed è atleticamente superiore. Inoltre arriviamo in ritardo rispetto a loro: il nostro campionato è iniziato soltanto una settimana fa. Insomma, piedi per terra ma certo non giochiamo per il pareggio. Riuscire a riempire la tribuna sarebbe un successo, chiediamo ai tifosi di starci vicini».
Niente di ufficiale ancora sul ritiro di Patrizia Panico dalla Nazionale. In attesa di un’ufficialità o chissà di un ritorno, Cabrini è corso ai ripari. «Un’altra Panico non c’è, ma ho trovato giocatrici importanti per non farci trovare spiazzati. Come Giugliano, giovanissima ma di grande carattere che sa quello che vuole. Diciamo che c’è stato un ringiovanimento».
COLPO DI TESTA. L’Italia si gioca non solo l’Europeo, ma anche la credibilità e l’occasione di conquistare un Paese distratto dal calcio femminile e concentrato sul maschile.
Martina Rosucci ha la situazione chiara e, nonostante la giovane età, dispensa suggerimenti. «Oggi questa partita si vince con la testa. E anche con l’esperienza di calcio internazionale che molte di noi hanno. Io sono emozionata, come sempre, come ogni volta che canto l’inno. La Svizzera è fortissima ma non giocheremo per difenderci.