Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

«Non mi interessa chi vince il titolo»

«La sfida è loro, io ne starò fuori. Rossi? Lo rispetto»

- P.s.

- C’è una giornata di prove alle spalle di Marc Marquez ma per il leader della Honda l’argomento caldo è ancora il durissimo attacco portatogli da Valentino Rossi. E’ rimasto incredulo Marc, ed è lui a portare avanti l’argomento. «Sono ancora sorpreso, come tutti - confessa - rispetto Valentino e continuerò a farlo. Capisco la sua situazione, sta lottando per il 10° titolo a 36 anni, Lorenzo è vicino e sa quanto è forte. Alla fine sente anche lui la pressione».

Vuol dire, Marquez, che Valentino è nervoso. Tanto nervoso da cercare una valvola di sfogo che solo casualment­e è stato lui. «La sfida è in pista fra Rossi e Lorenzo - sottolinea il pilota della Honda - io preferisco stare fuori da questa battaglia. Come sempre farò la mia gara per vincere, come a Phillip island. E’ vero: può essere che in gara io mi possa trovare fra Vale e Jorge, ma così come può accadere a Dani Pedrosa o a Andrea Iannone. Uno dei due può uscirne favorito o meno, ma non mi interessa chi sarà dei due. Non ho compagni di squadra da difendere».

Sembra sincero il pilota di Cervera e ventiquatt­ro ore dopo non sembra ancora aver capito perché il pesarese lo abbia trasformat­o in un bersaglio. «Non lo so, forse è una nuova strategia - dice ridendo - ma io in Australia ho fatto la mia gara ed ho preso anche bei rischi per sorpassare Jorge nella discesa. Valentino conosce la risposta, io personalme­nte penso che sia abbastanza forte per battere Lorenzo in pista. E’ vero che dopo la gara, in Australia, mi ha chiesto perché io avessi rallentato ad un certo punto, ma l’ho detto anche a voi: ho rallentato per far raffreddar­e la gomma anteriore. Comunque quella con lui è stata una chiacchier­ata tranquilla».

Nulla che facesse immaginare l’attacco di giovedì scorso. «Sì, è così. Sicurament­e fa parte di una sua strategia, lui è bravissimo con le parole, ma non capisco proprio a cosa gli serva: gli basta arrivare davanti a Jorge, o subito dietro per vincere il titolo».

Rossi, dopo la conferenza, ha messo in dubbio l’ammirazion­e che Marquez aveva per lui fin dall’infanzia. «Eppure era il 2008 quando, ragazzino, gli chiesi un autografo su una macchinina da rally. Non avrei mai pensato, in quel momento, che un giorno sarei stato in pista con lui. Per questo continuo ad ammirarlo e rispettarl­o: probabilme­nte Rossi è il più grande pilota della storia».

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Marc Marquez, 22 anni

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