Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Allegri «Basta parlare di Dybala»
Il tecnico infuriato: «Ha giocato più di tutti. Il 14° posto? Agnelli non criticava me»
Giù le mani da Dybala. E stop alle critiche «su cose inesatte». A Vinovo va in scena l'ira di Massimiliano Allegri: «Allora, prima di parlare del 14° posto, oggi parlo io». E va all'attacco: «Visto che c'è stato un processo mediatico nei confronti miei e di Dybala ricordo che Dybala è il giocatore che ha giocato più di tutti nel reparto avanzato. Paulo è un ragazzo che ha ottime qualità, è un giocatore che avrà un grande futuro è che l'anno scorso era il leader nel Palermo. Questo non vuol dire addossargli le stesse responsabilità in una squadra come la Juventus. Chi l'ha fatto, ha sbagliato perché in questo momento Dybala deve essere un giocatore che dà il suo apporto alla Juventus, con le qualità tecniche, senza avere grosse responsabilità addosso. Ha 21 anni, ha bisogno di crescere e deve essere trattato come un giocatore normale all'interno di una grande squadra».
Max va tutto d'un fiato, è evidente il fastidio per quanto letto e sentito negli ultimi giorni sulla gestione del
40 MILIONI.
talento argentino. «Ripeto, Dybala è l'unico giocatore di quelli in avanti che ha più minutaggio di tutti, mi è venuto da ridere». L'allenatore bianconero non vuol sentire parlare del fatto che il giocatore è costato 40 milioni. «E allora De Bruyne che gioca e non gioca nel Manchester City ed è stato pagato 80 milioni? - replica -. Se Dybala l'hanno pagato 40 milioni non è un problema mio, io faccio l'allenatore. Quindi tutto questo casino poteva venire se Dybala non avesse fatto nemmeno una presenza. Così viene messo in difficoltà anche il ragazzo. Paulo sarà sicuramente il futuro della Juventus, come anche il presente perché sta giocando e ha fatto delle buone cose». Poi, a completamento del discorso, ricorda che «lo storico sulla gestione dei giovani, dai tempi del Milan ad ora, parla per me. Quindi, altro errore». Quindi torna sulle critiche: «Mi ha dato fastidio che sono state scritte cose inesatte. Io posso essere attaccato sul mio operato, su cose giuste non perché sono antipatico a qualcuno. D'altra parte ci sono simpatici e anticipi, e io devo essere rispettato, nel mio carattere, posso piacere e non piacere». Nessuna risposta, invece, al presidente del Palermo Zamparini che lo ha accusato di «rovinare» Dybala. «Pensiamo alla partita di domani, sono una persona molto educata...». Allegri poi stempera il clima con una citazione spiritosa: «È come il vecchio film di Fantozzi, quando il ragionier Filini pesca il pesce ratto e dice: può piacere e non può piacere, è uguale».
Un sorriso che apre poi all'altro argomento caldo: il richiamo di Andrea Agnelli sul 14° posto definito «inaccettabile». Così Allegri: «Come ho detto dieci giorni fa, la Juventus doveva avere più punti ed è giusto quello
14° POSTO.
che ha detto il presidente. Indipendentemente dai cambi che ci sono stati durante la stagione, la Juventus non può essere al quattordicesimo posto. Credo che il presidente non abbia fatto delle critiche su di me; ha detto che la Juventus non può essere quattordicesima in classifica. E credo sia una cosa normale». Bisogna risalire la corrente della classifica, dunque, senza ulteriori passi falsi. «Abbiamo partite molto difficili e importanti da affrontare, dobbiamo fare la seconda vittoria in casa - osserva Max -. Le prestazioni della squadra nelle ultime due partite sono state buone, abbiamo trovato anche una buona solidità difensiva. Bisogna un po' migliorare la fase offensiva, come scelte e come qualità nell'ultimo passaggio e poi la fase realizzativa». C'è spazio per un'accelerazione? «Il primo step va fatto entro Natale - osserva Allegri - per arrivare in una posizione migliore di quella che abbiamo oggi e soprattutto per arrivare al secondo step, che è quello di marzo, a ridosso delle prime per lottare per lo scudetto. Questo è un momento più favorevole a Napoli e Roma; noi dobbiamo pensare a dare continuità ai risultati per risalire posizioni in classifica».
«E’ giusto, noi non possiamo stare così in fondo. Il primo passo sarà arrivare più su entro Natale»