Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Pennetta apre il Masters e chiude sul serio
Oggi gioca per prima: «Tante cose da fare, dal prossimo mese. Nel 2016? Seguirò il mio fidanzato»
Flavia Pennetta apre e chiude. Apre il suo primo e ultimo Masters Wta, al quale è approdata a 33 anni abbondanti grazie al trionfo tanto inatteso quanto meritato nell’US Open, andando per prima in campo oggi alle 8 italiane contro Simona Halep. E proprio a Singapore chiude la sua onoratissima carriera, salvo ripensamenti che al momento non sembra considerare.
Analizzando il presente al Masters, va detto che il sorteggio non è stato malevolo. La brindisina è finita nel Gruppo Rosso dove appunto debutta contro la romena, che è sotto addirittura 1-4 nei precedenti e che ha perso 3 delle 6 partite disputate in Cina dopo l’US Open, ritirando nell’ultima a Pechino per un problema alla caviglia sinistra. Nel girone c’è poi Maria Sharapova, anche questa sotto per 2-3 nei precedenti, inattiva da inizio luglio per quasi due mesi dopo infortunio a una gamba, fino al match di Wuhan nel quale s’è ritirata per un dolore all’avambraccio sinistro. L’unica sicuramente in forma è Agnieszka Radwanska, che prima ha vinto a Tokyo e poi fatto semifinale a Pechino e che soprattutto guida 5-3 nei precedenti con Flavia.
Alla vigilia del Masters la Pennetta ha invece parlato di passato e futuro.
Del dopo US Open: «L’ho gestito bene, trascorrendo un tempo giusto con la mia famiglia a Brindisi, con Fabio (Fognini - ndr) a Milano, in modo normale e abituale, e dedicandomi il giusto a interviste e tutto il resto, prima di riprendere gli allenamenti per questi ultimi impegni».
Di Serena Williams: «Continuava a squillarmi il telefono, era un numero che non conoscevo (se l’era fatto dare da Caroline Wozniacki - ndr) e così non rispondevo. Mi ha mandato un tweet dicendomi “Guarda che sono io, chiamami” e finalmente ci siamo sentite. Era felice per la mia vittoria e per la scelta di ritirarmi. Ora ci teniamo in contatto».
Dell’immediato dopo Masters: «Avrò tante cose da fare, a novembre e dicembre».
Del prossimo anno: «Certo che mi vedrete sul circuito: il mio fidanzato giocherà ancora, lo seguirò spesso».
Del dopo tennis: «Non mi vedo come coach: troppi viaggi, impegni, stress. Mi piacerebbe allenare i bambini ma facendoli divertire. Sarebbe bello fare la capitana di Fed Cup, però penso che la Schiavone sarebbe più brava di me».