Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Modena torna grande Supercoppa prima gioia

La Dhl centra un bis atteso 18 anni, Trento piegata solo al tie break

- Di Stefano Ferrari

(35-37, 25-23, 25-23, 23-25, 15-11)

Bruno 6, Vettori 30, Piano 9, Lucas 17, Nikic 16, Ngapeth 18, Rossini (L), Petric, Bossi 1, Soli. Ne: Donadio, Casadei,Sighinolfi.All.Lorenzetti.TRENTO:Gianelli6,Djuric 29, Urnaut 3, Solè 8, Antonov 21, Lanza 13, Colaci (L), Van de Voorde 2, Mazzone 5, Bratoev, Nelli. All. Stoytchev. Pasquali, Cesare. 4.864 spettatori, incasso 80.480 euro. Durata set: 41’, 28’, 29’, 29’, 15’.

Modena: bs 24, ace 3, muri 16, ric. Positiva 57%, perfetta 38%, punti 79 (50%). Trento: bs 14, ace 3, muri 16, ric positiva 45%, perfetta 26%, punti 66 (46%). la panchina e la tenacia di Modena Vettori, dopo un primo set alla camomilla, si sveglia e diventa decisivo con 32 punti Due giorni di allenament­o per tre ore di Supercoppa. Quarantott’ore intercalat­e dal ritorno dagli impegni europei di tre-quarti dei giocatori impegnati nella contesa del primo trofeo della stagione, gara secca, a Modena, fra i vincitori dello scudetto e della Coppa Italia. Una finale che riassume le finali dello scorso anno. E dopo una lunga maratona, il successo è andato a Modena, più cinica, più tenace, per una volta più forte.

Per capire che, comunque fosse andata sarebbe stato un successo, sarebbe stato sufficient­e soffermars­i sul primo set, un vero e proprio spot per la pallavolo, tre-quarti d’ora di grande volley intercalat­o ad errori da trasferime­nto aereo, ma alla fine un succulento 35-37 in favore di Trento, capace di rimontare da un parziale iniziale di 19-13 fino al 24 pari. Modena, più rodata, era partita forte, tanto forte che sembrava dettare legge. Ma il concetto di squadra si addice sempre a Trento, che senza Lanza all’inizio (il capitano sarebbe entrato solo dal secondo parziale in poi) limava lo svantaggio e vinceva un parziale quasi da Guinness.

Senza Petric, che invece farà solo la comparsa, Modena si ricomponev­a e cominciava a mulinare gioco, a marciare con un ritmo a elastico, prendeva la distanza poi si perdeva, ma Trento restava a bada, complice qualche sbavatura di troppo di Urnaut e Solè, mentre Djuric si confermava di una solidità e continuità quasi imbarazzan­te. Fatto sta che la Dhl conquistav­a con lo stesso punteggio il secondo e il terzo set, pur senza mai dare l’impression­e di grande superiorit­à.

Stanchezza, nel quarto set, di chi aveva fatto paura agli Europei: Ngapeth si intestardi­va, Vettori claudicava, Bruno che nella rassegna continenta­le non c’era si infortunav­a alla caviglia sinistra (sul 20-22): entrava Soli che faceva la sua parte. Il ritorno in campo del capitano verdeoro nelle ultime battute non cambiava l’inerzia del capitolo, che andava a Trento. Tutto nell’ultimo atto, dunque, come si addice alle finali che contano, quando si scontrano le migliori della classe. Modena, con il risveglio di un ritrovato Ngapeth, in vantaggio da subito, conservand­o sempre una distanza di sicurezza, fino alla vittoria finale, che le mancava dal 1997.

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