Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

L’INTER NON VA

Quarta gara senza vittorie: a Palermo la ferma Gilardino

- di Andrea Ramazzotti

Il Barbera si conferma campo ostico per l’Inter che a queste latitudini non vince da oltre cinque anni. Non ci è riuscita neppure ieri sera, al termine di una gara interpreta­ta... da Inter solo nella ripresa, quando Mancini ha mandato in campo Biabiany e tolto Kondogbia e Icardi, più dannosi che d’aiuto alla squadra. Il Palermo non avrebbe meritato di perdere per come Iachini lo ha messo in campo, ma se

è riuscito a portare a casa un punto importante per la classifica deve ringraziar­e il suo portiere, quel Sorrentino che quando vede i colori nerazzurri si esalta. Se lo scorso anno l’estremo difensore rosanero aveva salvato il risultato nel recupero su Osvaldo, ieri è stato decisivo almeno in tre occasioni, nella seconda frazione. L’Inter così non vince da 4 partite e, dopo la serie di 5 successi a inizio stagione, dà impression­e di essersi un po’ fermata. Per una notte è tornata prima in classifica, ma Thohir aveva sperato in qualcosa di meglio.

MOSSE. Rispetto alla formazione che ha pareggiato con la Juventus, Mancini ha fatto 4 cambi e, con l’inseriment­o di Nagatomo al posto di Santon, ha schierato una squadra tutta composta da stranieri. Iachini ha risposto confermand­o, per la prima volta nella stagione, la stessa formazione della partita precedente, quella che aveva vinto a Bologna. Il Palermo, che in casa era reduce da due sconfitte consecutiv­e, ha giocato con personalit­à e nessuna paura: si è difeso in maniera compatta e ha sfruttato l’abilità nel gestire le ripartenze di Vazquez, l’intelligen­za di Gilardino nella sponde e la corsa di Hiljemark, bravo a inserirsi tra Guarin e Medel. I rosanero hanno lasciato il possesso del pallone ai nerazzurri, ma nella prima frazione sono stati loro a creare i maggiori pericoli: Handanovic due volte si è superato su Vazquez, mentre l’Inter, pur avanzando il baricentro negli ultimi 15', non è mai riuscita a inquadrare lo specchio (due respinte provvidenz­iali di Gonzalez) confermand­o la flessione della sua fase offensiva dopo la serie iniziale di 5 affermazio­ni.

SOLO JO-JO. Il problema di Mancini è stato quello degli esterni: il tecnico nerazzurro, alla ricerca della superiorit­à sulle fasce, ha disegnato un 4-4-2 che in fase di possesso si trasformav­a più spesso in un 4-2-4 che in un 4-2-3-1, ma i suoi si sono affidati quasi sempre a Jovetic, chiamato a inventare passando per vie centrali. Più semplice il lavoro della linea a tre siciliana che ha anche potuto impostare con facilità l’azione complice lo scarso pressing degli attaccanti avversari. Il tecnico dell’Inter ha capito che solo cambiando qualcosa avrebbe potuto bucare il fortino rosanero e ha indovinato la mossa inserendo Biabiany al posto del deludente Kondogbia. Con il francese ex Parma a destra, Guarin si è spostato al centro e, dopo una prima frazione infarcita di errori, ha iniziato ad attaccare con decisione e lucidità (ha colpito anche una traversa). Il fortino del Palermo, che aveva retto per 45', è capitolato dopo un’ora, su un’intuizione di Jovetic che ha innescato Biabiany: assist per Perisic e 1-0 per i nerazzurri. La partita si era messa nel modo migliore per l’Inter, ma il Palermo non ha perso lucidità e ha trovato il pareggio su un tiro cross di Vazquez, con Gilardino (ottavo centro contro i nerazzurri) lesto a toccare per ultimo. Mancini ha gettato nella mischia anche Ljajic e, anche dopo il doppio giallo di Murillo, ha chiesto ai suoi di provare a vincere. L’Inter, 3 punti nelle ultime 4 giornate, però ci è solo andata vicina perché ha trovato sulla sua strada un grande Sorrentino che ha parato tutto.

 ??  ?? Il gol di Alberto Gilardino, 33 anni, che ha dato l’1-1 al Palermo
Il gol di Alberto Gilardino, 33 anni, che ha dato l’1-1 al Palermo
 ??  ?? L’esultanza di Alberto Gilardino, attaccante del Palermo, dopo l’1-1
L’esultanza di Alberto Gilardino, attaccante del Palermo, dopo l’1-1

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