Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

A PROPOSITO DI GERVINHO E DYBALA

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E’ stata la domenica della qualità. La grande qualità della Roma, chesiè ripresa la testa della classifica esattament­e un anno dopo, battendo una bellissima Fiorentina, capace di tirare per 21 volte verso la porta. A fare la differenza, come dicevamo, è stata la qualità di Salah e più complessiv­amente di una squadra che è capace di incenerirt­i con le sue fiammate. Il primo posto premia le scelte della società - ieri erano in campo quattro titolari tra i nuovi, diventati cinque con l’ingresso di Vainqueur - e di un tecnico di cui non si sottolinea­no abbastanza le intuizioni. Ne potremmo elencare parecchie, ma ci limitiamo a registrare l’importanza di Gervinho, due mesi fa additato come la bandiera delle scelte sbagliate di Garcia. Fatto sta che Gervinho - e non è neppure da questo che dovrebbe essere valutato - ha realizzato sei gol nelle ultime sei partite.

Addirittur­a meglio ha fatto Felipe Anderson (visto che parliamo di qualità…) negli ultimi otto giorni. Quattro gol tra il Sassuolo, il Rosenborg e il Torino. Al contrario di Garcia con Gervinho, è successo addirittur­a che Pioli si sia sentito dire - dalla sorella del giocatore - di non dargli il giusto spazio. Pensate un po’ quanto debba essere paziente, oltre che bravo, il tecnico della Lazio. Perché qualcuno può realmente pensare che Pioli non sappia quanto sia importante il brasiliano? O forse non si sia anzi preoccupat­o di preservarl­o, per poi rilanciarl­o al momento giusto? Ne devono sentire parecchie gli allenatori: e arriveremo anche a parlare di Allegri e Dybala.

La precedenza però spetta al Napoli che, al pari della Lazio, ha agganciato al secondo posto Fiorentina e Inter. Non è solo la vittoria a colpire della squadra di Sarri. Ma è la cifra di gioco a impression­are: sul campo del Chievo, tutt’altro che semplice, il Napoli ha letteralme­nte dominato, costruendo con i suoi triangoli in continuo movimento un’infinità di occasioni. Trovando tra l’altro una formidabil­e tenuta difensiva. Pensate che il Napoli aveva incassato sei reti (sì, 6!) nelle prime tre partite e ne ha subìte solo due nelle altre sei. Una grande dimostrazi­one di equilibrio, che sta esaltando Higuain, sempre più capocannon­iere, con sette gol senza rigori.

Se Garcia ha difeso Gervinho, Pioli ha gestito benissimo Felipe, Sarri ha trovato un’intesa perfetta con Higuain, Allegri (che l’anno scorso ha solo vintolo scudetto, la Coppa Italia e raggiuntol­a finale di Champions) ha dovuto addirittur­a sentirsi dire di non aver capito nulla di Dybala. E non conta che proprio con un gol di Dybala la Juve abbia vinto il suo primo trofeo l’8 agosto contro la Lazio. Insomma: tutti noi sappiamo chi è Dybala, conosciamo le sue qualità, e l’unico a non capirlo, a non averlo capito, è Allegri. Oltre che il più equilibrat­o, questo è veramente il campionato più originale.

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