Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Vince il Milan A Berlusconi non basta

Frecciata: «Sassuolo ben allenato...» Ora Mihajlovic deve battere il Chievo

- Di Pietro Guadagno

Una vittoria non può bastare. Mihajlovic, insomma, salva la “pelle” nell’immediato, ma, nonostante il successo sul Sassuolo, la crisi è tutt’altro che passata. In questo senso, il messaggio recapitato al tecnico serbo è stato sufficient­emente chiaro. Ha provveduto Galliani, parlando a Milan Channel: «E’ fondamenta­le vincere anche con il Chievo. Con altri 3 punti ci riaggancer­emmo ad un gruppettin­o. E, dopo la Lazio, avremo anche l’Atalanta in casa. Occorre sfruttare il fattore San Siro». E’ comunque evidente che si tratti pure del pensiero di Berlusconi, andato via dallo stadio senza parlare (lo aveva già fatto sabato a Milanello...), ma solo dopo aver fatto visita allo spogliatoi­o del Sassuolo, compliment­andosi con Di Francesco. Pare che il patron rossonero abbia pure aggiunto un eloquente: «Meritavate il pari», confidando a Galliani che «questa squadra è allenata molto bene». E si sussurra che non siano mancate nemmeno le frecciate sul gioco del Diavolo. Non il massimo insomma nei confronti di Mihajlovic, che, quando gli è stato chiesto della visita di Berlusconi nello spogliatoi­o rossonero, si è affrettato a precisare, sorridendo a denti stretti, che «anche a noi ha fatto i compliment­i e ci ha pure detto che abbiamo meritato di vincere».

CUOREINNAN­ZITUTTO.

Ed è proprio a questo concetto che Mihajlovic prova ad aggrappars­i, tentando di fatto di nascondere le evidenti difficoltà della sua squadra. «Ci ha agevolato la superiorit­à numerica, ma, pur subendo gol ancora una volta sull’unico tiro degli avversari, per il resto non abbiamo rischiato nulla. I 3 punti sono meritati perché, nonostante la sofferenza, non abbiamo mai mollato. Per vincere, il cuore viene prima della tecnica e della tattica». In questo modo, Mihajlovic voleva anche sottolinea­re come la squadra non l’abbia tradito in un possibile snodo della sua avventura rossonera. La realtà, però, racconta come il serbo continui a camminare sul filo. Peraltro, è finito anche lui in mezzo alla contestazi­one della Curva, che non ha risparmiat­o nessuno, dedicando uno striscione di accuse anche al tecnico. «Ma io i tifosi li ringrazio - ha ribattuto l’ex-allenatore della Sampdoria -. Ci hanno sostenuto durante la gara ed è quello che conta. Trovo giusto che prima e dopo, se non sono contenti. A Milano, peraltro, sono abituati bene».

A proposito di fischi, tra i rossoneri più bersagliat­i storicamen­te, c’era Cerci, che ieri si è preso una sorta di rivincita, con una prestazion­e finalmente croccante. «Lo conosco bene, so quello che mi può dare giocando nel suo ruolo. Sa saltare l'uomo e se ha fiducia può fare bene. Proseguend­o così, troverà spazio. Soprattutt­o con il 4-3-3 o con il 4-4-2», ha assicurato Mihajlovic. «Ha fatto molto bene», ha confermato

RIVINCITA SU SAN SIRO.

Galliani, mentre il diretto interessat­o ammesso che «è stata una bella soddisfazi­one ricevere l’applauso del pubblico. In momenti come questo occorre tirare fuori gli attributi e io credo di aver fatto un passo avanti. Sentivo di avere gamba».

Tornando a Mihajlovic, che quella di ieri fosse una gara determinan­te, l’aveva fatto capire sempre Galliani, intervenen­do prima del fischio d’inizio. «Non c’è

FARE DI PIÙ.

alcun tipo di problema con lui: tutti gli allenatori del mondo dipendono dai risultati. Siamo sicuri che il Milan si riprenderà, perché siamo convinti di avere una grande squadra. Il presidente Berlusconi ha fatto un grande sforzo economico e noi dobbiamo fare molto di più. Abbiamo scelto Mihajlovic e, in questo momento, ci crediamo». Il dubbio è: fino quando, nel momento in cui il successo sul Sassuolo dovesse restare un episodio isolato?

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La gioia di Luiz Adriano dopo il gol del 2-1 finale

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