Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Vince il Milan A Berlusconi non basta
Frecciata: «Sassuolo ben allenato...» Ora Mihajlovic deve battere il Chievo
Una vittoria non può bastare. Mihajlovic, insomma, salva la “pelle” nell’immediato, ma, nonostante il successo sul Sassuolo, la crisi è tutt’altro che passata. In questo senso, il messaggio recapitato al tecnico serbo è stato sufficientemente chiaro. Ha provveduto Galliani, parlando a Milan Channel: «E’ fondamentale vincere anche con il Chievo. Con altri 3 punti ci riagganceremmo ad un gruppettino. E, dopo la Lazio, avremo anche l’Atalanta in casa. Occorre sfruttare il fattore San Siro». E’ comunque evidente che si tratti pure del pensiero di Berlusconi, andato via dallo stadio senza parlare (lo aveva già fatto sabato a Milanello...), ma solo dopo aver fatto visita allo spogliatoio del Sassuolo, complimentandosi con Di Francesco. Pare che il patron rossonero abbia pure aggiunto un eloquente: «Meritavate il pari», confidando a Galliani che «questa squadra è allenata molto bene». E si sussurra che non siano mancate nemmeno le frecciate sul gioco del Diavolo. Non il massimo insomma nei confronti di Mihajlovic, che, quando gli è stato chiesto della visita di Berlusconi nello spogliatoio rossonero, si è affrettato a precisare, sorridendo a denti stretti, che «anche a noi ha fatto i complimenti e ci ha pure detto che abbiamo meritato di vincere».
CUOREINNANZITUTTO.
Ed è proprio a questo concetto che Mihajlovic prova ad aggrapparsi, tentando di fatto di nascondere le evidenti difficoltà della sua squadra. «Ci ha agevolato la superiorità numerica, ma, pur subendo gol ancora una volta sull’unico tiro degli avversari, per il resto non abbiamo rischiato nulla. I 3 punti sono meritati perché, nonostante la sofferenza, non abbiamo mai mollato. Per vincere, il cuore viene prima della tecnica e della tattica». In questo modo, Mihajlovic voleva anche sottolineare come la squadra non l’abbia tradito in un possibile snodo della sua avventura rossonera. La realtà, però, racconta come il serbo continui a camminare sul filo. Peraltro, è finito anche lui in mezzo alla contestazione della Curva, che non ha risparmiato nessuno, dedicando uno striscione di accuse anche al tecnico. «Ma io i tifosi li ringrazio - ha ribattuto l’ex-allenatore della Sampdoria -. Ci hanno sostenuto durante la gara ed è quello che conta. Trovo giusto che prima e dopo, se non sono contenti. A Milano, peraltro, sono abituati bene».
A proposito di fischi, tra i rossoneri più bersagliati storicamente, c’era Cerci, che ieri si è preso una sorta di rivincita, con una prestazione finalmente croccante. «Lo conosco bene, so quello che mi può dare giocando nel suo ruolo. Sa saltare l'uomo e se ha fiducia può fare bene. Proseguendo così, troverà spazio. Soprattutto con il 4-3-3 o con il 4-4-2», ha assicurato Mihajlovic. «Ha fatto molto bene», ha confermato
RIVINCITA SU SAN SIRO.
Galliani, mentre il diretto interessato ammesso che «è stata una bella soddisfazione ricevere l’applauso del pubblico. In momenti come questo occorre tirare fuori gli attributi e io credo di aver fatto un passo avanti. Sentivo di avere gamba».
Tornando a Mihajlovic, che quella di ieri fosse una gara determinante, l’aveva fatto capire sempre Galliani, intervenendo prima del fischio d’inizio. «Non c’è
FARE DI PIÙ.
alcun tipo di problema con lui: tutti gli allenatori del mondo dipendono dai risultati. Siamo sicuri che il Milan si riprenderà, perché siamo convinti di avere una grande squadra. Il presidente Berlusconi ha fatto un grande sforzo economico e noi dobbiamo fare molto di più. Abbiamo scelto Mihajlovic e, in questo momento, ci crediamo». Il dubbio è: fino quando, nel momento in cui il successo sul Sassuolo dovesse restare un episodio isolato?