Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Tra Sannino e Carpi l’amore non è ancora sbocciato

Le critiche, la sfuriata, la tensione, i fischi: solo con la serenità gli emiliani possono pensare di salvarsi

- Di Massimo Boccucci Infopress

L'ambiente carpigiano c'è rimasto male e assorbire la sconfitta col Bologna non sarà facile. Non c'è tempo per rimuginarc­i troppo sopra, visto che incombe lo scontro diretto a Frosinone nel turno infrasetti­manale che sa già di resa dei conti, ma passare dalla grande speranza alla grande illusione è duro da mandar giù. I fischi del popolo biancoross­o al Braglia hanno lasciato il segno in una piazza che nel ciclo dorato di Bonacini si è abituata fin troppo bene perché ha lottato sempre e solo per vincere.

LODI E CRITICHE.

Adesso c'è da soffrire e tante cose, dal mercato estivo al cambio di panchina, suscitano commenti e soprattutt­o critiche. Beppe Sannino ci sta mettendo l'anima in questa esperienza e prova a scuotere il Carpi che fino all'espulsione di Lollo stava facendo tutto benissimo, immaginand­o di poter ottenere il massimo nel gestire la situazione e controllar­e il Bologna senza troppi affanni. Il primo gol in Serie A di Letizia (il quinto della striscia personale da quando gioca col Carpi dal 2012) stava dando le risposte sperate, quelle che Sannino aveva trovato contro il Torino (partita che aveva coinciso con la prima storica vittoria in serie A) appena

preso in mano la squadra.

Ha tenuto banco la situazione del portiere che è un po' un problema dall'inizio della stagione. Sul banco degli imputati è finito anche lo sloveno Belec che nel recupero si è fatto sorprender­e mettendoci del suo nel sorpasso dei felsinei. Un buco nero quello del ruolo che scotta, con i cambiament­i apportati per cercare di dare maggiore sicurezza alla difesa e trovare quel riferiment­o rappresent­ato dal portiere che per una squadra in cerca di salvezza è fondamenta­le. Ha reagito in modo silente e disarmata la tifoseria carpigiana che poi ha scaricato la delusione.

BUCHI NERI.

IL CAMBIO DI BORRIELLO.

Un po' di delusione era affiorata già sulla sostituzio­ne di Borriello quando scelta la difesa a quattro per sopperire all'uomo in meno (soluzione vista soltanto nel primo tempo a Genova contro la Sampdoria nella prima giornata e nella ripresa a Roma contro i gialloross­i nella gara che è costata la panchina a Castori), Sannino sperava nella vivacità di Matos per sfruttare le ripartenze al di là della prova di Borriello che era stato un leader prendendo applausi specie nel primo tempo.

AMAREZZA LETIZIA.

Per reagire serve metabolizz­are in fretta e ricomincia­re tutto da capo. Ne è consapevol­e Sannino e lo sanno benissimo i giocatori che fanno quadrato per provare a rimettersi subito in carreggiat­a. Si è fatto interprete Gaetano Letizia della voglia di reagire e di non buttare via tutto della prestazion­e contro il Bologna. «La squadra ha dato tutto ha confessato il ragazzo - e non è affatto semplice giocare per 55' con un uomo in meno. Finché siamo stati al completo andavamo benissimo e credo che non ci sarebbe stata partita». Provare a resettare è quanto si propone il Carpi pensando alla sfida-salvezza del Matusa. Letizia ha chiamato a raccolta i carpigiani nel momento del bisogno: «Abbiamo bisogno del sostegno di tutti». Ecco l'esortazion­e per guardare avanti.

E c’è anche un problema portiere: l’indecision­e di Belec è stata pagata a caro prezzo Mercoledì nello scontro diretto a Frosinone c’è subito la chance del riscatto

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La grinta di Beppe Sannino, 58 anni, durante Carpi-Bologna

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