Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
LA REGGIANA FA IL SUO E BUCCHI INSIDIA SEMPLICI
Se si pensa a cos’era l’ambiente calcistico di Messina appena lo scorso maggio, viene da sorridere. Squadra in caduta libera, a rischio retrocessione poi arrivata nella finale playout con la Reggina, una società in vendita, patron Lo Monaco che si defila in agosto. Il calcio è davvero strano: la Reggina chiude i battenti e deve ripartire dalla serie D con un nuovo club, il Messina viene ripescato e ora è primo in classifica in Lega Pro. A pelle, uno citerebbe la casualità del pallone: del resto è noto che basta un centimetro per trasformarne uno che va sul palo in uno che finisce in rete. Ma di casuale non c’è niente: forse - perdoneranno Re Artù DI Napoli e i dirigenti - un pizzichino di fortuna c’è stato, ma lo si può considerare un pagamento della sorte ricevuto a saldo delle tante sofferenze patite da una piazza che merita molto più di questo campionato che sta onorando con il primato nel girone C.
Casertana e Benevento sono lì. I rossoblù hanno confermato la idiosincrasia con le gare a Ischia, striminzito lo 0-0, mentre il Benevento ha regolato con un po’ di fatica il Catanzaro che giusto ieri ha giubilato il suo allenatore. Il giorno in cui una qualsivoglia dirigenza ammetterà di aver sbagliato il mercato estivo, salteranno i tappi dello spumante. Prossimo turno con CasertanaBenevento e Messina-Foggia: le prime quattro a confronto. Non male.
Nel girone B la Maceratese non smette di stupire e sabato prossimo riceverà la Spal: dovesse battere la squadra di Semplici, il buon Christian Bucchi aggancerebbe proprio i ferraresi in vetta. Ma lì a due passi ci stanno anche l’Ancona, che continua a vincere, e il Pisa che pur dalla quota di 13 punti, stasera gioca il posticipo all’Arena con il Rimini. In caso di vittoria salirebbe a quota 16 con la prospettiva di arrivare a 19 nel prossimo turno, Savona permettendo.
La Reggiana fa il suo dovere e regola una pur lodevole Cremonese. A braccetto del Bassano, ritrova il comando del girone A complice la imprevista caduta del Cittadella in casa dell’Albinoleffe. Dei tre, questo è il gruppo che sembra mettere in pista un maggiore equilibrio di valori, livellati sì ma verso l’alto. Colombo ha il vantaggio di conoscere meglio dei suoi concorrenti il materiale su cui lavora, essendo al timone da un anno. Ma occhio all’Alessandria, perché finora Gregucci non ha ciccato neanche un colpo.