Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Ecco Saponara, pentito e felice
«La squalifica è stato un messaggio. Non sono stato d’esempio. Ma quest’Empoli è grande»
Pareva non finire mai il mese senza calcio per un Riccardo Saponara che smania dalla voglia di tornare a dare una mano al suo Empoli ed ha sofferto assai per la lunga assenza. «Quel giorno a Frosinone - ricorda - ho commesso un grave errore prendendomela con l'arbitro, non posso non riconoscerlo. Ora ho pagato, ho imparato la lezione e sono certo che non cadrò più in simili disavventure. Tra l'altro il mio gesto non è stato certo un esempio per tanti ragazzini innamorati dell'Empoli, per cui posso assicurare di essere pronto a far di tutto pur di far dimenticare il più in fretta possibile questa brutta storia».
Magari la squalifica è stata forse un po' eccessiva visto che ha comportato tre giornate di stop?
«Forse sì, ma credo che il giudice sportivo proprio con una sentenza tanto dura abbia voluto lanciare un messaggio a tutti, per cui va bene così e pensiamo al futuro, visto che già giovedì sera si torna a giocare al calcio, tra l'altro su un campo difficile qual è quello della Sampdoria, una gran bella squadra, soprattutto dalla cintola in su».
A proposito: che si può dire di questo Empoli capace di conquistare dieci punti pesanti?
«Nessuna meraviglia perché sinceramente la sensazione è che il gruppo attuale sia più forte di quello dell'anno scorso, per non parlare - sul piano individuale - di Krunic che ha preso il mio posto. Già in estate aveva mostrato grandi potenzialità, che ora sta confermando».
E ora chi gioca? Possibile tutti e due insieme?
«Io sono uno dei venticinque a disposizione di Giampaolo, per cui starà a lui decidere, anche se credo che l’allenatore sia il primo ad essere lieto di poter fare le sue scelte in tutta serenità avendo la possibilità di sfruttare tanta abbondanza».
Lo stesso Marco Giampaolo, comunque, nel dopo partita contro il Genoa ha provveduto a sottolineare come di Saponara ce ne sia uno solo e quanto è felice di ritrovarlo per le partite coi punti un palio...
«Devo dire, con tutta franchezza, che mi sono sempre sentito investito dalla grande fiducia del tecnico, della società e dei tifosi, per cui non c'è nulla di strano che dalle sue parole sia giunta l'ennesima conferma di un rapporto così bello. Del resto è proprio questa constatazione che serve a rendermi ancor più motivato per regalare alla società, al mister ed alla squadra quanto è nelle mie possibilità».
L'obiettivo finale resta il solito?
«Certamente. Stiamo lavorando tutti con grande entusiasmo per conquistare la seconda salvezza, traguardo che sarebbe straordinario e rappresenterebbe per noi una sorta di conquista dello scudetto. Ed allora eccomi pronto a rituffarmi a testa bassa in un campionato come l'attuale, affascinante e ricco di emotività, che ultimamente mi è mancato davvero».
Su di lei si appuntano molte responsabilità...
«Devo dire che nella costruzione e, mi auguro, nella realizzazione di una simile impresa a me siano state affidate responsabilità tanto importanti mi riempie di orgoglio e mi stimola a far sempre meglio».
E queste voci di Juve, Napoli, Liverpool interessate al suo cartellino già a gennaio?
«Voci, appunto, solo voci. Prima di parlare di queste prospettive di mercato che riguardano il mio futuro c'è da pensare seriamente a salvare l'Empoli. In questo momento della stagione questo è soprattutto quello che conta. A tutto il resto avremo il tempo e la tranquillità di pensare in estate, a bocce ferme»...