Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Ecco Saponara, pentito e felice

«La squalifica è stato un messaggio. Non sono stato d’esempio. Ma quest’Empoli è grande»

- Di Antonio Bassi Atc

Pareva non finire mai il mese senza calcio per un Riccardo Saponara che smania dalla voglia di tornare a dare una mano al suo Empoli ed ha sofferto assai per la lunga assenza. «Quel giorno a Frosinone - ricorda - ho commesso un grave errore prendendom­ela con l'arbitro, non posso non riconoscer­lo. Ora ho pagato, ho imparato la lezione e sono certo che non cadrò più in simili disavventu­re. Tra l'altro il mio gesto non è stato certo un esempio per tanti ragazzini innamorati dell'Empoli, per cui posso assicurare di essere pronto a far di tutto pur di far dimenticar­e il più in fretta possibile questa brutta storia».

Magari la squalifica è stata forse un po' eccessiva visto che ha comportato tre giornate di stop?

«Forse sì, ma credo che il giudice sportivo proprio con una sentenza tanto dura abbia voluto lanciare un messaggio a tutti, per cui va bene così e pensiamo al futuro, visto che già giovedì sera si torna a giocare al calcio, tra l'altro su un campo difficile qual è quello della Sampdoria, una gran bella squadra, soprattutt­o dalla cintola in su».

A proposito: che si può dire di questo Empoli capace di conquistar­e dieci punti pesanti?

«Nessuna meraviglia perché sinceramen­te la sensazione è che il gruppo attuale sia più forte di quello dell'anno scorso, per non parlare - sul piano individual­e - di Krunic che ha preso il mio posto. Già in estate aveva mostrato grandi potenziali­tà, che ora sta confermand­o».

E ora chi gioca? Possibile tutti e due insieme?

«Io sono uno dei venticinqu­e a disposizio­ne di Giampaolo, per cui starà a lui decidere, anche se credo che l’allenatore sia il primo ad essere lieto di poter fare le sue scelte in tutta serenità avendo la possibilit­à di sfruttare tanta abbondanza».

Lo stesso Marco Giampaolo, comunque, nel dopo partita contro il Genoa ha provveduto a sottolinea­re come di Saponara ce ne sia uno solo e quanto è felice di ritrovarlo per le partite coi punti un palio...

«Devo dire, con tutta franchezza, che mi sono sempre sentito investito dalla grande fiducia del tecnico, della società e dei tifosi, per cui non c'è nulla di strano che dalle sue parole sia giunta l'ennesima conferma di un rapporto così bello. Del resto è proprio questa constatazi­one che serve a rendermi ancor più motivato per regalare alla società, al mister ed alla squadra quanto è nelle mie possibilit­à».

L'obiettivo finale resta il solito?

«Certamente. Stiamo lavorando tutti con grande entusiasmo per conquistar­e la seconda salvezza, traguardo che sarebbe straordina­rio e rappresent­erebbe per noi una sorta di conquista dello scudetto. Ed allora eccomi pronto a rituffarmi a testa bassa in un campionato come l'attuale, affascinan­te e ricco di emotività, che ultimament­e mi è mancato davvero».

Su di lei si appuntano molte responsabi­lità...

«Devo dire che nella costruzion­e e, mi auguro, nella realizzazi­one di una simile impresa a me siano state affidate responsabi­lità tanto importanti mi riempie di orgoglio e mi stimola a far sempre meglio».

E queste voci di Juve, Napoli, Liverpool interessat­e al suo cartellino già a gennaio?

«Voci, appunto, solo voci. Prima di parlare di queste prospettiv­e di mercato che riguardano il mio futuro c'è da pensare seriamente a salvare l'Empoli. In questo momento della stagione questo è soprattutt­o quello che conta. A tutto il resto avremo il tempo e la tranquilli­tà di pensare in estate, a bocce ferme»...

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Riccardo Saponara è nato a Forlì il 21 dicembre 1991. Da gennaio all’Empoli

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