Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Platini se la gioca Garantisce Infantino
L’Uefa (col sì di Asia e Sud America) con due candidati
La strategia è chiara. In attesa di Michel Platini (tutt’altro che accantonato dopo le novità di ieri sul fronte delle candaditarue), l’asse che lega il Sudamerica (Conmebol, nessun candidato, anche se Zico ha cercato fino alla fine di inserirsi nella lista), l’Europa (Uefa, la novità Gianni Infantino al fianco - e non in contrapposizione - a Le Roi) e l’Asia (Afc, la conferma Al-Khalifa stavolta sì in contrapposizione al giordano Ali Al-Hussein) ha varato il piano B, o «alternativo». Perché non ci sono “riserve”, ma «candidati spendibili» nella corsa al soglio di Blatter, quella presidenza della Fifa che è stata nelle mani del Colonnello tanto, troppo tempo (dal 1998, fate voi...). Allora, ricapitoliamo. Con Platini sospeso 90 giorni, senza capire di cosa sia realmente accusato e avere garanzie sui tempi processuali, da Sudamerica e Asia hanno bussato alla porta della Uefa: «Che fate, avete un altro candidato?». Anche perché nel frattempo alla corsa si erano iscritti in diversi. Inizialmente erano il principe Ali Al-Hussein di Giordania (praticamente deligittimato dalla successiva candidatura di Al-Khalifa, che oltre ad essere presidente della confederazione asiatica è appoggiato dallo sceicco kuwaitiano Ahmad Fahad Al-Sabah, potentissimo membro del Cio, l’uomo di Bach alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale e dell’ultimo Blatter alla Fifa) e l’ex centrocampista di Trinidad e Tobago David Nakhid (a molti verrebbe da rispondere «David chi?»). Ma la pattuglia si era ingrandita, a cominciare dal sudafricano Mosima Gabril “Tokyo” (vista la sua passione per le arti marziali) Sexwale, che si pone decisamente fra i favoriti (è stato in carcere con Mandela a Robben Island durante l’apartheid); Jerome Champagne (da molti considerato la testa di ponte di Blatter, all’ultima tornata non era riuscito a trovare neanche le 5 federazioni che servirebbero per la candidatura, figurarsi metterne d’accordo 209); Musa Bility, presidente della Federcalcio della Liberia, fino all’ultimo a contare le cartelle delle federazioni che dovevavo appoggiarlo per sapere se le aveva tutte, candidato comunque esautorato dal Tokyo Sexwale.
Il piano. In una conference call, ieri in tarda mattinata, la Uefa ha messo a punto la strategia, il piano perfetto, tirando le somme dopo il summit a Nyon del 15 ottobre scorso, nel quale era stato garantito l’appoggio a Platini. Gli “alleati”, dimostrando fiducia, hanno semplicemente chiesto un candidato-bis, possibilimente non in contrapposizione. Il nome di Gianni Infantino - già circolato come papabile per la presidena Uefa nel caso di un Platini in cima alla Fifa - è stata «la scelta giusta» come ha certificato il vicepresidente Uefa Giancarlo Abete. Giusta perché gode di un buon credito anche fuori dai confini europei (ha già parlato con i colleghi asiatici), è pronto a farsi da parte nel caso in cui Platini venga completamente prosciolto (e venga ammesso alla tornata elettorale), è pronto a correre al fianco di Al-Khalifa, fino ad un mese fa fervente sostenitore di Platini. Non è un caso che proprio Al-Khalifa abbia ufficializzato il suo nome pochi minuti dopo. Se Le Roi non dovesse farcela, i due non si farebbero la guerra, appoggiandosi l’un l’altro, a seconda di come si metteranno le cose. Ali Al-Hussein non avrebbe i numeri (prese 73 voti a maggio, molti dei quale dalla Uefa, che ora ovviamente voterebbe altro), loro sì, capaci di raccogliere anche gli indecisi sui vari schieramenti (il sudafricano sarebbe l’espressione del volere di Blatter).
Il presidente della Federcalcio,Tavecchio, intervenendo a margine dell’inaugurazione del Primo Centro federale territoriale a Firenze, ha benedetto la candidatura di Infatino: «E’ la seconda candidatura che la Uefa ha deciso di appoggiare, qualora l’ipotesi Platini, che la stessa Uefa non ha deciso assolutamente di scartare, non dovesse essere più percorribile. Aspettiamo, in merito, il responso del Tas. Comunque, dal momento che l’Europa non poteva restare senza un suo candidato abbiamo puntato su Infantino: è il miglior elemento che abbiamo a disposizione, è giovane, conosce molto bene il sistema ed ha possibilità di arrivare…a dama».
BENEDIZIONE.
L’attuale segretario generale Uefa “coprirebbe” Le Roi fino all’ultimo per poi correre da solo
Stessa strategia per Al-Khalifa potente membro Cio Niente guerra fra i due senza Platini Ieri ultimo giorno per le candidature Fra i favoriti anche “Tokyo” Sexwale seguace di Mandela
Abete: «Infantino scelta giusta» Tavecchio: «Lui il migliore che c’è se Platini va ko»
«Il comitato organizzatore non avrebbe mai dovuto accettare la proposta della commissione finanza della Fifa di pagare un contributo finanziario, ma non ci fu compravendita di voti per l’assegnazione del Mondiale 2006 alla Germania»: lo ha ammesso Fraz Beckenbauer, in una lettera allo Spiegel
ILKAISERSIDIFENDE.