Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Italia contro Spagna duello lungo 80 anni

Dal Mondiale di calcio del 1934 a Nadal-Fognini passando attraverso il Settebello e l’Italbasket

- Di Enrico Marini

Quello di ieri è solo l'ultimo capitolo di un'acerrima rivalità, quella tra Italia e Spagna che inizia ottantuno anni fa nel Mondiale di calcio del 1934, e che negli anni 90 si sposta al basket, alla pallanuoto e infine recentemen­te al tennis e al motociclis­mo. Sfide fatte di vittorie ma anche di cocenti sconfitte, di colpi proibiti e vittorie inattese. E che sembra destinata a non finire mai.

La pietra angolare che ha dato il “la” alla rivalità storica tra Italia e Spagna è il Mondiale del 1934. La nazionale spagnola rappresent­ava i colori della Seconda Repubblica. Sulla carta le "Furie Rosse" erano tra le aspiranti al titolo, forte delle parate del mitico Ricardo Zamora soprannomi­nato "El Divino". Negli ottavi la Spagna sconfisse per 3-1 il

UNA RIVALITÀ STORICA.

Brasile, ma nei quarti dovette affrontare l'Italia e uscirono sconfitti e malmessi nella doppia sfida: 11 infortunat­i e tanta voglia di vendetta.

In Spagna in occasione dell'80º anniversar­io del Mondiale italico la stampa ricordava ancora con sdegno l'eliminazio­ne: «La prima offesa tra Italia e Spagna» (Marca) e «Italia 1934: la Spagna era la migliore» (El Mundo). Difficile da dimostrare, tutt'altra musica in questo secolo quando è lampante il dominio della Roja a partire dalla sconfitta degli azzurri ai rigori nei quarti dell'Europeo del 2008. Italia surclassat­a anche quattro anni dopo nell'Europeo vinto dalla Spagna con un sonoro 4-0 agli azzurri in finale. Dimostrazi­one di forza del tiki-taka della Roja contro la Nazionale di Balotelli, Pirlo e Buffon.

Alla lista delle delusioni iberiche c'è da aggiungere invece quella del Mundial del 1982. La nazionale di casa guidata dal bomber Santillana venne eliminata nel secondo girone dalla Germania Ovest e dall'Inghilterr­a. Mentre l'Italia grazie ai gol di Paolo Rossi, soprannomi­nato “Pablito” dal ct Bearzot sollevò la Coppa del Mondo a Madrid nello stadio Santiago Bernabéu.

Ancora più amara, per gli spagnoli, la vittoria del Settebello

GIOIE E DELUSIONI.

nella finale olimpica di Barcellona, vinta grazie al gol di Ferdinando Gandolfi al settimo tempo supplement­are contro i padroni di casa. Gli anni 90 si chiusero poi con l'Europeo del 1999 vinto dall'Italbasket di Myers, Basile e Meneghin proprio contro la Spagna. Solo quattro anni dopo arrivò la vendetta iberica grazie a Garbajosa, Navarro e soprattutt­o a Pau Gasol, che in semifinale eliminaron­o l'Italia, volando così in finale. La parziale vendetta della palla a spicchi nel recente Europeo 2015, dove l'Italia si è permessa il lusso di battere una Spagna, che poi si sarebbe proclamata campione, segnandole ben 105 punti.

Nel 1982 “Pablito” era italiano... così gli azzurri di Bearzot si portarono via il Mondiale iberico

Un precedente riguarda proprio Vale: la spallata a Gibernau nel GP di Jerez 2005

SENZA ESCLUSIONE DI COLPI.

Quanto a colpi proibiti in Spagna è famosissim­a la fotografia che ritrae un Luis Enrique col naso rotto e insanguina­to. A ogni sfida calcistica tra Italia e Spagna infatti i media locali rievocano il "codazo" (gomitata) di Tassotti a Lucho nel Mondiale Usa 1994, usato come eterna scusa della sconfitta finale contro gli azzurri.

Oltre al caso Marquez, poi, Rossi ha un precedente con un altro spagnolo: indimentic­abile la sfida dell’arcinota "spallata" di Valentino a Sete Gibernau nel gran premio di Jerez del 2005. Ma anche in patria Gibernau era considerat­o giustament­e inferiore a Rossi, che ammaliava col suo fascino da italiano allegro, e anche la sportività di Gibernau placò eventuali le polemiche.

Nervi tesi ultimament­e anche nella sfida tennistica tra Nadal e Fognini nella finale di Amburgo. Dopo due vittorie a Rio e Barcellona, l'italiano oltre a perdere il match perse le staffe prima con varie richieste di warning per i ritardi nel servizio del maiorchino, e poi nei confronti dello zio Toni, allenatore di Rafa, apostrofat­o dall'italiano in perfetto castellano: «Non mi rompere i game, fai sempre lo stesso, sempre».

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Rafael Nadal e Fabio Fognini
 ??  ?? Rossi con Sete Gibernau
Rossi con Sete Gibernau

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