Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

SCUDETTO UN SOGNO PER TUTTI

Mai successo nell’era dei tre punti a vittoria: cinque squadre in sole due lunghezze (e Milan e Juve...) I gol della Roma, il gioco del Napoli, i colpi di Inter e Lazio, le idee di Sousa: che show!

- di Alberto Polverosi

Piacerà meno agli juventini, è ovvio, ma questo campionato è bellissimo. Per il gioco (Napoli su tutte), per la qualità dei giocatori (un nome per ciascuna squadra: Pjanic, Higuain, Kalinic, Jovetic, Felipe Anderson e Dybala), per le idee degli allenatori e soprattutt­o perché non era mai successo che dopo 9 giornate di campionato ci fossero 5 squadre in 2 punti. Mai successo da quando la vittoria ne vale 3.

L’ultima grande ammucchiat­a risale al campionato 1993-94, l’ultimo con la vittoria a 2 punti. E visto che siamo all’inedito, mai era accaduto che a questo punto del campionato la Juventus avesse 8 punti di svantaggio dalla capolista e 11 formazioni davanti. Per questa ragione, e perché la Juve è la squadra che ha vinto gli ultimi 4 scudetti a fila, vogliamo assegnare alla squadra di Allegri una wild card: nonostante tanto distacco dalla cima della classifica, non riusciamo ancora a considerar­la fuori dalla corsa per lo scudetto. Un punto più su della Juve c’è il Milan, che prima di sognare lo scudetto deve risolvere una serie infinita (e inattesa) di problemi. Ma anche questo determina la grandezza di questo nuovo campionato: cinque squadre in due punti e dietro, molto dietro, club storici come Juve e Milan, che ha speso una valanga di milioni per ritrovarsi a 7 punti dalla vetta.

ROMA, IL SUPER ATTACCO

Esistono due versioni di Roma, una che lascia perplessi in Europa e un’altra che convince in Italia. Può darsi che, dopo i rovesci dell’edizione scorsa, la squadra si sia convinta di non avere grandi chances in Champions, ma, per un motivo opposto, in campionato si sente più forte. E quel motivo sta nella difficoltà della Juventus, la sua grande nemica negli ultimi tre anni. Vederla così lontana dà una forte carica alla Roma. L’anno scorso, dopo 9 partite, Juve e Roma avevano gli stessi punti: 22. Ora c’è un fragoroso +8 per Garcia. Che può puntare sull’attacco più ricco e più completo del campionato. Si è fermato per un mese Dzeko, l’unico vero centravant­i gialloross­o, ma la Roma ha continuato a segnare. Ha il miglior attacco della Serie A con 22 reti. Negli ultimi 6 campionati, solo una volta due squadre hanno segnato di più, l’Inter e la Roma stessa (23 gol) nel 2013-14.

NAPOLI, GIOCO E HIGUAIN

Domenica, nel tardo pomeriggio, a Firenze abbiamo vi- sto una partita vera, con errori e con qualità, una partita pari al di là del risultato. In serata, a Verona, non è stata la stessa storia: niente partita, solo Napoli. Non bello, splendido. A vederla giocare quella squadra smuove le stesse piacevoli sensazioni dell’Empoli dell’anno scorso: ti viene voglia di tifare a suo favore per quanto è bella, per come gioca, come attacca, per i movimenti, il calcio a un tocco, massimo due, con rapide verticaliz­zazioni. E poi c’è Higuain, dentro, anzi, in cima, a un sistema che esalta le sue caratteris­tiche.

FIORENTINA, LA PERSONALIT­A’

Il mercato ha indebolito la squadra sul piano tecnico, ma i tre mesi di Sousa hanno portato la Fiorentina a un grado di personalit­à notevole. Ha perso contro Napoli e Roma senza meritarlo, giocando in un modo nuovo, fatto di dinamismo e aggressivi­tà. Adesso ha un calendario favorevole con 5 partite di bassa e media difficoltà prima dello scontro con la Juve. E’ in queste gare che capiremo se anche la Fiorentina può lottare per lo scudetto. Per ora, sì.

INTER, IN ATTESA DI ICARDI

Non gioca bene nel senso che non ruba l’occhio, ma l’Inter non è stata pensata per dare spettacolo, bensì per vincere. E di partite ne ha vinte 5 a fila prima di soffermars­i. Ora è seconda col modesto apporto di Icardi, ma questo ragazzo è il capocannon­iere del campionato scorso e se riprende la marcia rilancia anche la sua squadra. Che per ora si appoggia su un elemento di qualità straordina­ria come Jovetic.

LAZIO, TITOLARI DA SCUDETTO

A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, la Lazio si è presentata senza De Vrij, Biglia, Parolo e Djordjeivc e con Klose al rientro dopo l’infortunio del 18 agosto. Ha perso meritando di perdere. La partita seguente, contro il Torino, è bastato recuperare Biglia e con Klose in netto migliorame­nto di condizione ha vinto 3-0. E’ un po’ come la Fiorentina (e il contrario della Roma), i titolari sono di un altro spessore rispetto alle riserve. Ne risente soprattutt­o Felipe Anderson che fatica ad accendere il fuoco, ma quando c’è un falò sa come trasformar­lo in incendio.

MILAN, IL MIRACOLONE

Non può stare insieme alle altre, se anche quando vince lascia perplessit­à e una coda di polemiche. Per inserirlo nella lotta per lo scudetto ci vogliono almeno 4 successi a fila. In ogni caso non può essere sottovalut­ato: anche Lazio-Milan di domenica prossima è uno scontro diretto.

JUVE, IL RISPETTO

La wild card va ai bianconeri perché non si possono dimenticar­e gli ultimi 4 anni. Se avrà anche una sola occasione di rientrare, se davanti freneranno un po,’rivedremo pure la Juventus al vertice del campionato. E poi con questo Dybala, sperare è più che lecito.

Perché la Roma In campionato si sente più forte E ha fatto gol anche con Dzeko ai box

Perché il Napoli Gioco splendido: solo due tocchi e verticaliz­zazioni Higuain si esalta

Perché la Fiorentina Dinamismo e tanta aggressivi­tà: Sousa ha dato personalit­à E ora il calendario...

Perché l’Inter Si appoggia per ora su Jovetic, attende i gol di Icardi: lui può rilanciarl­a

Perché la Lazio Titolari da primato: soffre le assenze dei big. Felipe ne risente però...

Perché Milan e Juve Rossoneri in crisi: serve un miracolo Bianconeri: Dybala e tanto orgoglio

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