Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Mihajlovic: Io credo alla Champions
L’allenatore spinge il Milan: «Se la Juve che è dietro di noi punta ancora allo scudetto...»
Il Milan sta prendendo quota. La classifica è molto corta e, alla vigilia della decima giornata di campionato, la zona-Champions League è distante solo 5 punti. A maggior ragione la sfida di questa sera (ore 20,45 a San Siro) contro il Chievo può diventare un ottimo trampolino di lancio verso una posizione ancora migliore. Infatti Mihajlovic ha preso coraggio dopo il successo contro il Sassuolo e ha iniziato a pensare positivo. Più del solito. «Certo che credo alla Champions. Se la Juve che sta dietro di noi crede ancora allo scudetto perché noi non dovremmo credere alla zona-Champions? - ha spiegato ieri il tecnico - Anche se quando l'altro giorno sentivo dire ad Allegri che doveva scegliere fra Dybala, Mandzukic e Morata ho pensato “che bello poter scegliere”. Io ora in attacco non posso farlo, quindi devo fare scelte logiche».
4-4-2.
Mihajlovic si è quindi convinto che il suo nuovo Milan avrà tutt’altro volto, una nuova impostazione tattica quando avrà recuperato i suoi attaccanti (Niang e Balotelli) attualmente non ancora disponibili. «Quando riusciremo a recuperare tutti, il nostro modulo sarà il 4-42 - ha ammesso per la prima volta pubblicamente - Giocheremo con due punte di ruolo, ma dovremo averne una di riserva in panchina. Il cambio di modulo? A inizio stagione pensavamo di avere Menez come trequartista, quando abbiamo capito che lui non sarebbe tornato presto e non avevamo l'equilibrio giusto con il trequartista, allora abbiamo cambiato. Questo ruolo, dopo diversi tentativi, non è stato possibile assegnarlo. Nessuno (Honda, Suso, Bonaventura, Bertolacci) è stato in grado di giocare in quel ruolo. E’ stato giusto cambiare».
ALLARME.
Il tecnico ha anche aggiornato il bollettino medico che offre buone notizie solo per quanto riguarda il baby-francese Niang mentre la situazione di Balotelli appare ancora complessa. «Se tutto va bene Niang domenica (Lazio-Milan) verrà in panchina - ha confessato il tecnico - Balotelli sta curando la pubalgia, non so quando potrà tornare mentre Menez ha un'infezione alla schiena, deve prendere antibiotici per 6 settimane. Se tutto va bene tornerà a gennaio o febbraio, ma anche questa situazione deve essere valutata giorno per giorno».
PAURA.
Mihajlovic è convinto che l’unico, vero, grande avversario che il suo Milan deve combattere e sconfiggere ha un’identità ben precisa, la paura. «Giochiamo in casa, è l'occasione per dare continuità, risalire in classifica, prendere fiducia e far passare un po’ di paura che abbiamo addosso - ha detto - Quella contro il Chievo è una partita senz'altro fondamentale. La classifica è corta, dobbiamo vincere a tutti i costi, se sapremo soffrire adesso poi la strada sarà in discesa. Quando recupereremo alcuni giocatori, soprattutto in attacco, sarà più facile vincere e ci sarà da divertirsi».
PORTIERE.
Mihajlovic ha fatto ancora una volta chiarezza sul ballottaggio fra Donnarumma e Diego Lopez. Il baby-portiere sembra aver conquistato, per il momento, la fiducia del suo allenatore. Che, fra l’altro, ha ribadito la sua sovranità nelle scelte tecnico-tattiche di questo Milan. «Io sono l'allenatore, le scelte le faccio io e mi prendo le responsabilità. Mi confronto con la società, parlo, ma sono pagato per fare le scelte. Perciò sono condivise con tutti - ha detto Mihajlovic - Non scelgo fra giovani e vecchi, ma chi è più bravo e sta meglio. Non è facile mettere in campo un ragazzo di 16 anni in una gara decisiva. Volevo vedere le sue reazioni e la sua personalità, mi ha soddisfatto. Non si pensi che ho messo fuori Diego Lopez perché a Torino ha preso gol sul proprio palo, ma già da qualche tempo mi sembrava non fosse in condizione. Ora Donnarumma sta meglio».
CERCI.
La rivalutazione di Cerci, fra i migliori contro il Sassuolo, non è ancora completa. Mihajlovic invita a un supplemento di prudenza. Ecco perché: «Con il 4-3-1-2 Cerci era una seconda punta adattata. Con il 4-3-3 o il 4-4-2 può invece giocare nel suo ruolo ideale. Deve migliorare di testa e come atteggiamento, ma è un giocatore importante in grado di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica. E’ presto per dire se Cerci è tornato sui suoi livelli, deve continuare a lavorare perchè sono convinto che può fare molto meglio».
«Quando recupererò tutti gli attaccanti ci divertiremo Donnarumma? Le scelte sono mie»