Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Attenti ai nonni terribili!

NBA Bryant (37 anni) guida la pattuglia dei “Magnifici Sette Anziani”

- Di Roberto Zanni

Kobe Bryant è il più giovane. Sì, dei 37enni e oltre ex All-Stars che hanno cominciato la nuova stagione NBA. Sono i “magnifici sette”, perché bisogna tornare indietro alla stagione 2004-05 per trovare un altro gruppo simile.

Con il “ragazzino” Bryant dei Lakers, 37 anni, quasi coetaneo con un paio di mesi in più c’è Dirk Nowitzki (Dallas); poi troviamo Paul Pierce (Clippers), Manu Ginobili (San Antonio) e Vince Carter (Memphis) che sono a quota 38 Kevin Garnett (Minnesota) e Tim Duncan (San Antonio) di anni ne hanno 39, con la bandiera degli Spurs che compirà i 40 proprio durante i prossimi play off, nell’aprile 2016.

Sono i ragazzi del ‘76, ‘77 e ‘78, tutti scelti al Draft tra il 1995 e il 1999, nell’altro millennio. Che cosa hanno vinto, complessiv­amente, i Magnifici Sette? Si dividono 17 titoli NBA (5 a testa per Bryant e Duncan, Carter è l’unico a secco), 5 MVP della stagione e 7 delle finali. Complessiv­amente si portano dietro 80 presenze agli All-Star Games. E nonostante il peso degli anni, non hanno nessuna voglia di abdicare.

La conferma, non poteva essere altrimenti, arriva da Los Angeles, da Kobe Bryant. Non solo perché, pur tornando dall’ennesimo infortunio, è ancora il giocatore più pagato della NBA (25 milioni di dollari in questa stagione) ma anche perché è sempre in grado di far tacere la banda di ragazzini che lo accompagna quest’anno ai Lakers. Ci hanno provato l’altro giorno durante uno scrimmage, Lou Williams e Nick Young: tentativi di “trash talk”, quelle provocazio­ne, fatte di parole spesso anche un po’ pesanti, che comunque sono parte del gioco. Gli ingenui allievi contro il maestro... La risposta è stata terrifican­te: canestri da ogni angolo del campo,

KOBE.

accompagna­ti dal suo “trash talking” che ha fatto impallidir­e i malcapitat­i. I quali hanno imparato in fretta la lezione. «Don’t poke the bear», «Non stuzzicare l’orso» ha poi detto Larry Nance jr.

Bryant, terzo marcatore di tutti i tempi della NBA, può zittire i suoi giovani compagni, non ha però la possibilit­à di arrivare al tanto agognato sesto anello, come ha fatto Michael Jordan. Chi invece può riuscirci è Tim Duncan. Lo chiamano “Old Man Riverwalk”, e gli hanno dedicato un tributo proprio con questo nome. Old Man River, oltre a essere il nickname del fiume Mississipp­i, è un celebre brano musicale, poi cantato anche da Frank Sinatra, di un musical che ha fatto storia, “Show Boat” del 1927, mentre Riverwalk è la zona più turistica di San Antonio.

Dopo aver passato tutta la carriera nella città del Texas, Duncan è alla sua 19ª stagione con gli Spurs: il vecchio Tim è diventato l’immagine, non solo di una squadra, ma di una città intera. A far coppia con il quasi quarantenn­e Duncan, c’è Manu Ginobili (38). Entrambi guidano quella legione straniera della NBA che per il secondo anno consecutiv­o è arrivata in tripla cifra: sono infatti 100 i giocatori non americani nei roster al via della 70ª stagione, e tutte le 30 franchigie hanno almeno un “internazio­nale”.

A CACCIA DI JORDAN.

Kobe (alla sua ultima annata?) ha già messo in riga i suoi allievi ai Lakers

Duncan sarà 40enne durante i play off: va alla caccia del 6° titolo con San Antonio

Ma c’è anche chi torna a casa: Paul Pierce, “The Truth”, la verità. Così cominciò a chiamarlo Shaq O’Neal. Adesso Pierce la sua verità la cerca a Los Angeles, con i Clippers. È cresciuto a Inglewood, a mezz’ora dalla metropoli, ed è la prima volta che gioca nella sua terra, la California. Ritrova Doc Rivers, con il quale ha vinto il suo unico anello: a Boston cerca il bis, non è vecchio.

LA VERITÀ.

 ??  ??
 ??  ?? Kobe Bryant, 37 anni: potrebbe essere la sua ultima stagione ai Lakers
Kobe Bryant, 37 anni: potrebbe essere la sua ultima stagione ai Lakers

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy