Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Juve contro Berardi il gioiello del futuro

Allegri suona la carica: «Battiamo Sassuolo Toro, Borussia e Empoli e torniamo al top»

- di Filippo Bonsignore

Quattro partite per delineare il futuro prossimo. Sassuolo, Torino, Borussia Monchengla­dbach ed Empoli diranno se la Juventus è definitiva­mente guarita e quale ruolo potrà recitare in questa stagione. «Quella con il Sassuolo è una delle quattro partite molto importanti che dobbiamo affrontare fino alla prossima sosta - riconosce Massimilia­no Allegri - quattro gare che deciderann­o quasi sicurament­e il passaggio del turno in Champions League e la possibilit­à di recuperare qualche punto in campionato».

TANTE DAVANTI.

L'obiettivo è chiaro, superare il girone europeo ma, prima in ordine di tempo, ottenere questa sera a Reggio Emilia la seconda vittoria consecutiv­a in campionato, cosa mai accaduta finora in stagione. Soltanto inanelland­o una serie di successi si può tornare in alto e ridurre il gap con la concorrenz­a. «Chi è più pericolosa tra Roma e Napoli? Ne abbiamo tante davanti, in questo momento bisogna pensare a vincere col Sassuolo e poi al derby. Inutile fare tabelle o programmi: bisogna vedere a Natale quanti punti saremo stati bravi a recuperare. Per migliorare la nostra posizione bisogna fare vittorie e sperare che davanti perdano qualche punto. Più che snobbato dalla concorrenz­a, la classifica dice che le favorite sono quelle che stanno davanti. Noi dobbiamo avere le grandi motivazion­i dentro noi stessi per aggiustarl­a: credo che Sassuolo sia un passaggio importante per il campionato».

ANNOSTRANO.Ibianconer­inon

possono sbagliare e, negli ultimi anni, negli appuntamen­ti senza ritorno raramente hanno fallito. Quest'anno c’è stata qualche difficoltà in più a restare in carreggiat­a. «Per noi è stato un anno strano, siamo partiti in ritardo, i giocatori hanno subito infortuni e quindi ci siamo ritrovati da poco tutti insieme. Ma siamo già alla decima giornata e quindi bisogna incomincia­re a camminare. Siamo sulla strada buona, la rosa è quasi tutta a disposizio­ne a parte Pereyra e Asamoah (oltre a Lichtstein­er, ndr) e il rendimento è migliorato grazie alla crescita fisica di alcuni. Non invidio nulla, né innesterei nulla dalle avversarie. Indipenden­temente dagli infortuni, la Juve doveva avere dei punti in più; purtroppo non è così e bisogna cercare di riprenderl­i dando continuità ai risultati, migliorand­o la condizione fisica e psicologic­a e per farlo ottenere risultati».

PROBLEMA MIO?

Buon modo per provare a raggiunger­e tali risultati potrebbe essere quello di continuare a puntare su Dybala, in grande spolvero contro l'Atalanta. Allegri spiega nuovamente la ratio della sua frase relativa alla valutazion­e dell'attaccante argentino. «Ho detto che non è un problema mio se l'hanno pagato 40 milioni - spiega - perché un allenatore non sceglie la formazione in base al prezzo dei giocatori. Se uno pagato 3 milioni gioca meglio o è più utile di uno costato 40, l'allenatore è pagato per fare risultati, punto. E io sono qui per questo. Poi che Paulo sia un giocatore con delle ottime qualità che diventerà un grande, siamo d'accordo. E non facciamo il processo alle intenzioni, può giocare 2-3 partite di fila, può giocare in Nazionale, facciamole una alla volta queste partite. Paulo va gestito e, come lui, vanno gestiti Morata, Pogba, Chiellini, Bonucci, va gestito Buffon. Io sono qui per questo».

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Domenico Berardi, 21 anni, due gol in campionato, è nell’orbita della Juve
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LAPRESSE Massimilia­no Allegri, 48 ani, al secondo anno alla Juve
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