Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Rivincita Maicon: «E’ la via dello scudetto»
Il gol, poi il dito davanti alle labbra. «Non ce l’avevo con il pubblico, i fischi non mi toccano»
«Abbiamo giocato con qualità e centrato una vittoria importante: non ci sono partite facili, ma siamo stati bravi a renderla tale, perché avevamo più da perdere che da guadagnare». Rudi Garcia, a fine partita non nasconde la soddisfazione: «Abbiamo iniziato bene, con pressing alto e subito pronti a sfruttare le occasioni in attacco. Florenzi? Finché gioca in questa squadra ci da tante possibilità, per esempio di cambiare modulo di gioco, però non mi piace parlare dei singoli: tutti i quattordici calciatori scesi in campo hanno fatto bene, senza l’apporto di ognuno non andiamo avanti».
In realtà, sollecitato, su un paio di protagonisti si sofferma: «Il miglior Pjanic della carriera? Sta guadagnando
SINGOLI.
esperienza, è il nostro padrone del gioco: sta bene e esprime tutto il suo talento. Gervinho? Ha fatto diciotto mesi di grande livello e poi la Coppa d’Africa l’ha un po’ fermato: quest’anno si è rimesso a lavorare e adesso è tornato a giocare da Gervinho».
Una riflessione sulla Juventus, sconfitta a Sassuolo e da ieri sera ancora più lontana («Noi facciamo la nostra strada, i bianconeri torneranno perché hanno un grande organico e un allenatore di livello»), poi i pensieri si proiettano
SFIDA.
già alla partitissima di sabato con l’Inter: «Sarà decisiva per allungare in classifica, ma è presto per parlare di sfida scudetto: immagino una partita eccitante, come sarà eccitante la partita di Champions League, i ragazzi sono motivati nel giocare partite di un certo livello».
Ecco Maicon, tornato protagonista: «Ultimamente - commenta - stiamo mettendo in campo un modulo di gioco aggressivo, determinato. Segniamo tanto, prendiamo subito in mano il gioco. Abbiamo impostato così la partita. E le cose ci vanno bene. E’ lunga per lo scudetto, però la strada è giusta». Il gol, il segno di tacere rivolto a qualcuno. Al pubblico, magari? Il brasiliano nega, anche se il sorriso è ironico: «Le critiche, i fischi dagli spalti non mi hanno mai toccato. Non ce l’avevo con i tifosi, ma con il mio procuratore che mi chiama di continuo. Abbiamo dimostrato che la squadra è viva. Io mi alleno tutti i giorni, faccio il mio lavoro, oggi il mister aveva bisogno di me e spero di avere aiutato lui e la squadra. Se mi fa giocare anche contro i miei vecchi amici dell’Inter io darò il meglio. Quando la squadra gioca bene e vince certamente il pubblico è contento e questo è ciò che conta».
C'è una Roma che corre sul campo e una che si muove fuori. E' di ieri l'ufficializzazione di una notizia che già circolava da 24 ore: James Pallotta ha rinforzato l'organigramma dirigenziale assumendo Laurent Colette, 52 anni, come responsabile dell'area marketing. Colette, francese di Besançon, ha una vasta esperienza nel settore
RINFORZO.
e non viene da un club qualsiasi: il Barcellona. Lavorava in Catalogna dal 2003, finché l'assunzione di una nuova figura manageriale (l'italiano Francesco Calvo) non lo ha spinto ad accettare l'offerta della Roma. «Siamo entusiasti di averlo nel nostro team - ha detto Pallotta -, il nostro obiettivo è diventare uno dei club più riconosciuti e di successo al mondo. E in questa ottica è di fondamentale importanza avere un leader nel settore marketing e commerciale con un'esperienza di livello mondiale». A Barcellona raccontano che Colette abbia ispirato e tessuto uno degli accordi commerciali più importanti: quello con Qatar Airways. A lui dunque il compito di trovare il main sponsor, la famosa scritta da sfoggiare sulle maglie, che a Trigoria aspettano da molti anni.
Garcia: «Pjanic padrone del nostro gioco. Gervinho è di nuovo al suo livello abituale»