Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
L’obiettivo: recuperare subito Destro
Donadoni può cambiare marcia solo se sveglia il peggior attacco del campionato
Se l’obiettivo di Donadoni fosse solo quello di migliorare il Bologna, avrebbe vita facile. Dovendo invece salvarlo, il compito del nuovo allenatore diventa più complicato. E’ chiaro però che nel suo programma deve esserci una fase A e una fase B e la prima è quella di risistemare la squadra, dentro e fuori, riportarla in linea di galleggiamento e poi, fase B, ripartire verso la salvezza.
Andiamo per gradi. Primo punto: al Bologna bisogna togliere la paura. Lo aveva detto Delio Rossi alla vigilia della gara che ha portato al suo esonero, ma si era visto chiaramente a Modena contro il Carpi e in altre gare precedenti. Basta poco per metterlo in difficoltà, un gol sbagliato o uno subìto (come martedì sera), un errore a suo danno dell’arbitro o di un difensore. Non sa reagire, non ne ha la forza, e con l’Inter è stato troppo evidente. Felipe Melo è stato espulso al 15' del secondo tempo, Icardi ha segnato 7' più tardi, al Bologna restavano 28' (recupero compreso) per riprendersi e assediare l’area dell’Inter. Invece, fine del Bologna, dissolto fra le sue paure.
E’ vero, c’è stata l’incredibile palla-gol di Destro e questo è il secondo punto. L’occasione è nata sull’unico assalto bolognese nella mezz’ora finale e Destro l’ha stampata sul corpo di Handanovic. Avevamo seguito poco prima l’ingresso in campo del centravanti bolognese, escluso per fare spazio a Mancosu: di solito un giocatore che entra dalla panchina fa un breve riscaldamento, qualche scatto, qualche allungo, un po’ di stretching, Destro invece è rimasto fermo (la palla non usciva dal campo) e immobile accanto al quarto uomo per più di un minuto. Era come se quel cambio non lo riguardasse. Alla vigilia, Rossi aveva detto che se Destro si fosse chiamato Bianchi sarebbe stato meglio. Era chiaro il significato della battuta: l’ex romanista sente la pressione della sua valutazione (10 milioni di euro), della fama che lo accompagna e dell’attesa che tutta Bologna ha nei suoi confronti. Con una battuta, aveva dato l’idea del momento-no(quasi800minuti senza segnare) del suo centravanti. Per salvare il Bologna i suoi gol sono indispensabili e tocca a Donadoni ritrovare il giocatore e le sue reti. Il modo lo sceglierà lui, è pagato anche per questo: Rossi aveva provato con la prima esclusione...
Il terzo punto è restituire alla squadra una certezza di gioco. Vista di recente, la sua qualità migliore sta sulle fasce, con Giaccherini e Mounier. Ma perché i due esterni abbiano la possibilità di rendere al meglio c’è bisogno di un centravanti che lavori insieme a loro, non di una statua bloccata al centro dell’attacco. A Modena, contro il Carpi, era stata un pianto. Non aveva idee quando era in possesso di palla, soffriva in modo eccessivo quando era senza palla. In assoluto, al Bologna manca un’identità, anche se la prima ora contro l’Inter aveva dato qualche speranza. Il fatto è che l’Inter, come organizzazione di gioco, non era all’altezza del Carpi...
Ma il tecnico dovrà lavorare (e molto) anche sulla paura che attanaglia la squadra rossoblù