Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

L’obiettivo: recuperare subito Destro

Donadoni può cambiare marcia solo se sveglia il peggior attacco del campionato

- Di Alberto Polverosi

Se l’obiettivo di Donadoni fosse solo quello di migliorare il Bologna, avrebbe vita facile. Dovendo invece salvarlo, il compito del nuovo allenatore diventa più complicato. E’ chiaro però che nel suo programma deve esserci una fase A e una fase B e la prima è quella di risistemar­e la squadra, dentro e fuori, riportarla in linea di galleggiam­ento e poi, fase B, ripartire verso la salvezza.

Andiamo per gradi. Primo punto: al Bologna bisogna togliere la paura. Lo aveva detto Delio Rossi alla vigilia della gara che ha portato al suo esonero, ma si era visto chiarament­e a Modena contro il Carpi e in altre gare precedenti. Basta poco per metterlo in difficoltà, un gol sbagliato o uno subìto (come martedì sera), un errore a suo danno dell’arbitro o di un difensore. Non sa reagire, non ne ha la forza, e con l’Inter è stato troppo evidente. Felipe Melo è stato espulso al 15' del secondo tempo, Icardi ha segnato 7' più tardi, al Bologna restavano 28' (recupero compreso) per riprenders­i e assediare l’area dell’Inter. Invece, fine del Bologna, dissolto fra le sue paure.

E’ vero, c’è stata l’incredibil­e palla-gol di Destro e questo è il secondo punto. L’occasione è nata sull’unico assalto bolognese nella mezz’ora finale e Destro l’ha stampata sul corpo di Handanovic. Avevamo seguito poco prima l’ingresso in campo del centravant­i bolognese, escluso per fare spazio a Mancosu: di solito un giocatore che entra dalla panchina fa un breve riscaldame­nto, qualche scatto, qualche allungo, un po’ di stretching, Destro invece è rimasto fermo (la palla non usciva dal campo) e immobile accanto al quarto uomo per più di un minuto. Era come se quel cambio non lo riguardass­e. Alla vigilia, Rossi aveva detto che se Destro si fosse chiamato Bianchi sarebbe stato meglio. Era chiaro il significat­o della battuta: l’ex romanista sente la pressione della sua valutazion­e (10 milioni di euro), della fama che lo accompagna e dell’attesa che tutta Bologna ha nei suoi confronti. Con una battuta, aveva dato l’idea del momento-no(quasi800mi­nuti senza segnare) del suo centravant­i. Per salvare il Bologna i suoi gol sono indispensa­bili e tocca a Donadoni ritrovare il giocatore e le sue reti. Il modo lo sceglierà lui, è pagato anche per questo: Rossi aveva provato con la prima esclusione...

Il terzo punto è restituire alla squadra una certezza di gioco. Vista di recente, la sua qualità migliore sta sulle fasce, con Giaccherin­i e Mounier. Ma perché i due esterni abbiano la possibilit­à di rendere al meglio c’è bisogno di un centravant­i che lavori insieme a loro, non di una statua bloccata al centro dell’attacco. A Modena, contro il Carpi, era stata un pianto. Non aveva idee quando era in possesso di palla, soffriva in modo eccessivo quando era senza palla. In assoluto, al Bologna manca un’identità, anche se la prima ora contro l’Inter aveva dato qualche speranza. Il fatto è che l’Inter, come organizzaz­ione di gioco, non era all’altezza del Carpi...

Ma il tecnico dovrà lavorare (e molto) anche sulla paura che attanaglia la squadra rossoblù

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Mattia Destro, 24 anni

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