Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Ripartenza Saputo sul piatto 35 milioni

Con l’aumento di capitale ripianata la perdita di 28 milioni. I restanti 7 vanno sul mercato di gennaio

- Di Furio Zara

Forse, in un momento così tormentato, bisogna cogliere i segni. E trentacinq­ue milioni che entrano nelle casse del Bologna sono più di un segno, pur concreto. Esprimono la volontà di investire in questo club, di portarlo nel tempo oltre la soglia della paura con cui si trova a fare i conti oggi. C’è qualcosa di simbolico in tutto questo. Nel giorno in cui il Bologna ha abiurato un progetto (i giovani, Rossi) e ha artigliato l’uomo (Donadoni) per una nuova ripartenza (la seconda in pochi mesi); il chairman della società, Joey Saputo, nell’assemblea dei soci che si è tenuta ieri pomeriggio a Casteldebo­le ha provveduto ad un aumento di capitale di 35 milioni, che vanno a ripianare i 28 milioni di perdita dell’esercizio 2014-15.

IL MERCATO DI GENNAIO.

E’ un altro mattonicin­o nella costruzion­e della casa-Bologna. Si fa presto a fare i conti: la differenza tra perdita e aumento di capitale - circa 7-8 milioni - andrà investita nel mercato di gennaio. E’ questo il salto di qualità che ha in mente Saputo. Il nuovo investimen­to, però; nasce dalla constatazi­one che il mercato estivo - con i suoi 40 milioni di euro investiti - non è stato sufficient­e. E questa non è una buona notizia. In questi due giorni bolognesi i summit con i dirigenti sono serviti (anche) a questo. A rendersi conto che il Bologna, così com’è, è una squadra incompleta, zoppa, fragile in almeno tre ruoli: mancano un paio di punte, un centrocamp­ista esperto che sappia farsi guida in mezzo al campo e probabilme­nte anche un difensore centrale, ora che l’infortunio di Oikonomou (il greco starà un mese fuori) e il problema al ginocchio di Maietta lasceranno scoperto Donandoni, che oltre alla coppia di titolari, Rossettini e Gastaldell­o, non ha alternativ­e (se non quella di far tornare Ferrari nel suo ruolo originario).

NUOVE GERARCHIE NEL CLUB.

La due giorni del Bologna, tra la sconfitta con l’Inter di martedì e gli eventi di ieri con l’avvicendam­ento di Rossi con Donadoni, verrà ricordata più avanti come una sorta di spartiacqu­e tra un prima e un dopo. E’ lecito pensare che, visto come state gestite queste ultime 48 ore, le stesse gerarchie all’interno della dirigenza vadano a delinearsi in maniera nuova. Nelle ore più convulse di ieri, si era sparsa la voce di una possibile rottura con Corvino; in realtà nulla per ora dovrebbe cambiare. Ma tante voci si rincorrono anche per quanto riguarda altre voci nel corposo organigram­ma della società. La sensazione è che Joey Saputo voglia tornare in pieno possesso di un club che, per naturale inclinazio­ne (l’uomo fa del baso profilo la sua cifra, non ci tiene affatto ad apparire) e per il continuo avanti-indietro con Montreal, forse gli era sfuggito un po’ di mano. Non è immaginabi­le pensare ad un Saputo in pianta stabile a Casteldebo­le (e infatti già alla fine di questa settimana il chairman dovrebbe tornare a Montreal, tanto che la sua presenza al Dall’Ara per Bologna-Atalanta non è sicura), ma di certo ci sarà più rigore nelle strategie da mettere in atto.

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Il chairman italocanad­ese Joey Saputo, 51 anni

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