Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Polveriera Pescara. Ma Oddo pensa a Juric
Regolamento di conti tra Sebastiani e l’Ad Iannascoli. E in arrivo c’è il Crotone
Possibilità di ri-conciliazione prossime allo zero. Il giorno dopo le dimissioni dell’ormai ex amministratore delegato del Pescara, Danilo Iannascoli, parla il presidente Daniele Sebastiani e lascia intendere esplicitamente che la frattura non potrà mai ricomporsi. E questo, tutto sommato, lo avevamo capito. Piuttosto il tema caldo è un altro: proprio Iannascoli vorrebbe rilevare l’intera società (infatti non ha ceduto le sue quote, 28%, ndc) in rappresentanza di una grande azienda abruzzese della quale è direttore, la Sagem. Dunque, lacoppiaèscoppiata,macome finirà? Il presidente ha pochi dubbi. «La verità è che siccome non andiamo d’accordo e non possiamo proseguire insieme, dal momento che io non sono interessato alle sue quote, anche perché sono di minoranza, ho proposto a lui di rilevare tutte le mie (il 52%), tra l’altro ad un prezzo simbolico».
Sebastiani si addentra nelle cifre. «Gli ho chiesto 500mila euro spalmati in 24 mesi, oltre naturalmente alle liberatorie di tutti gli impegni da me presi, cioè le firme sulle fidejussioni. D’accordo sulla cifra, viste anche le condizioni, mi ha però risposto che aveva bisogno di tempo per subentrare nelle liberatorie. Però, in quella fase voleva guidare lui la gestione caratteristica dell’azienda, lasciando a me mansioni secondarie che non sto neanche a ricordare qui. Ora, se permettete, non avrebbe senso per me accettare una soluzione del genere. La condizione che pongo è quella della contestualità. Sono tuttora disponibile, ma è chiaro che se non si procede in questo senso io ho la maggioranza e vado avanti». Sebastiani
LE CIFRE.
non nomina mai il suo socio, però fa fatica a mascherare una certa irritazione. «Quello che mi dispiace è che dalle parole dell’ex ad, tra l’altro con delega alla gestione della società, sembrerebbe che alcune voci del bilancio non siano chiare. Allora dovrebbe essere
lui a fare chiarezza!».
Il discorso scivola sulle accuse di gestione personalistica e sui precedenti che hanno visto sempre Sebastiani rompere i rapporti con i suoi ex partner, sin dai tempi di De Cecco e Caldora. La sua difesa
GESTIONE.
si trasforma in un atto d’accusa. «Non sono un accentratore, piuttosto mi tocca occuparmi di una sacco di questioni della quali farei a meno. Quando si prende un incarico come quello di Ad, beh, non significa mettersi un distintivo, ma lavorare. Cosa che lui ha fatto in maniera superficiale, sono risentito per questo. Per quanto riguarda gli altri, io non ho rotto alcun rapporto, non sono stato io a scappare e mettere chi restava in condizioni di difficoltà. Io, al contrario, sono stato quello che ha dovuto mettere le pezze, esponendo la mia faccia alla ricerca di altri finanziatori in sostituzione di quelli che se sono andati». Gong, fine del primo round. Peccato che la bomba sia deflagrata proprio alla vigilia del match contro la capolista Crotone, ma Oddo saprà bene come evitare che la squadra ne risenta.
ASSEMBLEA A VARSAVIA