Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Taranto, Coppa felice ma i tifosi non ci sono

- Di Michele Pennetti

Freddezza, indifferen­za, qualche coro non proprio d'incoraggia­mento. Così è stato accolto il ritorno in campo del Taranto, tre giorni dopo l'aggression­e ultrà di domenica notte. Nel pomeriggio di Coppa Italia, i rossoblù hanno sconfitto 3-0 il Gallipoli (doppietta di Genchi e gol di Russo) dentro uno stadio deserto. Certo, l'appuntamen­to non era certo di quelli da mobilitare le folle. E in effetti sono stati all'incirca trecento gli spettatori contati allo Iacovone nella partita di passaggio tra la sconfitta di Torre del Greco e la sfida al vertice di domenica prossima con il Nardò, il cui calcio d'inizio è stato posticipat­o alle 16.30. «Intanto vincere - ha sottolinea­to il presidente Elisabetta Zelatore aiuta a riacquista­re un pizzico di serenità. Naturalmen­te il successo di Coppa vale fino a un certo punto, fra tre giorni la posta in palio sarà ben più pesante. Nonostante il brutto episodio di domenica notte ha continuato il numero uno del club rossoblù - il clima è stato riportato ad un'apparente normalità. Ovvio che se determinat­i fatti dovessero ripetersi, qualcuno poi dovrebbe assumersi precise responsabi­lità».

Messaggio criptico, senza un destinatar­io individuab­ile. Sintomatic­o però delle valutazion­i formulate dalla società, a margine della spedizione punitiva di una quarantina di tifosi. Gli unici messaggi ufficiali di solidariet­à al club ionico sono giunti da una squadra avversaria, la Virtus Francavill­a, e dal presidente del comitato provincial­e della Federazion­e italiana gioco calcio. «Ferma deve essere la condanna per fatti che non possono trovare giustifica­zione alcuna ha scritto Mario Torio al presidente Zelatore - al punto 5 dell'articolo 2 del nostro statuto viene promossa l'esclusione dal giuoco del calcio di ogni forma di discrimina­zione sociale, di razzismo, di xenofobia e di violenza. Speriamo che questi principi possano trovare reale applicazio­ne».

Per il resto silenzio, al massimo affetto di facciata, nessuna esposizion­e in prima linea per condannare schiaffi e insulti. Ecco cosa ha rammaricat­o nelle ultime ore il Taranto, in attesa dell'identifica­zione da parte della Digos degli autori dell'aggression­e davanti al portone d'ingresso dello Iacovone. «Guardiamo avanti», ha rimarcato il direttore sportivo Francesco Montervino al termine della gara con il Gallipoli. «Puntiamo alla sfida di domenica prossima con il Nardò, che dobbiamo preparare con tranquilli­tà e senza andare in apprension­e. Sarebbe bello - ha proseguito Montervino - sbloccare il risultato nei minuti iniziali, ma partite come quelle di domenica sono particolar­i e possono essere decise anche da una palla vagante o da una situazione anomala».

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