Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Serie A a 18 squadre le piccole non ci stanno
Le piccole fanno muro. Anche se, alle fine, causa protrarsi dell’Assemblea, la prima riunione della Commissione per la riforma dei campionati è stata rinviata a venerdì prossimo, nei corridoi dei via Rosellini l’argomento è stato comunque affrontato ed è emerso che un nutrito gruppo di squadre, ovviamente tra quelle che occupano la seconda metà della classifica, sono contrarie ad una riduzione della serie A da 20 a 18. C’è chi si oppone per principio, come l’Udinese, e chi fa innanzitutto un discorso economico, ad esempio Atalanta, Empoli e Sampdoria. Il problema, infatti, è che per arrivare al “taglio”, dovranno aumentare le retrocessioni - il meccanismo è ancora da studiare e verranno valutati anche play-off e play-out -, inoltre, per chi scenderà in serie B diventerà ancora più complicata la risalita. Lo spettro, insomma, è perdere la ricca fetta dei diritti tv, che, secondo molti, non potrebbe nemmeno essere compensata da un aumento del cosiddetto paracadute.
Diversi club vedono complicatissimo trovare un accordo all’interno della serie A. Sullo sfondo, la Federazione spinge per la riforma. Tanto che c’è già chi paventa l’arrivo di un commissario ad acta, davanti ad una mancata intesa o a tempi che si dilatano. Tavecchio vuole che i circa 55 milioni di euro della torta dei diritti-tv, potenzialmente liberati con la riduzione a 18, vengano distribuiti anche alle categorie inferiori per garantire la sostenibilità complessiva del sistema.
COMMISSARIO?
La serie A, in questo caso al completo, pretende invece che quella cifra resti all’interno della categoria. Ieri, il presidente della Federazione era in Lega per partecipare alla riunione della Fondazione per la mutualità, ma con i dirigenti delle società non ha affrontato l’argomento riforma, uno dei nodi del suo programma. La Figc attende innanzitutto una proposta chiara da parte della serie A. E non attenderà all’infinito.
Tornando all’Assemblea, le discussioni si sono dilatate oltre il previsto perché l’approvazione del bilancio, in attivo per 230 mila euro, ha trovato i voti contrari di Empoli e Palermo. Il club siciliano, che si è apposto anche all’approvazione del bilancio preventivo per la stagione 2015/16, ha contestato le modalità dell’intervento economico a sostegno del Parma.
CONTESTAZIONI.
Accordo complesso ma la Figc spinge e non si esclude l’eventuale nomina di un commissario