Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Rosberg in pole Vettel parte terzo questa sera il Gp
Il ferrarista ai due della Mercedes: «Buttatevi fuori, così passo io»
E dopo una lunga settimana di rabbia, Nico Rosberg scacciò le nubi con un sorriso. Il terzo titolo di Hamilton annunciato da un “fatti-da-parte-ragazzo-lasciami-lavorare” alla prima curva di Austin ancora gli brucia e ritrovarsi ora davanti, aver negato per il quarto gran premio di fila la pole numero 50 al detestato compagno di garage è una soddisfazione, per quanto piccola.
Certo il dispetto è di corto respiro perché se sullo schieramento di partenza Hamilton appare inserito in una tenaglia tra Rosberg in pole e Vettel terzo («credevamo di essere più vicini alle Mercedes»), in gara nella serata italiana la storia potrebbe farsi molto diversa. Perché i due della Mercedes hanno scelto assetti differenti (Hamilton: «Il mio è molto più adatto alla corsa che non alla qualificazione»), perché il chilometro sano tra il via e la prima curva sarà lungo e senza respiro - territorio ideale per tendere agguati -, perché il meteo promette bizze, perché in fondo Lewis ha perso la pole dopo un errore che lo ha mandato lungo in una curva.
SHOW IN ARRIVO. L’asfalto nuovo di zecca del “Fratelli Rodriguez” sputa tracce di oli e bitume facendosi saponetta al passaggio delle macchine: pessimo affare per chi è al volante, ottimo per chi si rilassa davanti alla Tv. Ecco perché questo gran premio promette incertezza e mille sorpassi, come quello di domenica scorsa ad Austin, anch’esso disputato in condizioni di precaria aderenza esclusivamente per via del meteo.
La Ferrari ha viaggiato a doppia velocità. Se Vettel non ha avuto grane, Raikkonen nelle ultime prove libere si è dovuto fermare con la carrozzeria che emetteva fumo. E’ stato l’inizio del suo tormento: la rottura di un condotto del carburante - il famoso pezzo da cento lire passato alla storia grazie a Enzo Ferrari - si è rotto determinando un principio d’incendio che ha compromesso scarichi e cambio.
VIA CRUCIS. I meccanici hanno sostituito il cambio di Kimi a tempo di record consentendogli di prendere parte alle qualificazioni, ma la macchina non era a posto, i freni hanno patito un problema che lo ha mandato in testacoda nella Q2, i tecnici hanno deciso di sostituire precauzionalmente il motore (nessuna penalità perché si è ricorso all’usato sicuro ripescandone uno precedente), sono arrivate le inevitabili cinque posizioni di penalità per il cambio e insomma l’obiettivo di Kimi è solo una bella rimonta.
Parte nel sottoscala della griglia, dietro alle Manor, precedendo solo Alonso e Button che a colpi di sostituzioni nell’area motore-cambio hanno totalizzato rispettivamente 15 e addirittura 55 posizioni di penalità! Alonso non si è dannato nella Q1 e Button neanche ha partecipato alle qualificazioni, che gli sarebbero servite solo a gettare Co2 nell’atmosfera. La Honda a questo punto teme che il tunnel non abbia una fine: in 17 week end (e non è ancora concluso questo...) ha usato 11 power unit per pilota, che a gioco regolare dovrebbero bastare per due Mondiali e mezzo.
Va detto che Vettel si è distinto per il suo humour, inserendosi in una domanda posta ai due della Mercedes e osservando: «Siete sicuri di non potervi buttare fuori entrambi, così passo io? Sì? No? Vabbé, ci ho provato».
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