Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Cerci si tiene stretta la maglia da titolare

Per la quarta volta consecutiv­a partirà dal 1’ nel tridente offensivo rossonero

- Di Pietro Guadagno

Quella di stasera contro la Lazio sarà la quarta gara consecutiv­a da titolare per Cerci. Un inedito assoluto per lui in maglia rossonera. Nella scorsa annata, infatti, al massimo Inzaghi lo aveva lanciato due volte di fila dall’inizio. Alla terza occasione, invece, aveva regolarmen­te cominciato in panchina. Per poi entrare, visto che all’ex-granata è capitato di essere impiegato anche per 15 gare consecutiv­e, 17 consideran­do anche i due match di Coppa Italia. Come premesso, però, senza mai riuscire a raccoglier­e piena fiducia da parte di Pippo, che peraltro aveva insistito a lungo con Galliani per farlo sbarcare a Milanello. In buona parte, le colpe sono state sue: con rarissime eccezioni, infatti, le sue prestazion­i sono sempre state deludenti. Non a caso, il Milan ha anche provato a trovargli una nuova sistemazio­ne nel corso dell’estate. Cerci, però, è sempre stato piuttosto freddo davanti alla prospettiv­a di fare nuovamente le valigie, peraltro in prestito, visto che quello in essere con il Diavolo scadrà a fine stagione.

Il risultato è che nelle prime 6 giornate di campionato, l’attaccante ne ha trascorse ben 4 seduto in panchina per 90': uniche 2 presenza con Fiorentina e Inter, per un totale di soli 21'. Ragion per cui è stata una mezza sorpresa scoprire che Mihajlovic aveva intenzione di puntare su di lui per invertire la rotta di una stagione iniziata malissimo. Del resto, Cerci non aveva dato segnali incoraggia­nti nemmeno in quella mezz’ora abbondante che il tecnico serbo gli aveva concesso con il Napoli, comunque già padrone

SVOLTA TRIDENTE.

di San Siro. Ma quello era ancora un Diavolo senza equilibrio, incapace di stare in campo con un trequartis­ta dietro a due punte di ruolo. Così, la prima correzione di Mihajlovic (in attesa dello svuotament­o dell’infermeria) è stata quella di virare verso un tridente offensivo, soluzione sulla carta ideale per Cerci. E così è stato. Il lancio, guarda caso, è avvenuto contro il Torino e ne è uscito un pareggio, all’interno del quale l’esterno cresciuto nella Roma ha mostrato qualche squillo. Il salto di qualità, invece, è avvenuto con il Sassuolo, tanto che pure San Siro ha dovuto tramutare i fischi in applausi. Per la verità, Cerci non si è ripetuto sugli stessi livelli con Chievo, ma ha dato comunque un contributo.

Adesso, lui e il Milan sono attesi da una sorta di prova del fuoco. La trasferta

QUASI DERBY.

in casa della Lazio, infatti, è un scontro diretto in chiave Champions e un banco di prova pesantissi­mo per ciò che effettivam­ente Cerci può dare al Milan. La formazione biancocele­ste, infatti, ha esterni che possono fare la differenza, con la qualità e il ritmo. E’ chiaro, quindi, che Cerci dovrà pareggiarn­e il livello di intensità. Una motivazion­e in più gliela potrebbe regalare il fatto di giocare all’Olimpico e di sfidare la Lazio, rivale storica della Roma in cui è cresciuto. Certo, guardando i precedenti non c’è molto da sorridere. Il bilancio del mancino nato a Velletri contro la squadra biancocele­ste recita solo 2 vittorie, un pareggio e ben 7 sconfitte in 7 incroci. Con la maglia della Fiorentina ha pure segnato un gol, ma non è servito a nulla, perché la Lazio ha finito per vincere lo stesso.

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Alessio Cerci, 28 anni, 25 presenze in maglia rossonera

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