Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Cerci si tiene stretta la maglia da titolare
Per la quarta volta consecutiva partirà dal 1’ nel tridente offensivo rossonero
Quella di stasera contro la Lazio sarà la quarta gara consecutiva da titolare per Cerci. Un inedito assoluto per lui in maglia rossonera. Nella scorsa annata, infatti, al massimo Inzaghi lo aveva lanciato due volte di fila dall’inizio. Alla terza occasione, invece, aveva regolarmente cominciato in panchina. Per poi entrare, visto che all’ex-granata è capitato di essere impiegato anche per 15 gare consecutive, 17 considerando anche i due match di Coppa Italia. Come premesso, però, senza mai riuscire a raccogliere piena fiducia da parte di Pippo, che peraltro aveva insistito a lungo con Galliani per farlo sbarcare a Milanello. In buona parte, le colpe sono state sue: con rarissime eccezioni, infatti, le sue prestazioni sono sempre state deludenti. Non a caso, il Milan ha anche provato a trovargli una nuova sistemazione nel corso dell’estate. Cerci, però, è sempre stato piuttosto freddo davanti alla prospettiva di fare nuovamente le valigie, peraltro in prestito, visto che quello in essere con il Diavolo scadrà a fine stagione.
Il risultato è che nelle prime 6 giornate di campionato, l’attaccante ne ha trascorse ben 4 seduto in panchina per 90': uniche 2 presenza con Fiorentina e Inter, per un totale di soli 21'. Ragion per cui è stata una mezza sorpresa scoprire che Mihajlovic aveva intenzione di puntare su di lui per invertire la rotta di una stagione iniziata malissimo. Del resto, Cerci non aveva dato segnali incoraggianti nemmeno in quella mezz’ora abbondante che il tecnico serbo gli aveva concesso con il Napoli, comunque già padrone
SVOLTA TRIDENTE.
di San Siro. Ma quello era ancora un Diavolo senza equilibrio, incapace di stare in campo con un trequartista dietro a due punte di ruolo. Così, la prima correzione di Mihajlovic (in attesa dello svuotamento dell’infermeria) è stata quella di virare verso un tridente offensivo, soluzione sulla carta ideale per Cerci. E così è stato. Il lancio, guarda caso, è avvenuto contro il Torino e ne è uscito un pareggio, all’interno del quale l’esterno cresciuto nella Roma ha mostrato qualche squillo. Il salto di qualità, invece, è avvenuto con il Sassuolo, tanto che pure San Siro ha dovuto tramutare i fischi in applausi. Per la verità, Cerci non si è ripetuto sugli stessi livelli con Chievo, ma ha dato comunque un contributo.
Adesso, lui e il Milan sono attesi da una sorta di prova del fuoco. La trasferta
QUASI DERBY.
in casa della Lazio, infatti, è un scontro diretto in chiave Champions e un banco di prova pesantissimo per ciò che effettivamente Cerci può dare al Milan. La formazione biancoceleste, infatti, ha esterni che possono fare la differenza, con la qualità e il ritmo. E’ chiaro, quindi, che Cerci dovrà pareggiarne il livello di intensità. Una motivazione in più gliela potrebbe regalare il fatto di giocare all’Olimpico e di sfidare la Lazio, rivale storica della Roma in cui è cresciuto. Certo, guardando i precedenti non c’è molto da sorridere. Il bilancio del mancino nato a Velletri contro la squadra biancoceleste recita solo 2 vittorie, un pareggio e ben 7 sconfitte in 7 incroci. Con la maglia della Fiorentina ha pure segnato un gol, ma non è servito a nulla, perché la Lazio ha finito per vincere lo stesso.