Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Mou altro ko: ora l’esonero è a un passo
Contro Klopp la sesta sconfitta in 11 partite: mai fatto così male
Cahill, Terry, Azpilicueta (31'st Falcao); Mikel (25'st Fabregas), Ramires; Willian, Oscar, Hazard (14'st Kenedy); Diego Costa. All. Josè Mourinho
(4-2-3-1): Mignolet; Clyne, Skrtel, Sakho, Moreno; Lucas, Can; Milner (19'st Benteke), Lallana (45'stLovren),Coutinho;Firmino(31'st Ibe). All.Jurgen Klopp.
Mark Clattenburg.
29' st Coutinho (L), 38' st Benteke (L).
Coutinho (L), Lucas (L), Can (L), Obi Mikel (C), Benteke (L).
recupero 3' pt, 3' st. Mai così male, sempre più in basso. L'ennesima sconfitta, la sesta in 11 partite di Premier League. Josè Mourinho non ha mai perso sette volte in un intero campionato. Non gli capiterà neppure quest'anno perché ormai appare inevitabile il suo esonero. Restano pochissimi dubbi sul licenziamento del portoghese, arrivato al capolinea dopo l'ennesima figuraccia rimediata davanti al suo pubblico. Perde ancora, e malissimo, il suo Chelsea. Contro il Liverpool neppure il gol in apertura di Ramires basta per sperare nella resurrezione di una squadra in crisi di gioco, risultati, fiducia. Fragile, vulnerabile, sgomenta. In una parola, irriconoscibile rispetto ai Blues che solo cinque mesi fa vincevano la Premier. “You're not special anymore", lo hanno irriso per tutto il secondo tempo i tifosi del Liverpool, anticipandogli l'inevitabile allontanamento: "Domani ti licenziano!". Non basta più il contratto faraonico da 10 milioni, rinnovato solo pochi mesi fa fino al 2019 per tenerlo legato alla panchina di Stamford Bridge, e già iniziano a circolare i nomi dell’eventuale sostituto, tra i quali spicca un ritorno di Carlo Ancelotti.
I tifosi stanno dalla parte di Mou, ma Roman Abramovich ha ormai rotto gli indugi: per salvare quello che resta da salvare di
NESSUNA PREOCCUPAZIONE.
una stagione che rischia di deragliare irrimediabilmente caccerà il suo allenatore. E il primo a saperlo è lo stesso Mou che ha fine gara è stato protagonista di una surreale intervista, nella quale per sei volte si è nascosto dietro ad un insolito «non ho nulla da dire», giurando di non essere preoccupato per il suo futuro perché convinto che quella coi Reds non sarà la sua ultima panchina. Davvero difficile credergli alla luce non solo dei risultati ma dello stato di salute dei Blues, completamente vuoti, impauriti. E anche un po' sfortunati, quando Coutinho, 10 secondi oltre i due minuti di recupero della prima frazione, firma il pari. La ripresa è un monologo degli ospiti, gongola Jurgen Klopp, per Mou inizia un doloroso calvario che protesta furiosamente quando Lucas, già ammonito, stende a centrocampo Ramires. Niente espulsione. E quando Benteke entra in campo, cala la notte per i padroni di casa. Assist del neo-entrato per la doppietta
del brasiliano ex Inter.
Il tris porta la firma dello stesso Benteke: era dal 1989 che il Liverpool non segnava tre gol allo Stamford Bridge. «I miei giocatori hanno fatto bene fino a quando hanno sentito che non potevano fare di meglio il commento di un Mourinho dal volto tetro e lo sguardo stropicciato -. La battaglia continua ma certe volte è impossibile vincere». Timida non meno cheimmancabileallusionealla direzione di gara. Non infierisce sull’avversario Klopp, alla sua prima vittoria in Premier League. «Penso sia stata una vittoria meritata ma mi dispiace per José perché è un grande allenatore, uno dei migliori al mondo. Ma queste cose succedono, a me è capitato l’anno scorso al Dortmund. La cosa positiva che nel mio caso nessuno all’interno del club dubitava del mio lavoro». Appunto, Dortmund è lontanissima da Londra.
KLOPPRISCRIVELASTORIA.