Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

A 364 orari sul circuito che fa il verso a Monza

La singolare storia dell’autodromo “Fratelli Rodriguez” parte con una tragedia. Nel 1970 il GP più caotico di sempre

- Di Gabriele Fontanelli

C'è qualcosa di nuovo, anzi di antico nel Mondiale di F.1. La storia del GP Messico parte da lontano e precisamen­te dall'inizio degli anni 60: in quel periodo a Città del Messico fu progettata un'area destinata all'edificazio­ne degli impianti sportivi, che in seguito avrebbero ospitato le Olimpiadi del 1968. Nello stesso tempo nacque il tracciato di F.1, assai diverso da quello odierno che è stato disegnato con una chiara ispirazion­e a Monza. Non a caso si tratta del secondo circuito più veloce del Mondiale - si sono superati i 360 km orari, ieri Massa oltre i 364 che è record stagionale - dopo quello brianzolo.

Il Messico ospitò la prima gara di Formula 1 nel 1963, preceduta da un evento

STORIA.

promoziona­le il 1º novembre 1962, quando sul circuito venne disputata una gara che si rivelò tragica. Infatti in un incidente nelle prove perse la vita il messicano Ricardo Rodriguez, alla guida di una Lotus Climax. Nonostante ciò, il fratello Pedro prese parte alla gara del 1963 e ad altre, prima di finire vittima a sua volta di un incidente in pista. Il circuito è tuttora dedicato ai due fratelli messicani.

Nel 1963 vince Jim Clark (Lotus) e conquista il primo titolo. Nel 1964 il ritiro di Clark propizia la vittoria di Dan Gurney (Brabham) e il Cavallino deve impartire un ordine di scuderia per vincere il titolo: Lorenzo Bandini cede il 2º posto al compagno John Surtees, che diventa il primo campione del mondo di motociclis­mo e F.1.

Storica l'edizione del 1965 nella quale ottennero la prima vittoria Richie Ginther, la Honda e la Goodyear. Nell'edizione del 1970, invece, trionfa il caos: prima della partenza il pubblico a bordo pista diventa incontenib­ile e la folla in festa si riversa sul tracciato bloccando per ore la gara. Dopo aver minacciato di dare forfait, un furibondo Jackie Stewart viene convinto dagli organizzat­ori a prendere il via, ma durante la gara con la sua Tyrrell investe un cane ed è costretto al ritiro. Questo giorno di delirio ha un epilogo rosso: la Ferrari firma la doppietta con Jacky Ickx davanti a Clay Regazzoni. Dopo questa gara surreale, però, il GP Messico viene cancellato dal Mondiale.

La gara farà ritorno soltanto nel 1986, sempre sul circuito dedicato a Pedro e Ricardo Rodriguez, ma su un tracciato più breve (4421 metri invece di 5000). Proprio nel 1986 Gerhard Berger porta la Benetton al primo successo in F.1. Come nel 1970, la Rossa vince ancora e realizza una doppietta con Alain Prost, che precede Nigel Mansell. Quelli del 1970 e 1990 restano gli unici successi della Ferrari nel GP Messico. Nel 1991 un lampo nel deserto: Riccardo Patrese, alla guida della Williams, diventa l'unico pilota italiano ad aver vinto in questa

TEMPI MODERNI.

gara.

Nel 1992 l'ultimo appuntamen­to con il GP Messico, che uscirà di scena per ragioni di natura economica. Tuttavia, il terzo debutto in Messico non si verifica nelle

La folla in festa fece invasione e il GP fu rinviato di ore: poi doppietta Ferrari e la gara... sparì Ultimo successo di una Rossa nel 1990 Nel 1991 lampo di Patrese, nel 1992 l’uscita dalla F.1

condizioni migliori: il vulcano Popocatepe­tl, comunement­e definito El Polpo, che si trova ad appena 75 km dal tracciato, è entrato in attività. La forte eruzione ha provocato una nuvola di cenere di tre chilometri, che fortunatam­ente per l’evento si è spostata verso nord.

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Le tribune del rinnovato circuito “Fratelli Rodriguez” ricavate dallo stadio del baseball

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