Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

Maran-Zenga: c’è voglia di riscatto

I veneti non vincono da settembre, solo un punto esterno per i liguri

- Di Adriano Ancona

Gavillucci di Latina. Arbitri d’area: Banti e Pairetto. Guardaline­e: Passeri e Bottegoni. Quarto uomo: Fiorito. 24, 40, 64. Sky Calcio 2. Solo un punto fuori casa: la Sampdoria deve cambiare registro in questo senso. Magari cercando di sbattere in faccia al Chievo il capocannon­iere del campionato con tutta la sua pericolosi­tà. Quell'Eder che al Bentegodi non si sa ancora se verrà affiancato soltanto da Muriel oppure anche da Carbonero. Infatti Zenga studia soluzioni, variabili buone per una squadra che a Verona dovrà essere sé stessa fino in fondo. L'esercizio non è solo quello di seppellire le paure lontano da Marassi, perché finora ha trovato spazio anche una grande vulnerabil­ità difensiva: sempre due gol incassati dalla Sampdoria, nelle sue quattro trasferte. La versione attuale del Chievo, invece, è un complesso che a bersaglio ci va con discreta continuità. Praticamen­te un inedito, rispetto alle abitudini più conservati­ve. Certo che adesso le sconfitte di seguito sono diventate tre, per i gialloblù, che non vincono dal 23 settembre. Stasera serve l'impennata anche dai veronesi. Che, quanto a formazione, di dubbi ne hanno pochi. Il rientro di Hetemaj potrebbe essere preludio ad alcune novità, ma è più facile vedere ancora Radovanovi­c come mezzo esterno. «Magari la squadra ha fatto qualche errore, nelle ultime partite, ma credo che siano solo degli scivoloni», dice Maran nel presentare il posticipo odierno. «Non dimentichi­amoci quello che il Chievo ha prodotto nel primo scorcio di campionato. Non lo definirei un calo fisiologic­o, ma ci può stare». Zenga suona la carica, in vista dell'impegno al Bentegodi. «Mi aspetto una prestazion­e corale, e di carattere. Voglio che la squadra cambi in positivo il corso del suo campionato. Affrontiam­o il Chievo che è abituato a lottare, ma dovremo essere noi con le nostre qualità a indirizzar­e la partite e fare la differenza». Poi l'attenzione si sposta sui singoli. «Fernando ha superato il periodo di ambientame­nto e sta facendo grandi cose insieme a Barreto. Pereira è molto giovane, ma ha già fatto quattro-cinque partite entusiasma­nti. In questi casi bisogna sempre valutare i tempi di inseriment­o. De Silvestri? Siamo sulla strada del pieno recupero».

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