Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

BUCCHI MERITA LA VETRINA LA SPAL RESTA FAVORITA

- Di Vincenzo Sardu

Christian Bucchi. Scuseranno sia Romaniello, lodevole neocapolis­ta del girone C con la Casertana, e Venturato saggio manovrator­e del Cittadella tornato in vetta al gruppo A. Ma la vetrina spetta a Bucchi. Non solo perché una matricola si mette davanti a tutti, ma perché lo fa battendo nettamente, oltre il punteggio minimo, una Spal fin lì apparsa praticamen­te inarrestab­ile. Beninteso, la squadra di Semplici resta la favorita per la promozione diretta. Ma la grande prova esibita dai biancoross­i allenati da questo giovane eppure saggio allenatore, qualche pensiero lieto lo suggerisce. Bella da vedersi la sua Maceratese, gioco semplice eppure efficace, interpreti che sembrano avere lo spartito nella scatola cranica tant’é che lo eseguono alla perfezione. Il gol partita di sabato è una chicca: incursione a destra, cross per l’attaccante che si stacca arretrando un metro come se sapesse che lì dietro sarebbe arrivato il pallone da girare al volo in gol. Bravo Bucchi.

Ma non si può non sottolinea­re la grande partita di Casertana e Foggia. Nel girone C si sono sfidate le prime quattro in classifica, l’hanno spuntata in entrambi i casi le squadre che giocavano in casa ma oltre alla spinta del pubblico amico, hanno contato eccome anche altri fattori. Il gioco, la qualità dell’organico, la capacità di saper leggere la partita nelle varie fasi. Benevento e Messina non escono ridimensio­nate, hanno titolo per concorrere nella lotta per la promozione diretta. I diciotto punti della squadra rossoblù sono due in meno di quelli vantati da chi comanda negli altri gironi, ciò indica con chiarezza che al sud l’equilibrio è maggiore e con questo dato bisogna fare i conti. Certo che portare dodicimila spettatori allo stadio, a Foggia tanti ce n’erano ieri, regala un doppio vantaggio emotivo edeconomic­o.DeZerbisem­bra avere potenziali­tà ancora da esprimere in buona parte, è secondo ma l’idea è che la sua creatura sia ancora in fase di rodaggio.

Nelfrattem­po,altrovecon­tinua lo stillicidi­o degli allenatori: a Martina rischia Incocciati, il buon Cucciari ha gettato la spugna e la Lupa Roma al suo posto ha chiamato Agenore Maurizi, uno di ottimo mestiere. Il patron Cerrai lavora tanto, spende molto ma a volte la fortuna gli gira le spalle. Rimedierà.

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