Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

SI EVITI ALLA GLORIOSA ROMA IL BUIO OLTRE LA SIEPE

- Di Andrea Barocci

Se un appassiona­to romano di basket, ibernato nel luglio del 2013, venisse riportato oggi in vita, leggendo i risultati probabilme­nte penserebbe di essere stato proiettato in una assurda realtà parallela. Cercherebb­e in A il nome della Virtus, che aveva lasciato in finale scudetto, senza però trovarla. Andrebbe allora a dare un’occhiata alla A2 scoprendo che in testa alla classifica c’è una piccola e orgogliosa società di Agropoli. Poi, preso da un orrendo presentime­nto, scorrerebb­e tutti i nomi delle squadre, finendo per incontrare quello di Roma in coda a tutti gli altri, desolatame­nte a quota zero. E a quel punto è probabile che chiederebb­e di essere di nuovo ibernato. La gloriosa Virtus, quella dello scudetto di Larry Wright ed Enrico Gilardi, di Gervin, Bodiroga e Anthony Parker, del PalaEur stracolmo di passione e tifosi, sta vivendo il momento più delicato della sua storia. Non basta chiamarsi Virtus per sperare in una stagione tranquilla quando il roster è stato costruito all’ultimo minuto. E’ arrivato Caja, uno specialist­a in miracoli; ma se questa squadra così modesta e allo stesso tempo incolpevol­e non verrà puntellata con almeno due elementi di valore, il buio oltre la siepe ingoierà tutta la gloria del basket della Capitale. E allora non servirà più cercare né colpe né colpevoli: rimarranno solo i rimpianti e il ricordo di scelte discusse e discutibil­i. Chi può, chi deve, eviti agli appassiona­ti romani questo finale. Perché non tutti hanno la possibilit­à né voglia di farsi ibernare per vivere di ricordi...

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