Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Modena, lezione al Verona
SUPERLEGA Bruninho e Ngapeth ispirati, veneti mai in gara. Latina soffre ma doma Monza col muro
(19-25, 17-25, 17-25).
Zingel 6, Kovacevic, Pesaresi (L1), Gitto, Lecat 2, Spirito, Baranowicz, Starovic 9, Sander 12, Anzani 5. Ne: Frigo (L2), Bellei, Bucko. All. Giani.
Bruninho 2, Donadio (L2), Petric 9, Rossini (L1), Ngapeth 16, Nikic, Piano 9, Lucas 11, Vettori 12, Sighinolfi 2. Ne: Soli, Casadei, Sartoretti, Bossi. All.: Lorenzetti.
Braico e Sobrero. Durata set: 25’, 24’, 24’. Spettatori: 4125.
VERONA: bs 10, ace 1 (1 Sander), ric.pos. 28% (perf. 24%), att. 37%, muri 5 (1 Zingel, Lecat, Starovic, Sander e Anzani), err. 14. MODENA: bs 14, ace 8 (3 Ngapeth), ric.pos. 44% (perf. 40%), att. 58%, muri 6 (3 Piano), err. 19.
Bruninho. I ragazzi di Lorenzetti hanno dato prova di grande compattezza surclassando Verona in ogni fondamentale e il risultato finale rispecchia pienamente la prova maiuscola degli ospiti che sono stati perfetti in tutto. Verona sempre in ritardo sugli attacchi degli emiliani. Impressionante la prova di Lucas che con i suoi 209 cm ha semplicemente dominato a rete. Modena vince in scioltezza anche l’ultimo periodo aggiudicandosi con disarmante facilità una partita che alla vigilia si era ipotizzata più equilibrata.
Il tecnico dei modenesi, Angelo Lorenzetti: «Ad inizio stagione ogni partita è sempre difficile da interpretare. Ci si allena poco, tra partite e problemi fisici, quindi costruire delle verità sui dei risultati è difficile. Sono tre punti importanti per la Coppa Italia (si qualificano ai quarti le prime otto del girone di andata, ndr), la nostra è una squadra che si conosce già bene, questa è una differenza rispetto a Verona».
Il palleggiatore dei veneti, l’ex azzurro Michele Baranowicz ammette: «Noi abbiamo giocato male, loro molto bene. Dobbiamo chiudere questo capitolo, vedere cosa non è andato e pensare fin da subito alla prossima partita di Latina. Non li abbiamo messi in difficoltà con la battuta, a differenza loro. Hanno avuto quasi sempre palla in mano, dobbiamo lavorare e crescere». (25-16, 25-27, 25-17, 23-25, 15-13)
Krumins, Mattei 5, Sket 18, Pavlov 20, Ferenciac, Romiti (libero, 24%), Boninfante 1, Tailli, Hirsch 2, Yosifov 18, Rossi 4, Maruotti 14. All. Placì.
Jovovic 3, Rizzo (libero, 19%), Botto 18, Verhees 7, Beretta 9, Zanatta 18, Rousseaux 16, Sala 1, Daldello 1, Galliani, Mercorio, Gao 1. Non entrato: Brunetti (L) All. Vacondio
Bartolini, Cappello. Durata set: 28’, 31’, 26’, 31’, 20’. Spettatori 1300.
- LATINA: 15 battute sbagliate, 7 ace (3 Yosifov), 58 % ricezione positiva (29% perfetta), 41 % attacco, 18 muri (8 Yosifov), 6 errori. MONZA: 14 battute sbagliate, 5 ace ( Daldello, Jovovic, Beretta, Zanatta, Rousseaux ), 58% ricezione positiva (25% perfetta), 41% attacco, 9 muri (2 Beretta, Zanatta, Verhees ), 11 errori.
- Yosifov . Il sogno di rimonta di Monza si spegne sul muro granitico di Hirsch. La mossa finale di Placì di inserire il tedesco per alzare il muro ha pagato. È stato il coniglio pescato dal cilindro, in un match in cui Yosifov ha dimostrato di essere il leader di questa squadra. In grande crescita anche Pavlov che dopo un primo set in sordina è emerso, manifestando tutta la sua classe. Monza ha avuto la forza per rientrare in partita dopo un primo parziale deciso a muro dal centrale bulgaro (5 muri). Nel secondo set i pontini hanno sfiorato l’allungo, recuperando dal 1319, ma ai vantaggi il sestetto di Vacondio è stato più cinico. Con Mattei in campo e Boninfante a gestire il gioco, la Ninfa Latina è cresciuta poggiandosi sulle spalle di un Pavlov ispirato sia nel terzo, quello vinto dai laziali, che nel quarto, andato a Monza. Nel tie break, l’equilibrio è rimasto marcato ed è stato deciso soltanto dal muro del tedesco Hirsch, a dimostrazione della superiorità di Latina in questo fondamentale: «Sono felice per tre motivi - ha sottolineato Placì Primo perché abbiamo dimostrato in grande carattere. Poi perché a questa vittoria hanno contribuito tutti i ragazzi. Inoltre siamo stati perfetti a muro, nonostante l’altezza non sia il nostro forte. Questo è sinonimo di grande capacità tattica. Vincere la seconda partita di fila ci permette di lavorare con serenità».